Ecologia e sostenibilità, taglio del nastro per la mostra ecumenica delle chiesse cattolica e valdese

28 ottobre 2022 | 22:40
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Ecologia e sostenibilità, taglio del nastro per la mostra ecumenica delle chiesse cattolica e valdese

Il professor Anselmo Grotti: “Dobbiamo avere per l’informazione digitale la stessa consapevolezza che abbiamo per l’ambiente”

Oggi (28 ottobre) alle 16 è stata inaugurata la mostra sull’ecologia e la sostenibilità alla chiesa valdese, organizzata insieme alla diocesi di Lucca, con l’intervento del professor Anselmo Grotti, che attualmente insegna all’istituto Santa Caterina a Firenze, è stato preside al liceo scientifico di Arezzo e professore di filosofia; la pastora valdese Sara Heinrich e la professoressa Luisa Locorotondo delegata per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Lucca.

La mostra è situata in parte alla chiesa valdese che ha ospitato l’inaugurazione, e in parte alla chiesa di San Michele in piazza San Michele. Questa duplice sede vuole sottolineare l’importanza del dialogo ecumenico.

Apre la serie di interventi la pastora Sara Heinrich, che dopo aver ringraziato il professor Grotti, spiega il rapporto tra fede e fumetto, sostenendo che la fede cristiana è sempre stata accompagnata dalla comunicazione, e il fumetto è una forma di comunicazione. Il progetto si chiama Fede, dialogo e fumetto, proprio per sottolineare l’importanza e la correlazione tra questi tre elementi.

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“Il tema dell’ambiente è stato esteso all’idea di ecologia che deve iniziare a prendersi cura dello spazio digitale – spiega la professoressa Locorotondo – Ormai il digitale è parte integrante delle nostre realtà e soprattutto delle nuove generazioni”.

“Trovo molto coraggioso aprire un tema religioso al mondo delle immagini. Voglio parlare di una ecologia dell’immagine digitale, dato che il tema è quello dell’ambiente. Stiamo acquisendo in questi tempi una consapevolezza sulla cura dell’ambiente che ci circonda, l’ecosfera. Dobbiamo fare uno sforzo, e capire che la stessa consapevolezza dobbiamo averla nei confronti dell’ambiente digitale, l’infosfera. Imparare a capire cosa vuol dire nutrirci di immagini, di comunicazione”. Inizia così l’intervento del professor Grotti, che prosegue: “Quello che voglio mettere in evidenza è che quello che accade nell’ecosfera accade anche nell’infosfera: se noi nel mondo fisico c’è un eccesso di anidride carbonica abbiamo un innalzamento della temperatura; allo stesso modo nell’informazione: se vediamo il modo in cui è stato costruito il design dei social, vengono premiati quei post che mostrano più violenza. Si crea in questo caso un innalzamento della cultura emotiva”.

“Oggi giorno siamo costantemente bombardati da immagini – prosegue – Questo ci permette di condividere e di comunicare; ma questo aspetto ha anche un’altra faccia della medaglia: ci permette anche di essere colonizzati. L’uomo, fin dai tempi dell’uomo primitivo, ha sempre sentito la necessità di essere accompagnato dalle immagini, che servivano per comunicare. Secondo il mito, il primo disegno nasce per amore. Un padre disegna il ritratto dell’ombra dell’uomo amato dalla figlia, per far si che lei possa avere un ricordo mentre lui è in viaggio. Si tratta di un’immagine per condividere, per ricordare. Un’immagine nata dall’amore. Questa immagine “virtuale” che viene creata per la figlia, non è un’imitazione del reale, ma un potenziamento”.

“Siamo talmente bombardati dalle immagini, che ci sta succedendo qualcosa. Il problema non è il cambiamento, perché l’uomo ci è abituato ai cambiamenti. Il fatto è che questi cambiamenti sono sempre più veloci. Siamo sommersi da questa cosa. Sono tutte cose per attirare la nostra attenzione: degli studi dimostrano che nel 2000 l’attenzione media delle persone era di 12 secondi; oggi è diventata 8 secondi, la stessa durata dell’attenzione di un pesce rosso. E il problema è che potrebbe ancora diminuire. Nel mondo digitale siamo spesso vittime di immagini che vengono create appositamente per manipolare. Il termine “immagine” ha un legame con la parola “magia”. Può essere una magia buona, può essere una magia cattiva”.

“Un altro problema sono le tempistiche: oggi le immagini ci colpiscono in maniera veloce, i famosi 8 secondi, e bastano quelli per manipolarci. Invece un’immagine vera, con un messaggio, richiede tempo per essere capita, per essere interpretata”. Dopo l’intervento degli ospiti, i presenti hanno potuto visitare i quadri presenti alla chiesa valdese.

Alle 18 in San Michele si è tenuta una preghiera ecumenica.