Doppia mostra per anticipare l’edizione 2022 del Lucca Film Festival
In Fondazione Ragghianti e alla chiesa di San Cristoforo le personali dedicate a Bill Viola e Luca Bellandi
Appuntamento primaverile per il Lucca Film Festivalcon due mostre: Bill Viola, The Seventies alla Fondazione Ragghianti e Mystified, opere di Luca Bellandi, alla chiesa di San Cristoforo che si inaugurano, in contemporanea domani (30 aprile) alle 18.
I due eventi, sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con il patrocinio del Comune di Lucca e della Regione Toscana, anticipano l’edizione 2022 del Lucca Film Festival che quest’anno si terrà in autunno, dal 23 settembre al 2 ottobre.
“La Fondazione cassa di Risparmio di Lucca, ha supportato questa manifestazione fin dalle sue prime origini – dice il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini -. L’abbiamo poi vista crescere e costantemente, ogni anno e anche quest’anno, con una diversa collocazione nel calendario della fase espositiva, continuiamo a sostenerla. Il festival credo che oggi, colga ancora di più il senso di una Lucca, città appunto del cinema, con delle mostre veramente intriganti e sicuramente di grande impatto che richiameranno molti visitatori e noi come Fondazione, siamo veramente contenti di contribuire a questa iniziativa culturale che ci caratterizza, caratterizza la nostra città, non so localmente ma anche nell’Italia intera”.







“La volontà di animare nuovamente anche il periodo primaverile – dichiara Nicola Borrelli, presidente del Lucca Film Festival – ha portato alla decisione di proseguire nella realizzazione e svolgimento di due attività espositive di grande rilevanza culturale. Le due mostre rientrano a pieno titolo all’interno del Lucca Film Festival 2022, rappresentando l’impegno concreto del Festival durante tutto l’anno e un collegamento con ulteriori attività espositive che saranno aperte al pubblico durante la manifestazione a fine settembre.”
“Le mostre promosse nell’edizione 2022 – prosegue Alessandro Romanini direttore artistico delle mostre del Lff – esemplificano due aspetti specifici che caratterizzano le secolari relazioni fra cinema e arti visive. Quella palesata da Bill Viola con i suoi video degli anni Settanta che analizzano e rielaborano la fascinazione dello spettatore per le immagini in movimento, sollecitando la struttura percettiva e mirando al coinvolgimento spirituale soggettivo del fruitore. Come dimostrerà con le installazioni successive, le arti visive e in particolare la pittura rappresentano un’ispirazione e un bagaglio di soluzioni visuali e tecnica. Luca Bellandi, con la sua mostra Mystified, opera un’intelligente riflessione critica attraverso il medium pittorico, assumendo l’occhio del regista e lavorando a livello compositivo sui parametri visuali. In particolare, riscrive la dimensione del concetto di inquadratura, elemento comune a cinema, pittura, fotografia e video.”
Bill Viola, The Seventies è un omaggio agli esordi di uno dei più importanti artisti internazionali di video-arte, allestita dal 30 aprile all’8 maggio nel mezzanino della Fondazione Ragghianti, a cura di Maurizio Marco Tozzi e Alessandro Romanini, è realizzata insieme a Over The Real. I celebri video degli anni Settanta – nati quando Viola, a Firenze, era direttore tecnico di art/tapes/22, fondato da Maria Gloria Bicocchi, punto di riferimento per tutti coloro che si trovavano a sperimentare queste nuove tecnologie – saranno accompagnati da una selezione di scatti fotografici di Gianni Melotti che documentano questo periodo storico.
Mystified raccoglie nella chiesa di San Cristoforo l’ultima produzione pittorica di Luca Bellandi, una ventina di grandi tele dedicate alle pellicole che hanno fatto grande la storia del Cinema. L’eposizione, che si terrà dal 30 aprile al 27 maggio, è a cura di Riccardo Ferrucci, realizzata con collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo.
“Quelle presentate oggi, sono due iniziative che il festival porta in primavera, per dare un forte e concreto segnale di ripartenza, come sapete poi, il festival si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre – spiega Nicola Borrelli presidente di Lucca Film Festival -. Vogliamo ripartire anche con le origini del festival, con una grande mostra dedicata ad uno dei più importanti artisti di sempre Bill Viola, alla Fondazione Ragghianti, in collaborazione con Over the Real, anche per ricordarci il lavoro che abbiamo fatto in tanti anni. Abbiamo anche una mostra dedicata ad un grande artista Toscano esposta alla chiesa di san Cristoforo – prosegue -, Luca Bellandi, livornese, che reinterpreta il suo viaggio nell’immaginario cinematografico del passato e del presente, con una chiave di lettura, anche in questo caso, multimediale e crossmediale, quindi in una chiave che porta il Festival di nuovo nella grande sperimentazione e ci consente di ricominciare a rivivere, intanto la parte espositiva del festival, in attesa di della grande festa del cinema che arriva a settembre”.
