Festival Puccini 2022 nel segno dei giovani: omaggio anche a Pasolini

Edizione dedicata anche all’anno europeo della gioventù proclamato dalla presidente Ursula von der Leyen
Il Festival dedicato a Giacomo Puccini nel 2022 affigge una proposta artistica che guarda al futuro, celebrando con l’Europa l’anno della gioventùe un italiano, Pier Paolo Pasolini, che ai giovani ha parlato e a cui ha dedicato tanta della sua arte.
Il tema guida del Festival Puccini 2022 sonoinfatti i giovani ai quali il Festival guarda e per i quali ritiene opportuno rinnovare prospettive positive. L’appuntamento ‘tradizionale’ con la musica di Puccini diventa anche spazio di riflessione, contenitore culturale aperto al contemporaneo, in cui condividere esperienze e timori del tempo che viviamo, e del futuro che possiamo immaginare. Una prospettiva che, ormai da qualche anno, sotto la guida di Giorgio Battistelli, direttore artistico della manifestazione, caratterizza la programmazione del Festival Puccini di Torre del Lago.
“Anche nel 2022 il Festival – dichiara la presidente Maria Laura Simonetti – sottolinea l’interesse verso la sua originaria identità di festival dedicato al genio pucciniano e si presenta con un cartellone in cui la programmazione rivela, da un lato tutta la modernità e la bellezza della partitura pucciniana, e dall’altra stende un ponte tra il classico e il contemporaneo, tra il passato, il presente, e il futuro della musica, un futuro da scrivere e in cui proprio Puccini può avere, ancora e sempre, un ruolo da protagonista. Ma protagonisti della Stagione 2022 saranno i giovani, giovani musicisti che a Torre del Lago, grazie anche alla nostra proposta formativa, arrivano da tutto il mondo e che al nostro Festival trovano concrete opportunità di avvio alla carriera perché consideriamo prioritario assegnare a quelli meritevoli ruoli nelle opere in cartellone, piuttosto che impegnarli nelle numerose attività di spettacolo sia in Italia che all’estero”.
Uno scenario incredibile, tra acqua e cielo, che ogni anno rinnova l’emozione di ascoltare la musica di Puccini nei luoghi di Puccini. E’ il Festival con cui Viareggio ogni anno onora la presenza, sempre palpabile, del Maestro ; un festival che ha attraversato 68 anni di storia e che si appresta diventare fulcro e motore del grande Progetto delle Celebrazioni Pucciniane 2024 – 2026.
Per il terzo anno consecutivo il Festival Puccini è committente di nuove opere, 4 nuove composizioni affidate ai giovani compositori italiani Marcello Filotei, Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Roberta Vacca, sul tema dei giovani con il titolo La meglio gioventù (2 e 3 agosto) omaggio a Pasolini di cui si ricorda nel 2022 l’anniversario dei 100 anni dalla nascita e all’anno europeo della gioventù proclamato dalla presidente Ursula von der Leyen, nel suo discorso di fine anno 2021 con l’obiettivo di sostenere la generazione più penalizzata dalla pandemia, infondendo loro nuove speranze, forza e fiducia nel futuro.
Quattro i titoli pucciniani in scena dal 15 luglio al 27 agosto per tredici magiche serate d’opera nello scenario unico del Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini: Madama Butterfly, Tosca, Turandot, La Rondine.
Il 68esimo Festival Puccini di Torre del Lago segnerà la ripartenza dopo le edizioni 2020 e 2021 che, pur svolgendosi regolarmente, hanno dovuto tener conto delle numerose limitazioni che la pandemia ha imposto alle messe in scena e al pubblico internazionale. Il Gran Teatro all’aperto con lo sfondo suggestivo del Lago di Massaciuccoli nella sua naturale capienza di 3.400 posti sarà anche nel 2022 lo scenario naturale degli allestimenti delle opere pucciniane, a pochi passi dalla Villa Mausoleo, dove il maestro Giacomo Puccini visse e compose le sue opere immortali. Il Festival Puccini di Torre del Lago si conferma così anche nel 2022 uno degli eventi più attesi dell’offerta culturale della Toscana e tra i più riconosciuti in ambito internazionale, l’unico Festival al mondo dedicato al compositore Giacomo Puccini che richiama ogni anno migliaia di spettatori proprio nei luoghi che ispirarono al maestro Puccini le sue immortali melodie.
