Fondazione Puccini, si è insediato il presidente Veronesi: “Da riunire in una unica entità i beni del maestro”

2 settembre 2022 | 19:53
Share0
Fondazione Puccini, si è insediato il presidente Veronesi: “Da riunire in una unica entità i beni del maestro”

Tante idee nel primo discorso alla guida dell’ente: dall’università della lirica alla promozione della figura del maestro nel mondo

Si è insediato oggi (2 settembre) Alberto Veronesi in qualità di nuovo presidente della Fondazione Giacomo Puccini dopo la nomina del sindaco Mario Pardini.

Nel suo discorso di insediamento Veronesi ha tracciato le sue ‘linee di mandato’ per la valorizzazione della figura del maestro.

“È per me un grande onore – ha detto – essere nominato presidente della Fondazione che è stata creata dal Comune di Lucca su impulso di Rita Dell’Anna Puccini, nuora del compositore. Riconoscimento che spetta al sindaco del Comune di Lucca, Mario Pardini, e al consiglio comunale tutto, a cui vanno quindi i miei ringraziamenti più sentiti.  È per me un onore prendere il testimone che fino ad oggi è stato tenuto da Alessandro Tambellini, e proseguire nell’opera di rilancio della Fondazione che lui e il cda della Fondazione hanno così bene perseguito. Spero di essere all’altezza del compito generosamente affidatomi, ma so di poter contare sul consiglio e sull’aiuto e supporto di un consiglio di amministrazione di grande prestigio e capacità, in questo periodo guidato da Claudio Montani, cda espressione delle più importanti istituzioni lucchesi”

“A questo riguardo – ha detto –  mi è gradito ringraziare per il lavoro fin qui svolto le istituzioni che fanno parte e danno vita alla Fondazione, innanzitutto il fondatore promotore, il Comune di Lucca, cui la moglie del figlio di Puccini conferì i beni e il lascito testamentario, in secondo luogo il socio fondatore la Fondazione Cassa di Risparmio, cui va un ringraziamento particolare per la concessione in comodato gratuito dello stesso Museo Casa Natale.  Mi è gradito ringraziare le istituzioni che partecipano alla vita della Fondazione, la Provincia di Lucca, la Camera di Commercio, ora unificata in Camera di Commercio Toscana Nord, la Fondazione Banca del Monte di Lucca, l’associazione Lucchesi nel mondo e l’arcidiocesi di Lucca”.

Giacomo Puccini – dice Veronesi – è una figura artistica universalmente riconosciuta nel mondo. Non è solo oggi il compositore d’opera più noto ed eseguito nel mondo, insieme a Verdi e Mozart, ma anche il compositore che ha espressamente perseguito valori universali nella propria opera. Egli ha cercato di comporre opere universali, che trattassero temi universali, comuni a tutti, in un linguaggio comprensibile a tutti, con libretti cesellati e scolpiti e con melodie che fossero comprensibili da tutti. Non a caso le singole opere di Puccini, la Boheme, la Turandot, la Tosca, la Butterfly, la Manon, sono opere talmente universali e note, che, paradossalmente, se interroghiamo i motori di ricerca informatici, risultano travalicare la notorietà e fama dello stesso maestro. In questo senso sarà necessario fare delle operazioni per portare a maggiore diffusione l’intero patrimonio pucciniano e la notorietà dello stesso compositore, fortificando il nome stesso di Giacomo Puccini. Giacomo Puccini è stato quindi il compositore che, come disse il suo maestro virtuale Richard Wagner, volle scrivere per i pochi e per i molti. Una scrittura sofisticata, una ricerca del sublime in musica, ma con temi e linee melodiche che potessero essere capiti da chiunque, in tutte le latitudini del globo terrestre. Sarà quindi necessario tener conto di questa universalità, di questa volontà di parlare al mondo, senza confini, che egli rifletteva anche nella sua vocazione cosmopolita ad essere cittadino del mondo, fuori da ogni costrizione nazionale”-

