Scienziati, economisti e un premio Nobel: a Lucca le menti migliori per difendere il Pianeta Terra

15 giugno 2022 | 12:34
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Stefano Mancuso direttore scientifico del festival realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dal 6 al 9 ottobre prossimi

Passa da Lucca la sfida per l’ambiente e l’ecosostenibilità. La città, infatti, diventa punto di riferimento internazionale del dibattito sul tema con la prima edizione del Pianeta Terra Festival che gli editori Laterza, già organizzatori del Festival dell’Economia, grazie alla sinergia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, portano in maniera diffusa il centro storico.

Due i temi al centro dell’iniziativ in pog

Alle spalle dell’iniziativa la direzione scientifica di Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale, ma anche divulgatore da anni impegnato sulle tematiche legate al consumo di risorse e al climate change e il sostegno, oltre che della fondazione lucchese, della Sofidel di Luigi Lazzareschi e del Banco Bpm.

Presenti allo svelamento dell’iniziativa e del programma nella chiesetta di San Micheletto, il sindaco Alessandro Tambellini e il presidente della Provincia Luca Menesini e tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei principali eventi del territorio, da Lucca Crea a Photolux, passando per il Lucca Film Festival, che parteciperanno all’evento patrocinato inoltre da Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Scuola Imt Alti St Lucca, Camera di Commercio di Lucca, Acri, Confindustria Toscana Nord, Ufficio scolastico Territoriale di Lucca Massa e Carrara, Lucca Promos.

“Siamo all’inizio di una nuova avventura – esordisce Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – alla quale ci affacciamo con entusiasmo. Non si tratta soltanto di sostenere la nascita di un festival di respiro internazionale, ma di dar vita a occasioni di confronto su tematiche già al centro degli interventi della Fondazione e che coinvolgono direttamente anche il nostro territorio, soprattutto considerando le peculiarità del suo tessuto industriale e produttivo. Lucca potrà così diventare un centro di riferimento per l’innovazione a favore della rivoluzione per la sostenibilità. Si tratta di un festival pensato, è vero, fuori Lucca, ma di cui Lucca dovrà prontamente appropriarsi: così daremo un piccolo contributo per una vita migliore sulla terra, ricordando che a rischio non è la terra ma il genere umano”.

Il Pianeta Terra Festival, diretto da Stefano Mancuso, si svolgerà da giovedì 6 a domenica 9 ottobre prossimi in alcuni degli edifici più suggestivi di Lucca, come la chiesa di San Francesco, Palazzo Ducale, l’Orto Botanico.

Pianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenzaPianeta Terra Festival foto conferenza

“Una festa della vita. Di ogni singola vita e dell’unico posto dell’universo che conosciamo in gradi di ospitarla”: Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale, riassume così lo spirito con cl nasce Pianeta Terra e spiega: “Festeggiare la Terra vuol dire celebrare la vita che essa ospita: dalle piante (l’86% in peso di tutto ciò che è vivo) agli animali (0,3%), dai funghi ai microrganismi. È l’esistenza di ogni singola specie vivente che dobbiamo difendere se vogliamo che la nostra abbia possibilità di sopravvivere alle catastrofi prodotte dal suo stesso progresso. Descriveremo lo stato della nostra casa comune, forniremo soluzioni, immagineremo insieme dei futuri durevoli, soprattutto proveremo a costruire e a offrire una visione nuova. E – come ogni festa che si rispetti – cercheremo di rendere felici tutte le persone che condivideranno con noi questa esperienza. Perché le soluzioni che salveranno il Pianeta non ci renderanno più poveri, ma più felici”.

“Da come risolveremo il rapporto con il pianeta – spiega Mancuso – consegue il futuro della nostra specie. Il nostro futuro dipenderà sa quello che faremo. E l’Italia, in questo senso, è al centro della questione: il Mediterraneo è infatti il luogo dove si vedranno per primi i risultati del riscaldamento globale. Su questo ascolteremo le voci più autorevoli dagli ambiti più diversi. Sul tema ricordo che il 2020 fra qualche anno non sarà più ricordato per la pandemia. Per la prima volta, infatti, il peso del materiale prodotto dall’uomo ha superato il peso della vita”.

Il festival, nelle intenzioni, dovrà avere anche una “forte capacità educativa”. “I temi di cui si tratterà nella quattro giorni di festival sono sulla bocca di tutti e stanno a cuore a molti. Ma mancano le informazioni di base, l’analfabetismo ambientale è molto alto e serve proprio una sorti di abbecedario dei concetti di base. A partire dal tema delle malattie legate ai cambiamenti climatici e all’intervento dell’uomo. Il 75% delle nuove malattie sulla terra, come è stato per il Covid, derivano da spillover, ovvero dal salto di specie dagli animali all’uomo, così come è stato per il Covid. Allo stesso tempo si tratta di una specie di scrollone per farci capire che qualcosa non sta andando“.

Una conclusione su Lucca: “Abbiamo voluto fermamente – dice Mancuso – che Lucca diventasse la casa di questo festival. È una città che sembra costruita apposta come una sorta di sala conferenze diffusa”.