“Il Festival Puccini si conferma anche quest’anno momento di apertura al contemporaneo e al futuro, in piena sintonia con la figura, il pensiero e l’ispirazione visionarie di Giacomo Puccini, artista di grande modernità – dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Un compositore che ha intuito fra i primi la nuova necessità del pubblico del Novecento di spettacolarità e al tempo stesso l’importanza della tradizione, l’unico ponte possibile con l’innovazione. La scelta di presentare in cartellone quattro opere affidate ad altrettanti giovani compositori italiani sul tema dei giovani con l’anno europeo dei giovani e a Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della sua nascita, è una felice interpretazione dei nostri tempi complessi che hanno bisogno di riflessione e speranza, di coraggio e di fiducia nel futuro, e da Torre del Lago questa estate il messaggio arriverà forte e chiaro”.
Madama Butterfly 15 e 30 luglio/ 6 – agosto
Giacomo Puccini si documentò per lunghi tre anni e studiò minuziosamente usi e costumi del Giappone per plasmare Cio Cio San, la sua eroina che a 117 anni dalla prima rappresentazione (Milano, Teatro alla scala 17 febbraio 1904) conserva tutto il suo irresistibile fascino. La Stagione 2022 vedrà in scena l’allestimento green per la regia di Manu Lalli. Un messaggio ecologico quello lanciato da Manu Lalli visivamente reso con un bellissimo bosco di alberi veri in scena. Alberi verdi nel primo atto che diventano secchi e aridi nel secondo e nel terzo, chiaro messaggio di denuncia contro la violenza di genere e la violenza che l’uomo perpetua ogni giorno ai danni della natura. “La natura, proprio come la piccola Butterfly – dichiara Manu Lalli – è complessa, appassionata, meravigliosa e fragile. E l’uomo civilizzato, crede spesso, con leggerezza, che sia a sua disposizione, pensa di poter fare di quella natura quello che vuole. Possederla e poi prosciugarla, impossessandosi di tutti i suoi tesori, di tutto il suo splendore, senza la volontà di conoscerla. La natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura. Ma forse proprio come nell’Opera del grande Puccini, il tempo della consapevolezza sta giungendo. Un messaggio a difesa della natura ma anche della donna e delle tante violenze che tante donne ogni giorno sono costrette a subire in forza dei loro sentimenti”.
Nello spettacolo di Manu Lalli anche Kate è una donna, è vestita di rosso, ma con tutte le altre, al termine dello spettacolo, a difesa tutte le donne si spoglia dell’abito rosso per vestirne uno bianco per dire che se muore anche una sola donna moriamo tutte. Sul podio alla testa dell’Orchestra e del Coro del Festival Puccini Alberto Veronesi, affermato interprete dello stile pucciniano.
Turandot 23 luglio/5 – 12 e 20 agosto
L’incompiuta pucciniana, l’opera con cui Puccini indaga a fondo nell’animo umano, rimase incompiuta proprio perché il Maestro esitò a lungo su come rendere la trasformazione della principessa di gelo che dalla naturale predisposizione verso la morte, alla fine per amore si apre alla vita. Una produzione salutata con grande entusiasmo dal pubblico nel 2021 che porta la firma alla regia di Daniele Abbado che ha visto in Turandot, capolavoro del novecento, un’opera di straordinaria modernità. Sul podio la prima volta a Torre del Lago Michele Gamba.
