Silvia Ziche a Collezionando: “Le mie eroine? Si emancipano con l’autoironia”

3 aprile 2022 | 16:02
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Silvia Ziche a Collezionando: “Le mie eroine? Si emancipano con l’autoironia”

La nota fumettista racconta i suoi primi passi a Linus e poi nel mondo Disney

Tra gli ospiti più attesi ed apprezzati di questa edizione di Lucca Collezionando c’è Silvia Ziche, nota fumettista, proficua collaboratrice per Disney Italia e per celebri riviste di settore come Linus Comix e Cuore.

Autrice tra le più brillanti nel raccontare il femminile, ha firmato L’allegra vita delle quote rosa e Lucrezia tutta o quasi pubblicate per Feltrinelli Comics, solo per citare le sue creature più recenti.

“Ho sempre voluto fare questo nella vita – afferma Silvia – senza mai pormi il problema di trovare una vera alternativa a questa strada. Il grande amore per il fumetto è definitivamente sbocciato attraverso l’incontro con la penna di Claire Bretecher di cui ho sempre apprezzato lo stile. Prima di compiere vent’anni sono approdata a Linus la cui redazione era tutta declinata al femminile. Solo in seguito mi sono resa conto che quello del fumettista fosse un profilo professionale incline ad essere considerato una cosa da uomini: nonostante le difficoltà che innegabilmente ho trovato, la mia testardaggine mi ha aiutata a superare brillantemente gli ostacoli”.

Lei collabora da anni con la Disney che nel corso del tempo ha modificato sensibilmente il modo di rappresentare l’universo femminile.

“La Disney è riuscita ampiamente a scardinare molti degli stereotipi che si sono consolidati nel tempo focalizzandosi su personaggi femminili molto forti e diversi uno dall’altro proponendo un immaginario rinnovato. Nel mondo dei fumetti i personaggi femminili nascono in un periodo in cui la rappresentazione le relega a ruoli da comprimari. Io cerco sempre di contestualizzare le mie protagoniste in modo tale che possano completamente aggirare il pericolo di cadere in quel tranello, ponendole spesso in situazioni comiche dove l’ironia della dinamica narrativa e  l’autoironia che sono stimolate ad esprimere le valorizza, emancipandole. Il mondo del fumetto rispetto a quello cinematografico presenta un certo ritardo in quanto se al cinema l’immaginario si arricchisce di personaggi sempre nuovi, il fumetto sta cercando di traghettare nell’attualità i personaggi che il pubblico già conosce come quelli di Paperopoli e Topolinia”.

E poi c’è Lucrezia Forever che recentemente ha calcato il palco del Teatro del Giglio grazie
all’interpretazione di Amanda Sandrelli. Una donna di oggi con le proprie incertezze e
solitudini: cosa manca secondo lei a questa protagonista per essere felice?

“Le manca probabilmente far pace con se stessa, che sembra un tassello fondamentale per cercare di risolversi. Non credo che Lucrezia si possa definire una donna “sola” ma trovo che abbia una vita interiore molto intensa attraverso cui elaborare ciò che le accade all’esterno, ponendosi in una situazione di isolamento volto appunto all’elaborazione.  Lucrezia è una donna che fa mille tentativi alla ricerca della propria autenticità in una continua relazione con gli altri, non scevra da corti circuiti emotivi”.