Il fotografo Dantés torna in San Micheletto con una mostra dedicata ad arti e mestieri dimenticati
L’esposizione nella Sala dell’Affresco si compone di 72 fotografie in bianco e nero
Arti e mestieri dimenticati e inusuali, nella mostra del fotografo Dantés nella sala dell’Affresco del Complesso San Micheletto. L’esposizione, prende il titolo in prestito dalla Tosca di Giacomo Puccini, Vissi d’Arte e resterà aperta dal 3 al 26 marzo. L’occhio fotografico di Dantès ha intrapreso un lungo e suggestivo viaggio in bianco e nero nella provincia lucchese, alla ricerca di arti e professioni che vedono impegnate grandi persone, maestri indiscussi della propria arte.
Sono 72 le fotografie che compongono l’esposizione, con punti di ripresa vertiginosi e un bianco e nero pulito, esaltate da una stampa Fine Art su carta lucida di grande formato, tutte accompagnate da dettagliate didascalie sull’artista ritratto, sul suo lavoro e su eventuali curiosità.
“Fondazione Cassa di Risparmio è ben lieta di ospitare nei suoi spazi delle manifestazioni culturali – dichiara Raffele Domenici vice presidente di Fondazione Cassa di risparmio di Lucca -. Oggi (2 marzo), si inaugura questa mostra d’arte dedicata alla rappresentazione di artisti e artigiani. Perché anche l’artigiano col cuore produce le proprie opere, come un’artista con le sue capacità, la sua abilità, la sua professionalità e il suo spirito. Quindi è importante far presente anche tutta questa serie di mestieri che in qualche maniera stanno anche scomparendo e mi fa piacere sottolineare quella che è la bellezza delle fotografie che andiamo a vedere. Cartier-Bresson diceva che per fotografare ci vuole testa, occhio, cuore e l’umanità del momento. Mi sembra che tutte queste cose siano ben espresse nella mostra che abbiamo inaugurato”.
Dantés si sofferma, non a caso, sulla frenesia delle loro mani, a volte candide e leggere, altre vissute e scolpite dal tempo, ma tutte accomunate dalla perfezione di un gesto compiuto migliaia di volte. Qui si svolge una sorta di dialogo intimo e silenzioso tra fotografo e artista, contestualizzato in ambienti reali, autentici e ricchi di dettagli: palcoscenici e piazze, laboratori e officine, botteghe e manifatture, campi e darsene. Il desiderio di scoprire, il gusto di raccontare, la voglia di emozionare, questo il percorso che viene proposto attraverso la narrazione di vita e lavori di uomini e donne del nostro territorio.
Come nasce questa idea di ritrarre artisti e maestri del lavoro?
“L’idea è nata casualmente, perché mi sono trovato nel laboratorio di uno degli artisti fotografati, Francesco Marsili e sono rimasto affascinato da tutti questi pendoli, tutti questi orologi appesi al muro e non ce n’è uno che batte la solita ora. Questa cosa mi ha colpito e ho pensato di provare a sviluppare un lavoro – spiega l’autore Dantès -. E’ un tema toccato da molti artisti e io ho voluto svilupparlo a mio modo, in bianco e nero e con cioè inquadrature diverse, studiando anche la questione”.
“La provincia di Lucca è piena di questi artisti – prosegue Dantès -, in Garfagnana, in Versilia e ho cercato di includere un po’ tutti questi mestieri un po’ particolari e tanti di questi stanno andando a scomparire. Quindi in mostra è possibile trovare pittori, musicisti, direttori d’orchestra, liutai, mosaicisti, scultori del marmo di Pietrasanta, pescatori della Versilia. Insomma, materiale ce n’è molto, ci sono anche dei contadini contadini che tagliano il farro ancora a mano in Garfagnana, in qualche angolo sperduto. Per me sono tutti artisti, perché come recitava San Francesco chi lavora con le mani e con la testa e con il cuore è un artista, tutti loro lavorano con le mani con la testa e con i cuore”.
La mostra quindi, rimarrà aperta dal 3 al 26 marzo nella Sala dell’Affresco del complesso San Micheletto cui si accede da Via Elisa al numero 8. I giorni di apertura sono venerdì – sabato – domenica con orario 10,00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30.