Paolo Virzì presenta ‘Siccità’ al Lucca Film Festival: “Il mio più grande sforzo creativo”

28 settembre 2022 | 17:25
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Paolo Virzì presenta ‘Siccità’ al Lucca Film Festival: “Il mio più grande sforzo creativo”

Il regista livornese ha ritirato il premio alla carriera

La quinta serata del Lucca Film Festival 2022 ha celebrato Paolo Virzì, una delle grandi firme del nostro cinema che ha ricevuto il premio alla carriera.

Presente a Palazzo Bernardini per un aperitivo di benvenuto, il regista ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato dell’importanza dei festival, di Lucca e ovviamente del suo ultimo film Siccità da domani (29 settembre) nelle sale.

“Il circuito dei festival – afferma – è importante soprattutto per il pubblico perché permette di essere sempre informati sulla proposta cinematografica in corso ed in merito a quelle forme di cinematografia più rare. I festival hanno un dovere divulgativo anche rispetto  alla diffusione di un linguaggio meno commerciale”.

Il cineasta ha poi espresso tutto il proprio entusiasmo di essere in città: “Lucca è deliziosa, e questo festival così ben costruito  rispecchia il modo in cui questo luogo vuole bene a se stesso”.

In merito al riconoscimento assegnatogli non ha potuto che reagire con l’ironia che da sempre  lo contraddistingue. “Questo riconoscimento mi fa piacere ma al tempo stesso mi ricorda il tempo che passa – ha detto -. Io cercherò di non esaurire la mia carriera così rapidamente come un premio del genere prevede”.

Siccità in uscita nelle sale cinematografiche italiane è l’ultimo film del regista livornese, girato durante il lockdown.

“Questo – sottolinea – è stato probabilmente il mio più grande sforzo creativo per tanti motivi, uno fra tutti l’agibilità dei luoghi in cui il film è stato girato, l’impossibilità di intessere relazioni, vivere la verità del set e al tempo stesso seguire le linee guida che il governo suggeriva per far fronte al Covid. Si tratta del film più complicato che abbia mai fatto e per questo anche il più amato quello che ho più custodito decidendo anche incoscientemente di proporlo così com’era stato concepito, per le sale ed il grande schermo. Il tema doveva essere affrontato proprio per la sua attualità, senza però esplicitare questa intenzione, bensì trasferendola in una dimensione temporale futura per parlare dell’oggi, di noi”.