Alla casermetta S. Colombano l’incontro ‘Gioacchino Rossini e la sua quadreria’ con Paolo Bolpagni

Gioachino Rossini fu anche un noto collezionista. All’incontro la sua curiosa storia con il mondo dell’arte
Avrà inizio martedì (8 novembre) alle 16,30 alla casermetta di S. Colombano sulle mura urbane, il primo incontro della Pittura che suona – Dialoghi tra musica ed arte. Condurrà la conferenza, dal titolo Gioacchino Rossini e la sua quadreria, Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti.
La conferenza è aperta a tutti, gratuita, ed è consentito l’ingresso fino all’esaurimento dei posti disponibili. Si prevede per gli insegnanti e per gli studenti che ne faranno richiesta l’attestazione della presenza.
È poco noto che Gioachino Rossini fosse anche collezionista. Il nucleo principale delle opere ora conservate nella Pinacoteca Civica della sua città natale, Pesaro, per la verità non fu mai esposto nella casa del musicista, ma era a Bologna, in Strada Maggiore, nel palazzo del principe Astorre Hercolani, carissimo amico di Rossini, che ben conosceva le opere da lui raccolte. Il nobiluomo, trovandosi a un certo punto in cattive acque, chiese un ingente prestito in denaro a Rossini, il quale, generoso come sempre, glielo accordò. Quando nel 1868 il compositore fu in punto di morte, i suoi legali andarono a Bologna e pretesero la restituzione del prestito a Hercolani, che si vide costretto a ipotecare parte della collezione di famiglia. Fu per questo che nel 1883 il Comune di Pesaro, destinatario ultimo dell’eredità di Rossini, venne in possesso di ben trentotto dipinti, provenienti dalla collezione del principe. La conferenza porrà al centro il racconto di questa curiosa storia di relazioni fra Gioachino Rossini e il mondo dell’arte.
L’evento è in collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini e sostenuto dal Comune di Lucca.
Per informazioni scrivere a concentuslucensis@gmail.com