Che il tema sia quello dell’ambiente a tutto tondo è evidenziato anche dal logo, una casa abbracciata dalle piante. “In questo festival – dice Anna Gianluca, direttrice editoriale della Laterza – si lavora a un grande tema che riguarda presente e futuro. Una delle caratteristiche principali dell’evento è la coralità, che è coralità di voci provenienti da diversi ambiti ma anche coralità di intenti intorno a questo evento da parte delle istituzioni della città. Agli intervenuti, però, sarà chiesta semplicità e concretezza, perché da Lucca parta qualcosa di concreto per invertire la situazione esistente”.  “La scuola – aggiunge Gianluca nello snocciolare i ringraziamenti ai partner, fra cui l’ufficio scolastico di Lucca e Massa Carrara – avrà un ruolo importante nell’ambito del festival. Il venerdì, infatti, saranno proprio le svcuole a parlare delle tematiche ambientali. Anche per questa partecipazione di diversi settori della città vorremmo che Lucca fosse un punto di riferimento importante e autorevole del dibattito sui temi ambientali”.

Una manifestazione che arriva a Lucca grazie alla Fondazione, ma che non è semplicemente ‘calata dall’alto’, bensì costruita anche grazie alla partecipazione corale delle molte realtà culturali, istituzionali e imprenditoriali del territorio: l’Associazione Musicale Lucchese, l’Associazione Talea, la Fondazione Giuseppe Pera, Lucca Biennale Cartasia, Lucca Comics & Games, Lucca Film Festival, Lucense, Orto Botanico di Lucca, Photolux Festival, Centro di ricerca Rifiuti Zero e altri ancora che potranno aggiungersi.

Tutti uniti per dar vita, assieme all’esperienza e alla competenza di Laterza, a un osservatorio del presente che ragiona sulle soluzioni per il pianeta di domani: il nostro pianeta, ma soprattutto quello delle future generazioni.

E non è un caso che fra gli il main sponsor dell’evento sia la Sofidel dell’ad Luigi Lazzareschi, intervenuto in videoconferenza dalla sede americana di Philadelphia: “Siamo stati molto contenti – ha detto – di sostenere il festival da subito. La sostenibilità, infatti, è il tema dei temi e questa è una grande occasione per Lucca, per le sue aziende e per i cittadini che potranno vivere l’evento. Sono contento per tre ragioni: una come lucchese perché il festival darà lustro e importanza a Lucca a livello internazionale. Una come amministraatore di un’azione che investe tempo e risorse sulla tematica ambientale. Ed infine come persona fisica perché la sostenibilità ambientale riguarda il futuro di tutti noi. La terra, infatti, si salverà comunque, a rischio è l’uomo”.

Il festival nel dettaglio

Negli appuntamenti previsti durante i quattro giorni del festival si parlerà di ecosistemi, biodiversità, finanza green, geopolitica dell’energia, agricoltura e alimentazione, sviluppo urbano, risorse, mobilità sostenibile all’interno e nel confronto di nuove visioni politiche, sociali, filosofiche, artistiche. Lucca diventerà anche la cornice ideale per ascoltare storie straordinarie di donne e uomini impegnati nella difesa dell’ambiente, di chi ha dato un importante contributo scientifico, di chi è ancora alla ricerca di risposte e strategie, di chi sa che la conoscenza deve continuamente tradursi in sapere condiviso capace di modificare il senso comune. E soprattutto di renderci cittadini del mondo consapevoli del fatto che la salute del nostro pianeta è affare di tutti.

La scienza è sempre stata unanime nell’affermare che il riscaldamento globale è il problema più grande che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare. Ciononostante la nostra specie, pur nella sua irrilevanza numerica sul pianeta, continua a produrre danni inestimabili, ad agire come se le risorse fossero inesauribili, a manipolare fino a estinguere le svariate forme di vita che abitano il Pianeta. Il progetto Pianeta Terra vuole contribuire alla creazione di un pensiero critico individuale e di un’opinione pubblica responsabile e informata riguardo all’ambiente.

“‘È questo il tempo in cui è più che mai necessario leggere il mondo tutto con occhi nuovi – dice l’editore Giuseppe Laterza – operando una vera e propria rivoluzione per la sostenibilità: un banco di prova difficile, ma decisivo per il nostro futuro”.

Ecco perché nei giorni del festival si cercherà di costruire una sorta di giardino di civiltà che si alimenterà delle conoscenze di molti campi del sapere, un patrimonio di competenze trasversali. Un lavoro corale che confidiamo possa finalmente portare al superamento dello sguardo corto dell’antropocentrismo, condizione necessaria per leggere e reagire ai dati mondiali di allerta, per dare un peso reale a quanto sta accadendo. Ma anche per comprendere le infinite opportunità e le soluzioni sostenibili che potranno essere attuate per ristabilire l’equilibrio e l’armonia nella nostra straordinaria casa comune.

Gli ospiti

Interverranno personalità di altissimo profilo: scienziati, antropologi, filosofi, economisti, urbanisti, storici, scrittori, artisti, innovatori, policy makers. Per fare solo qualche nome, tra i protagonisti di respiro internazionale, ci saranno Raj Patel, economista, attivista e studioso di politiche alimentari, Ester Duflo, Premio Nobel per l’Economia.

Alcuni dei massimi esperti di questioni climatiche e ambientali, tra cui: Riccardo Valentini esperto di Ecologia forestale e membro di Ipcc, Carlo Carraro, economista ambientale, già Presidente della European Association of Environmental and Resource Economists, Valeria Termini, esperta di politica energetica europea e internazionale, Barbara Mazzolai che dirige il Centro di Micro- Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di osservazione della terra dell’agenzia spaziale Europea (Esa), Roberto Danovaro, biologo marino e presidente della stazione zoologica Anton Dohrn. E molti altri ospiti da Andrea Segrè a Carlin Petrini, da Mario Tozzi a Michele Serra, da Paolo Cognetti a Melania Mazzucco, da Vittorio Lingiardi a Roberto Battiston.