Prosegue la mostra delle opere di Mario Marcucci





Ben oltre 100 dipinti in esposizione: è già successo di pubblico
Prosegue con successo di pubblico l’importante mostra retrospettiva su Mario Marcucci (Viareggio, 28 agosto 1910 – 2 maggio 1992): artista di straordinario valore, ancora oggi grandemente apprezzato. Ben 100 le opere in mostra, al Palazzo delle Esposizione della Fondazione Banca del Monte di Lucca, molte delle quali mai viste prima dal pubblico e riunite appositamente per celebrare i trent’anni dalla scomparsa dell’artista. L’ampia retrospettiva dal titolo: Mario Marcucci. Volta alta, pittura è visitabile ad ingresso libero fino al prossimo 15 gennaio, dal martedì alla domenica con orario 15/19.
Organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca con la Fondazione Lucca Sviluppo e promossa dall’associazione Amici di Mario Marcucci, presieduta da Ireno Francesconi, nata a Pietrasanta allo scopo di promuovere la conoscenza dell’artista e valorizzarne l’opera.
Marcucci nel corso della sua vita intrattenne rapporti personali e artistici, con buona parte dei più grandi creativi, poeti e scrittori del secolo scorso. Il sottotitolo dell’esposizione, Vola alta, pittura, riprende, parafrasandola, una delle poesie di più intensa felicità (Vola alta, parola) di Mario Luzi, che fu tra i poeti e gli scrittori amici di Mario Marcucci e che tanto amarono la sua opera; al pari di Cesare Ghiselli, Antonio Delfini, Mario Tobino, Alessandro Parronchi, Romano Bilenchi, Eugenio Montale, Giuseppe Raimondi, Carlo Betocchi, Alberto Moravia, Carlo Cassola, Manlio Cancogni, Cesare Garboli; assieme a storici dell’arte e critici di assoluto valore, come Francesco Arcangeli e Roberto Tassi.
Esposti soprattutto acquerelli e tecniche miste su carta, che restituiscono il sapore e l’incanto di un artista votato esclusivamente alla pittura, e al desiderio di lasciarne traccia su ogni materiale, anche il più povero e dimesso, e ripercorrono l’evoluzione del suo lavoro, dagli esordi nella seconda metà degli anni Venti fino agli anni Ottanta, e i generi cui si è dedicato, con particolare riferimento ai motivi che più ha sentito propri e dentro i quali ha, quasi ossessivamente, scavato per decenni – gli autoritratti e i ritratti di persone a lui vicine, gli umili scorci della città natale, le nature morte, i fiori e le piante). Accompagna la mostra un catalogo con testi di Paolo Emilio Antognoli, Marcello Ciccuto e Sandro Parmiggiani (curatore del volume), edito da Maria Pacini Fazzi.
A testimoniare l’importanza di Mario Marcucci le tante mostre personali dedicategli, la sua partecipazione ad importanti Premi di pittura e a rassegne nazionali e internazionali (tra le quali, le edizioni della Biennale di Venezia del 1948, 1950, 1954, della Biennale di San Paolo del Brasile nel 1955, le mostre di Pittori d’oggi. Francia-Italia a Torino nel 1951 e 1952).
“Riunire e presentare alcuni degli esiti più alti del lavoro di Marcucci come fa la mostra di Lucca – sottolineano gli organizzatori – consente di mettere in rilievo quanto l’opera dell’artista possa tuttora suscitare un fascino che le stesse condizioni che caratterizzano la vita individuale e sociale del mondo d’oggi possono fare riscoprire, attraverso la persistente presenza del soffio della poesia e di una continua meditazione sui caratteri dell’umana esistenza. Nello stesso tempo, di fronte ad alcuni osannati, spesso vacui, esiti della contemporaneità, l’opera di Marcucci rappresenta un baluardo di gusto e di sensibilità”.