Applausi a scena aperta per la rappresentazione de ‘Le Willis’ di Puccini al Giglio



L’opera, che non veniva eseguita in Italia dal 1884, ha trovato il plauso del pubblico che ha gremito la struttura
Si respirava una grandissima emozione ieri sera (7 giugno) in sala per la rappresentazione de Le Willis di Giacomo Puccini, evento speciale fuori abbonamento realizzato dal Teatro del Giglio in collaborazione con il Festival Toscanini di Parma. Applausi a scena aperta e a fine spettacolo, e una pressante chiamata per il bis – prontamente concesso dagli artisti – hanno suggellato una serata di musica indimenticabile, attesa dal pubblico lucchese e non solo, che ben ha saputo cogliere l’eccezionalità dell’evento, la prima ripresa in tempi moderni dell’opera scritta dal maestro per il concorso Sonzogno e mai più eseguita in Italia dal 1884.
Un teatro del Giglio gremito in ogni ordine di posti ha quindi accolto e gratificato gli artefici del successo della serata, gli artisti impegnati sul palcoscenico, in primis il maestro Omer Meir Wellber, che sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini ha dato della partitura una lettura raffinata e vigorosa, scegliendo colori e fraseggi con grande lucidità e maestria. Applauditissimo il maestro Wellber, così come Selene Zanetti (Anna), Kang Wang (Roberto) e Vladimir Stoyanov (Guglielmo Gulf), insieme al maestro Martino Faggiani (maestro del coro della Camerata Musicale di Parma).
La giornata dedicata a Le Willis si è aperta alle 19 con un incontro di presentazione tenutosi nel ridotto del teatro, e realizzato dal teatro del Giglio in collaborazione con il Centro studi Giacomo Puccini. Appuntamento gremito di pubblico – tra gli altri, era presente anche il dottor Alberto Triola, sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini di Parma -, e risultato prezioso – grazie agli interventi della professoressa Gabriella Biagi Ravenni (presidente del Centro studi Giacomo Puccini) e del maestro Jonathan Brandani (direttore artistico del Giglio) – per comprendere l’affascinante storia che vide il giovane Puccini partecipare con quest’opera al concorso di composizione Sonzogno, concorrente al tempo della Casa Editrice Ricordi. Puccini non vinse e non ricevette neppure una menzione. La stampa dell’epoca riportò ampie discussioni sulle circostanze della bocciatura de Le Willis, a partire dalla narrazione della consegna frettolosa del lavoro mal redatto ed incompleto. Tra le voci che suscitarono un insolito interesse del pubblico, quella che interpreta la vicenda come una manovra di Giulio Ricordi, noto per il suo acume critico, per portare il giovane compositore sotto la propria egida.