“Io uccido” di Giorgio Faletti diventa una graphic novel

L’anteprima a Lucca Comics, Cavaletto: “Una grande sfida ma crediamo alla crossmedialità e quest’opera ne è la sintesi”
Torna a vent’anni dal suo brillante esordio il best seller internazionale Io uccido scritto da Giorgio Faletti ma in una veste del tutto nuova. Con le sue cinque milioni di copie vendute solo in Italia e tradotto in trentadue paesi Io uccido diventa così una graphic novel edita dalla casa editrice La Nave di Teseo che verrà pubblicata il prossimo 14 novembre.
Il progetto presentato in anteprima durante questa edizione di Lucca Comics & Games allo stand Oblomov è stato sviluppato graficamente da David Ferracci colorato da Assia Ieradi e sceneggiato da Andrea Cavaletto, che racconta: “Approcciare senza tradire un’opera come questa che comprende seicentocinquanta pagine trasformandola in un fumetto di centoventi tavole, ha rappresentato la sfida più grande. Quando la letteratura incontra la sceneggiatura destinata al fumetto: un lavoro a vocazione crossmediale com’è quella che motiva l’intera manifestazione lucchese. Io credo molto alla crossmedialità – prosegue Cavaletto – da tempo infatti, anche grazie al mio lavoro di insegnante alla scuola Holden di Torino, cerco di trasmettere l’importanza di muoversi in modo trasversale e consapevole da un media ad un altro. Un approccio già molto affermato in America ma che qui in Italia ha ancora bisogno di rodaggio”.
“Gli autori – sottolinea – tendono a vedere la propria opera esclusivamente per come l’hanno immaginata mentre è importante tenere a mente che dal momento in cui la declini altrove questa è destinata a trasformarsi. Talvolta è difficile da accettare perché è come lasciar andare un figlio, ma risulta indispensabile per far evolvere il proprio lavoro. In questa direzione Io uccido si è rivelato un vero e proprio banco di prova, un’occasione per mettere a servizio lo studio e l’esperienza che Andrea Cavaletto ha accumulato negli anni. La fase più delicata e complessa è stata trasporre una tale mole narrativa, talvolta cercando di condensare il ricco immaginario di Faletti per agevolare il tempo di lettura del fruitore così diverso da quello di un fumetto a metà strada tra il racconto e la scrittura per film. Il romanzo ha invece tempi propri che il fumetto non può concedersi: ne è nato uno storyboard dal taglio e dal ritmo cinematografici”.
“Il processo di adattamento che va di pari passo con quello creativo – conclude – ha fortunatamente raccolto la comprensione e il plauso di tutte le persone coinvolte in questa avventura, prima fra tutte Roberta Bellesini moglie di Giorgio Faletti, che da subito ha sposato le mie proposte con grande entusiasmo”.
Veronica Bernardini