Gioco, che passione. Al padiglione Carducci è folla fra classici e tantissime novità
Con il Game Science Research Center il gioco diventa anche una materia di studio. La Hasbro domina con i maxipadiglioni centrali in cui ricrea gli ambienti dei suoi titoli
Gioco, che passione.
Grandi, piccoli, di mezza età. Non c’è uno standard per divertirsi in compagnia, in coppa o in solitaria. È questo il motivo per cui l’area Games dei Comics, nel maxipadiglione realizzato sugli spalti delle Mura resta uno dei più frequentati di Lucca Comics and Games.
All’interno è un vero brulicare di appassionati di tutti i tipi. Da chi preferisce il gioco da tavolo classico ai giocatori di ruolo, dai collezionisti di carte agli amanti delle miniature. Tavoli e tavoli, allestiti dalle case editrici o a disposizione degli amanti del gioco grazie anche alla ludoteca interna alla manifestazione in uno spazio che ogni anno risulta più confortevole: corridoi larghi, aree in cui si ‘respira’ anche di più rispetto alla ressa che si crea per arrivarci.
All’interno saltano agli occhi, anche per la posizione centrale, i maxipadiglioni della Hasbro che permettono di immergersi nelle atmosfere di Heroqueste di Betrayal. C’è poi spazio per tutte le offerte commerciali possibili: dai giochi più noti, in tutte le loro versioni ammodernate, fino alle grandi novità del momento.
Fra queste senza dubbio ci sono i giochi in gara per il Gioco dell’anno. Nella sezione giochi di ruolo ci sono Agon (Grumpy Bear); Alice è Scomparsa (Raven Distribution); Fabula Ultima (Need Games); Green Oaks (Fumble Gdr), Root: Il Gioco di Ruolo (MS Edizioni). Per il gioco da tavolo ci sono in lizza Le Avventure di Robin Hood (Giochi Uniti), Le Cronache di Avel (Asmodee), Café (Djama Games), Cascadia (Little rockets games), Hidden Leaders (Little rockets Games). In fiera, in attesa della proclamazione dei vincitori prevista per stasera (29 ottobre) al Teatro del Giglio, si possono giocare tutti i titoli allo stand dedicato.
Un altro spazio è per il Gioco Inedito quest’anno vinto da Papyrus, già Cartigli, incoronato vincitore dai curatori del Museo Egizio Paolo Marini e Federico Poole. Un gioco di carte che ha un elemento di strategia e sicuramente anche di fortuna e offre una prospettiva sul magico e misterioso mondo dei geroglifici ed è possibile provarlo nal padiglione Carducci.
Molto impegnati nelle loro prove, in attesa che si formi la classifica, i partecipanti alle Ruolimpiadi, il campionato di gioco di ruolo che come tradizione trova spazio nel padiglione dei giochi.
Tanta curiosità per il Game Science Research Center, il centro di ricerca interuniversitario (ci sono Imt, Istituto nazionale di astrofisica e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) che mira a promuovere, supportare e diffondere la sceinza dei giochi. La game science è una disciplina che indaga i fenomeni legati alla nozione di ‘gioco’, inteso sia come modello di comportamento strategico, ovvero processo decisionale interattivo, sia come sistema di regole e attività ludiche (l’artefatto gioco e il giocare). Il centro di ricerca ha organizzato una serie di seminari nei gioni della manifestazione e ospita nell’area demo alcune esperienze. Fra questa ACTing flexible, un progetto esperienziale per giocare una metafora terapeutica, a metà dfra il gioco e la psicanalisi; Capitan Avis, il gioco per il campbiamento sociale sulla donazione del sangue e del plasma e Slow Games: gioca con il ricercatore per combattere l’azzardopatia attraverso una sana educazione al gioco.
A completare il tour non mancano gli stand dei giochi da tavolo usati, un vero tuffo nel vintage, lo stand di Immanuel Casto con il suo iconico gioco Squillo e la Sala Ingellis dove si svolgono gli incontri con gli autori e le conferenze.