Un diavolo anzi due di nome Litfiba: è show al Summer Festival

16 luglio 2022 | 08:07
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Fa tappa in piazza Napoleone il tour dell’addio di Piero Pelù e Ghigho Renzulli. Dal palco anche un appello alla pace

Sul palco del Summer Festival L’ultimo girone dell’inferno.
Con quattro X sullo sfondo della scenografia, a metà fra il numero romano e il simbolo di un pubblico a braccia aperte i Litfiba sono tornati anche a Lucca: Piero Pelù e Ghigo Renzulli hanno fatto tappa in piazza Napoleone per chiudere, almeno così è stato annunciato, con un tour dal vivo una carriera lunga 42 anni.

Una reunion in piena regola, ricca di adrenalina, per oltre due ore di musica che sono state un excursus dei successi che hanno reso celebre la band fiorentina che ha caratterizzato un’epoca fra gli anni Ottanta e Novanta, portando il rock sui palcoscenici pop e melodici del panorama italiano.
Il girone infernale che è il concerto di addio dei Litfiba (o è solo un arrivederci?) si apre con Ritmo. Poi nell’arco della serata, da Proibito in poi si entra, metaforicamente, nell’ultimo girone dell’Inferno.

E di peccati Piero e Ghigo, accompagnati da Luca ‘Luc Mitraglia’ Martelli alla batteria, Fabrizio ‘Simoncia’ Simoncioni alle tastiere e Dado ‘Black Dado’ Neri al basso, ne affrontano molti nella lunga e calda serata lucchese con canzoni come Spirito, Regina di Cuori (con tanto di invito, accolto da qualcuno del pubblico, a mostrare il seno), El diablo.

Finale in crescendo con l’omaggio a Kurt Cobain de Lo spettacolo, canzone nata sull’onda del suicidio del leader dei Nirvana e una chiusura fra il West e il Rio delle Amazzoni con Tex e Cangaceiro.

L’omaggio della band con Il volo è andato anche ad alcuni compagni di viaggio che non ci sono più: il batterista Ringo De Palma, il percussionista Candelo Cabezas, Toni D’Agostino, ed anche Erriquez della Bandabardò, scomparso l’anno scorso.

Ma nello stato libero dei Litfiba c’è anche tanto spazio per la politica in senso lato: dall’appello alla pace e contro i carrarmati “del fottutissimo Putin”, alla lotta alle mafie (“Anche la Toscana non ne è esente, in particolare quando si parla di rifiuti), all’appello per le energie pulite e rinnovabili contro il nucleare in chiusura con Resta.

C’è spazio anche per l’appello dell’associazione delle mamme dell’Alta Val di Cecina contro la chiusura della pediatria all’ospedale di Volterra prima di Bambino.
Concerto di addio? Forse. Nel frattempo la discesa agli inferi del pubblico lucchese si è completata in una serata lunga più di due ore. Chiusa con Piero Pelù che scende in mezzo al pubblico, Ghigo che lancia il suo immancabile berretto e un applauso lungo quanto l’amore del pubblico per i Litfiba e per il rock in generale.

(foto di Andrea Simi)