Usa la testa, la scienza entra nelle scuole per aiutare i giovani a muoversi tra i prodotti ‘green’

7 ottobre 2022 | 14:32
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Presentato questa mattina (7 ottobre) durante il ‘Pianeta Terra Festival’ il progetto ideato da Confindustria Toscana nord e Scuola Sant’Anna per gli istituti superiori del territorio

È più ‘green’ una mela o un vasetto di yogurt? Dipende. È per rispondere con consapevolezza a questo genere di domande che Confindustria Toscana Nord, in collaborazione con l’Istituto di management della Scuola superiore Sant’Anna ha ideato Sostenibilità – Usa la testa!, un progetto rivolto alle terze, quarte e quinte degli istituti superiori del territorio.

L’obiettivo è quello di accompagnare, al rinnovato interesse per l’ambiente che oggi più che mai si manifesta nelle giovani generazioni, lo sviluppo di una coscienza critica che le renda capaci di scegliere in base alla scienza, scardinando così le pratiche di ‘greenwashing’ e di ‘climate positive’ delle aziende attraverso lo studio del Life cycle assessment, che accompagna un prodotto dalla culla alla tomba.

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È di questo che hanno parlato la vicepresidente con delega alla sostenibilità di Confindustria Toscana nord Fabia Romagnoli e il professore ordinario dell’Istituto di Management della Sant’Anna Fabio Iraldo durante il panel da tutto esaurito che si è tenuto questa mattina (7 ottobre) all’Agorà all’interno del Pianeta Terra Festival alla presenza, per lo più, di studenti e insegnanti.

“È vero che l’ambiente si migliora con le strategie ambientali messe in pratica dalle aziende – ha precisato Iraldo -, ma queste scelte non bastano se non sono accompagnate da un cambiamento negli stili di vita di ciascuno di noi. Della serie, è inutile fare prodotti ‘green’ se poi nessuno li compra. Perché quindi l’amore per l’ambiente non si traduce in scelte mirate nei consumi? Semplicemente perché è difficile scegliere. È difficile distinguere il produttore che dà informazioni corrette, da chi utilizza espressioni accattivanti ma generiche, se non si ha la consapevolezza dei processi, che spesso rimangono ancorati anche a ‘falsi miti’. Primo fra tutti deve essere chiaro che non esistono prodotti che non hanno impatto ambientale: ci sono prodotti che ne hanno meno di altri e che offrono anche opportunità di riparazione, ma non esiste prodotto che non impatti sull’ambiente. E qui torniamo alla domanda iniziale. È più ‘green’ un frutto o uno yogurt nel vasetto di plastica, con il suo packaging di cartone e la copertura di alluminio? Dipende da dove viene il frutto: se ha preso un aereo per arrivare dall’altra parte del mondo, riempito di conservanti, allora l’impatto del frutto è peggiore (sempre a seconda dell’Lca dello yogurt)”.

In sostanza l’Lca è quindi una metodologia che si può applicare a ogni singolo prodotto e che, valutandolo dalla progettazione al suo fine vita, consente di misurarne la specifica impronta ambientale, che si suddivide a sua volta in sottocategorie (le principali sono 17): non solo l’impatto sul cambiamento climatico quindi ma anche il consumo idrico, i processi di smaltimento e via dicendo. Un approccio scientifico che consente quindi ai giovani, ma non solo, di scegliere consapevolmente. E qui si torna al mondo della formazione e al progetto Sostenibilità-Usa la testa!.

“I principi dell’Lca saranno esposti, in maniera rigorosa ma con un linguaggio facile e con riferimenti ad esperienze di vita quotidiana, durante seminari di due ore, più una ulteriore ora di dialogo e dibattito con gli studenti, tenuti da giovani ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna – spiega Romagnoli -. Alle lezioni teoriche, intrise però di esempi pratici, seguirà un concorso dove gli studenti dovranno ideare, partendo da un prodotto di uso comune, nuovi utilizzi che abbiano il minor impatto ambientale possibile, applicando – senza entrare nel merito della misurazione – i principi dell’Lca”.

I seminari sono rivolti alle terze, quarte e quinte, singole o organizzate in raggruppamenti di classi dello stesso istituto, delle scuole secondarie di secondo grado, di qualsiasi indirizzo, delle province di Lucca, Pistoia e Prato. Per questa prima edizione sperimentale del progetto il numero dei seminari sarà limitato a 20: le richieste saranno accolte entro il 18 novembre secondo l’ordine di ricevimento e tenendo conto di una equa distribuzione all’interno del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord. L’attività può essere fatta valere ai fini dell’alternanza scuola-lavoro (Pcto). L’adesione al progetto è del tutto gratuita. Per manifestare il proprio interesse le scuole possono scrivere a usalatesta@confindustriatoscananord.it. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito.