Dopo 30 anni Regina Satariano dà l’addio a Miss Trans: “Obiettivi raggiunti, la passerella non serve più”

L’evento nato nel 1992 ha visto sfilare ragazze provenienti da tutto lo stivale
Addio a Miss Trans, dopo ben 30 anni della nota kermesse.
Regina Satariano, ideatrice del concorso di bellezza, questa mattina, 23 settembre, in comune a Viareggio, ha ripercorso le tappe del concorso nato nel 1992.

“Concludo qui l’evento, oggi non serve più la passerella – le parole della titolare del Priscillasulla Marina di Torre del Lago, ormai chiuso, locale che ha ospitato le tante edizioni -. I tempi sono cambiati, cosi come la comunicazione”.
“Negli anni ’90 – spiega Regina, il dibattito era pubblico, molte trans non uscivano dalle loro case durante il giorno, per timore di farsi vedere, non farsi vedere, le vedevi solo di notte, come le lucciole. E proprio per questo, per dare luce alle problematiche dell’epoca, ‘inventai’ l’evento”.
“Nel 1992, alla vigilia della prima edizione, la polemica si accese, anche con l’allora parroco della frazione pucciniana – ricorda – e ci fu una protesta colorata, e pacifica. Finimmo su tutta la stampa, sia locale che nazionale. Il prefetto mi autorizzò a fare la preselezione solo a porte chiuse, al Frau, e la finale alla Casina Rossa a Lucca. Ricordo ancora i quasi 7 chilometri di coda, dal casello al locale, di clienti arrivati per assistere alla prima edizione”.
La prima volta al Priscilla risale invece al 2004, come tutte quelle a seguire, salvo le ultime che hanno visto come location varie città d’Italia.
“Gli obiettivi del concorso sono noti – aggiunge – come quello del 2008 quando riuscii a fondare il consultorio transgender, il primo in Toscana, ancora attivo, dove vengono seguite tutte le persone che intendono cambiare sesso, fino ad arrivare al cambio anagrafico anche senza doversi sottoporre all’intervento chirurgico, di vaginoplastica, nel caso di MtoF oppure di ricostruzione del pene nel caso di FtoM. Un obiettivo raggiunto, anche personalmente,al tribunale di Lucca. Mi ricordo ancora il giudice donna, giovanissima, per lei era il primo caso: voleva che mi sottoponessi ad una ctu, dopo anni e anni che sono trans, e le chiesi “si rende conto chi ha davanti?”. La magistrata si consultò con l’allora presidente del tribunale, e mi fu concesso di far apporre il nome di Regina sui documenti”.
Trent’anni e un addio, quindi. Da quella passerella sono passate centinaia di ragazze provenienti da tutto lo stivale, serate indimenticabili, dove in giuria hanno sfilato nomi noti del giornalismo, stilisti, attori, politici, avvocati e medici.