‘Nostalgia del futuro’, la mostra del lucchese Marco Saviozzi approda a palazzo del Pegaso

Sarà inaugurata mercoledì (22 febbraio) alle 12,30 alla presenza, tra gli altri, del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo
Sarà inaugurata mercoledì (22 febbraio) alle 12,30 nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi a palazzo del Pegaso la mostra Nostalgia del futurodell’artista lucchese Marco Saviozzi. Per l’occasione interverranno, oltre all’autore, Antonio Mazzeo, presidente dell’Assemblea toscana e Maria Possenti storica dell’arte.
L’esposizione nel prestigioso spazio del Consiglio regionale della Toscana offre a Marco Saviozzi l’occasione per fare il punto di una carriera artistica che si estende da 35 anni. Spazio ideale visto i radicati legami dell’artista con la cultura e l’arte Toscana, da cui continua a trarre ispirazione come dimostrano le opere esposte. Una cultura visiva, quella di Marco Saviozzi, che si è alimentata con istanze cosmopolite multidisciplinari, che spaziano dall’architettura al fumetto, dal cinema alla pittura pop con punte di attenzione massima su fenomeni come il postmoderno e le dinamiche connesse alle teorie dei mezzi di comunicazione di massa. È un modo per conoscere uno degli artisti più originali nell’attuale panorama dell’arte toscana che guarda al passato e immagina il futuro.
“In particolare – osserva in catalogo il critico Alessandro Romanini – Saviozzi analizza e rielabora la dimensione visuale veicolata dal pervasivo sistema iconografico digitale contemporaneo. A prescindere dal soggetto del dipinto le sue opere sono articolate da una solida struttura che beneficia della lezione del rinascimento toscano e fiorentino in particolare. Una struttura che è già insita nell’opera nella fase progettuale e nella sua prima traduzione disegnativa a livello di schizzo-abbozzo e che si evolve in tutte le fasi genetiche della realizzazione fino all’ultima stesura cromatica”.
La mostra offre l’occasione all’artista di riproporre quelle che sono le sue tematiche privilegiate. Garibaldi, Cavour, Mazzini sfilano nella loro veste pop, che non deroga alla loro aura storico politica ma anzi ne viene potenziata dal processo di rielaborazione cromatica. L’arte, la cultura e il cinema fanno da padrone nella poetica di Saviozzi: dagli omaggi al Pontormo della deposizione a quelli per un generico classicismo italiano in generale e toscano in particolare al paesaggio della nostra regione che ha ispirato generazioni di artisti ai suoi figli illustri, Dante in testa senza dimenticare Puccini, fino ai tributi per Fellini, Truffaut, il cinema francese e quello pulp di Tarantino, passando per la slapstick comedy evoluta e drammatica di Chaplin e quella di Stan Lauren e Oliver Hardy fino alla musica di Chet Baker e Miles Davis e su tutto il cinema hollywoodiano e quello italiano.