La mostra di Bill Viola
L’esposizione presenta uno dei maggiori artisti contemporanei a livello internazionale, concentrandosi su un periodo specifico della sua attività: gli anni Settanta che lo videro fra i pionieri indiscussi del linguaggio della videoarte. Bill Viola (New York, 1951) si laurea in Experimental Studios presso la Syracuse University nel 1973 e l’anno successivo inizia la sua carriera come direttore tecnico presso lo studio di produzione art/tapes/22 a Firenze, dove rimane per 18 mesi, frequentando Zona no-profit art space.
In mostra troviamo i video storici realizzati dal 1977 al 1980 – The Reflecting Pool, Moonblood, Silent Life, Ancient of Days e Vegetable Memory – che rappresentano i suoi primi grandi successi, insieme a una selezione di fotografie di Gianni Melotti, scattate in quegli stessi anni, che documentano le prime esperienze del giovane Bill Viola, assieme ad altri artisti provenienti da tutto il mondo, che convergono nello spazio fiorentino di Maria Gloria Bicocchi per iniziare a far uso delle nuove tecnologie a nastro magnetico.
Viola esplora i fenomeni della percezione sensoriale come chiave per la conoscenza di sé. Le sue opere si concentrano sulle esperienze umane universali – nascita, morte, lo sviluppo della coscienza – e hanno radici nell’arte orientale e occidentale, nonché nelle tradizioni spirituali, tra cui il buddismo zen, il sufismo islamico e il misticismo cristiano. Tema ricorrente, già da allora, è l’acqua, simbolo della vita e dello scorrere del tempo. Utilizzando il linguaggio interiore dei pensieri soggettivi e delle memorie collettive, i suoi video consentono agli spettatori di vivere l’opera in maniera diretta e personale.
Bill Viola, The Seventies sarà aperta al pubblico fino all’8 maggio.
La mostra su Luca Bellandi
In Mystified, Luca Bellandi ha scelto di esporre la sua ultima ricerca pittorica, attraverso venti opere circa, di formati diversi. “Questo progetto – afferma l’artista – ha fatto scattare qualcosa in me, sentivo che dovevo esplorare qualcosa di diverso”. Fonte d’ispirazione sono i film che lo hanno appassionato e commosso come La dolce vita, Il Gattopardo e Metropolis, capolavori cinematografici che Bellandi rielabora all’interno delle sue opere in modo totalmente nuovo. Per realizzare le sue tele, ha agito come un vero e proprio attore: reinterpreta il personaggio che gli viene assegnato, lo sviscera e lo divide in tante parti per poi, alla fine, farlo suo. Così il pittore livornese penetra in modo del tutto personale nei film che ha scelto: selezione frame specifici, li mischia tra di loro, restituendoci un’immagine altra, affascinate e accattivante, che sicuramente non lascia lo spettatore indifferente e anzi lo invita a tornare con lo sguardo sul dipinto, a soffermarsi e a farsi delle domande. Da qui il titolo della mostra Mystified. Anche le tecniche utilizzate in queste opere sono varie, infatti vengono sperimentati nuovi linguaggi pittorici per soddisfare diverse esigenze stilistiche. Una mostra che evidenzia e illustra la grande arte di Luca Bellandi e che testimonia la sua capacità narrativa, ogni suo quadro è come un racconto, l’essenza del suo lavoro unisce tempi storici diversi, sintetizzando pittura e scrittura.
“Una mostra che mi ha dato la possibilità di valutare altri aspetti della mia matrice pittorica, che in pratica è molto diversa e alcune opere sono esposte anche qua – precisa l’artista livornese, Luca Bellandi – Queste opere mi hanno dato modo di indagare soprattutto su me stesso e sul mio rapporto col cinema, ho accettato di buon grado questa proposta e mi sono divertito. Ho pensato a questa mostra in maniera forte e ho messo in pratica, un po’ tutte le cose tecniche che riesco a fare, che magari non sempre ho la possibilità di usare, come le vernici spray per esempio” .
Mystified, che rimarrà aperta fino al 29 maggio, è accompagnata da una prestigiosa iniziativa editoriale, che vede, tra gli altri, anche un contributo dello storico dell’arte Alessandro Romanini. È realizzata in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo, promotori dell’evento e con il C.R.A. (Centro raccolta arte di San Miniato), con il supporto di FL (Fuori Luogo).