Glenn Gould, al teatro San Girolamo lo spettacolo di Cosentino e Brinzi

22 aprile 2022 | 16:05
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Glenn Gould, al teatro San Girolamo lo spettacolo di Cosentino e Brinzi

Appuntamento il 27 aprile alle 21 e il 28 aprile alle 17,30

Il 27 aprile alle 21 e il 28 aprile alle 17,30 al teatro San Girolamo arriva lo spettacolo Glenn Gould, l’arte della fuga. Una produzione If Prana con il sostegno di produzione di Fondazione Orizzonti d’Arte Chiusi e realizzato in collaborazione con Lucca Classica e inserito nella rassegna del Teatro del Giglio Risveglio di primavera.

“C’è uno svitato negli studi di registrazione della Columbia ma tutti dicono che è assolutamente fantastico: si chiama Glenn Gould”. Inizia così la sua ascesa irresistibile. Annoverato tra i più grandi pianisti mai vissuti, dopo una carriera costellata di successi e all’apice della fama mondiale, decide, a soli trentadue anni, di non esibirsi più in pubblico, isolandosi completamente. E’ il 1964. Da allora, oltre ad attenersi sino alla morte al proposito di non sottostare mai più alla “tirannia feroce e idiota del concerto pubblico”, intratterrà con il mondo musicale a lui contemporaneo rapporti rigorosamente filtrati dalla tecnologia. Perché questa scelta radicale? Come si può continuare a vivere d’arte senza soccombere alle logiche del mercato dello spettacolo?

Nel monologo, scritto da Andrea Cosentino, si alternano diversi personaggi ironici e marginali che hanno avuto modo di incontrare Glenn Gould poco prima della sua leggendaria rinuncia alle scene: l’addetta alle pulizie del teatro di Los Angeles, il musicologo istrionico che si perde elencando i diciotto figli di Bach, il tecnico del suono hippie che consiglia a Gould una sala di registrazione nel profondo nord del Canada. Tutti questi personaggi, a cui si aggiunge la figura di Glenn Gould e dell’attore chiamato ad interpretarlo, coesistono e vengono rappresentati in quanto protagonisti di una fuga. Una fuga dal pubblico, dalle logiche di mercato dello spettacolo ma, soprattutto, una fuga per una ricerca approfondita della propria arte e del proprio lavoro attraverso se stessi. Lo spettacolo, della durata di un’ora, gioca teatralmente in dialogo con il pubblico in modo ironico, leggero e divertente. Cifra che ben contraddistingue lo stile di Andrea Cosentino e dall’attore Marco Brinzi.

Dopo essere stato in tour con La Peste di Camus per la regia di Serena Sinigallia i prossimi impegni saranno una riscrittura e messa in scena di Aspettando Godot con il Teatro Stabile di Bolzano che vedrà il debutto a giugno.