“In questo senso sarà bene cercare il supporto, per Puccini – dice ancora – non solo delle grandi istituzioni del territorio, ma rivolgersi anche ai grandi mecenati e grandi amanti dell’arte e della musica dislocati in tutte le parti del mondo, e certamente nei luoghi dove egli ha localizzato le sue stesse opere: Stati Uniti, Giappone, Cina, Francia. Pacifista convinto egli si oppose fortemente alla prima guerra mondiale, in contrasto alla determinazione interventista di quasi tutti i suoi colleghi dell’epoca Puccini era fortemente legato ai suoi luoghi di origine, alla sua Lucca nonostante il rapporto ambivalente, come alla sua frazione Torre del Lago, che riuscì, con un esplicito intervento presso l’allora capo del governo Benito Mussolini, a tenere legata al Comune di Viareggio contro i desideri di acquisizione della città di Pisa. Sarà quindi necessario fare dialogare tra loro tutte le Fondazioni, tutti i luoghi, tutte le sedi care al maestro, e cercare i punti di contatto piuttosto che i punti, come spesso nel passato, di attrito. Sarà necessario anche, nei limiti del possibile, riunire in una unica entità i beni del maestro, tutte le ville, tutte le proprietà. Il maestro avrebbe guardato con fiducia all’atteggiamento dei sindaci di Lucca, Viareggio e Pescaglia, che stanno portando avanti con intelligenza una scambio di vedute e una impostazione di sistema nel considerare le terre di Puccini”.

Nello stesso tempo è indubbio che Lucca, nell’ambito di questo sistema, è stata finora, almeno dal punto di vista dello spettacolo dal vivo, meno valorizzata di altri territori, ed è necessario oggi un riequilibrio nel campo spettacolistico. In questo senso tutta la fascia tirrenica ha bisogno di un dialogo per dare e raggiungere una autonomia produttiva e di spettacolo rispetto alla importanza finora attribuita alla città di Firenze. La Fondazione Giacomo Puccini, potrà, se il cda lo vorrà e le istituzioni lo vorranno, essere il collante e l’ambito di una nuova fioritura produttiva e di spettacolo della Toscana occidentale”.

”Giacomo Puccini autore per i pochi e per i molti, si è detto – prosegue ancora – Laddove la promozione universale del nome di Puccini è una parte degli obiettivi che una Fondazione si deve proporre, Puccini ha bisogno di essere anche oggetto di nuovo sostegno per lo studio scientifico, per l’approfondimento delle fonti, per la cura delle edizioni critiche, per gli approfondimenti musicologi o ed interpretativi, in una parola per il supporto al lavoro così bene impostato finora dal Centro studi pucciniano ben guidato dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni e dal professore Enrico Girardi, lavoro che andrà supportato e anche integrato da un lavoro sull’interpretazione pucciniana. A proposito di interpretazione pucciniana andranno messe in atto tutte quelle premesse per la realizzazione di una vera e propria università della lirica Giacomo Puccini, una università che metta in campo le collaborazioni con Accademie di belle arti, della danza, dell’arte drammatica e della musica, per realizzare finalmente quel politecnico delle arti così perseguito dal legislatore in Italia e mai giunto ad un vero compimento”.

Così mi rivolgo facendo fin d’ora un appello all’istituto Boccherini – conclude – per proseguire e rafforzare, anche in senso didattico, la collaborazione con la Fondazione, ringraziando fin d’ora l’istituto, così ben guidato, per mettere in atto questo sforzo che aggiungerebbe un altro tassello al prestigio della città. Tanti progetti, tante necessità, in questi mesi, anni, caratterizzati da un anniversario che non può essere solo un festeggiamento, ma un anniversario che deve lasciare un segno negli anni a seguire. Per questo lancio l’appello al Comune, alla Fondazione Cassa, alla Fondazione Banca del Monte, alla Camera di Commercio, ai privati, al costituendo Comitato celebrazioni, per uno sforzo particolare per rendere Puccini un autore ancora più universale di quanto sia già. Per questo però cercherò altresì di convincere il cda e le istituzioni a cercare soluzioni integrative per aumentare le entrate della Fondazione, ivi comprese anche attività accessorie di carattere commerciale e di impresa. Viva Puccini viva Lucca viva le terre Pucciniane”.