“Un’opera che ci consegna a un universo in cui coesistono mondi diversi- dichiara il regista – La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica. Si parte da una situazione archetipica: il mondo che irrompe in scena è in preda a una paralisi, in una situazione di crisi diffusa. Non si conosce l’origine di questa crisi, probabilmente è stata dimenticata. E, come nell’archetipo, restano da svelare degli enigmi. Nel racconto scenico emerge una catena di traumi che premettono al trauma principale, quello della Regina Turandot, che ne reincarna uno lontanissimo”.
Tosca 16 e 29 luglio/13 e 26 agosto
Tosca è certamente l’opera più drammatica di Puccini, crudeltà e sadismo fanno da sfondo alla storia d’amore e di morte ambientata a Roma nel 1800. Al Festival Puccini 2022 sarà presentata con l’ allestimento che porta la firma di Pier Luigi Pizzi e che vedrà sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini l’affidabile bacchetta di Enrico Calesso. Pizzi che firma anche scene e costumi compie uno spostamento temporale, per cui dalla Roma in età napoleonica si arriva all’Italia di fine anni Trenta. “Di questo momento storico ho sfruttato le tensioni politiche, l’arroganza del potere”.
Per la sua Tosca Pizzi, veste i personaggi con abiti anni Trenta e le guardie papaline con divise fasciste. Un approccio voluto da uno dei più grandi registi del melodramma per denunciare qualsiasi forma di totalitarismo che porta gli uomini al potere ad abusi verso il prossimo. “Mi interessava il tema del potere in mano a personaggi come Scarpia. Questo non vuole essere provocatorio, ma è uno spostamento d’epoca che permette di situare l’azione in un clima più dimesso”, spiega Pizzi. “Tutto si svolge nella dimensione di un dramma borghese all’italiana, con le tensioni che si creano in presenza di un governo totalitario”, e Tosca, non è assolutamente “una vittima” ma una donna che decide il suo destino con freddezza, ha la stessa statura di Scarpia e combatte contro l’arroganza del potere nella Roma degli anni Trenta”.
La Rondine 19 e 27 agosto
Sarà presentata con un allestimento frutto di una collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, l’opera che Puccini compose tra il maggio del 1914 e l’aprile del 1916 per il Carltheater di Vienna, ma che a causa della guerra non andò in scena a Vienna ma vide la sua prima a Montecarlo nel 1917.
Dopo la tiepida accoglienza che l’opera ottenne a Bologna, in occasione della prima italiana pochi mesi dopo il trionfo a Montecarlo del 27 marzo 1917, Puccini ebbe a dire: Vedranno i posteri che bijou La Rondine non è certo “opera minore” come in tanti hanno definito questo lavoro pucciniano che anzi appartiene alla piena maturità artistica del Maestro, con tanti riferimenti alla produzione d’opera e operette europee, e a musicisti quali Massenet, Léhar e Offenbach. Protagonista dell’opera, Magda, ama la vita mondana parigina e aspira a un amore romantico e passionale. L’allestimento presentato a Torre del Lago vede la regia di Daniel Krief e la direzione di Robert Trevino.
Il convegno
Nello spazio dedicato alla creatività contemporanea anche il Convegno (25 e 26 agosto) Quo vadis opera –Giornate di studio internazionali a cura del musicologo Michele Girardi. Il futuro dell’opera lirica e del teatro musicale è un argomento quanto mai dibattuto e che alla luce degli eventi pandemici che hanno condizionato la vita dei teatri è divenuto sempre più attuale. Cosa manca all’opera ‘contemporanea’ per attrarre lo stesso numero di spettatori che richiama il famoso titolo di “repertorio”? Un dibattito di grande attualità che sarà oggetto di un convegno internazionale a Torre del Lago nei giorni del Festival Puccini con il coordinamento di Michele Girardi, uno dei massimi studiosi odierni di drammaturgia musicale.