Progettò un ospizio sulla via Ducale: è mistero sull’architetto Gnassi e il suo legame con Lucca

3 aprile 2023 | 19:10
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Progettò un ospizio sulla via Ducale: è mistero sull’architetto Gnassi e il suo legame con Lucca

Nato a Jesi, aveva solo 20 anni quando nel 1820 disegna i progetti per la grande struttura da costruirsi a corredo della strada fra Lucca e Modena

Aveva poco più di 20 anni, quando nel 1820 disegna i progetti per il grande ospizio da costruirsi a corredo della via Ducale, nel territorio di Lucca. Gaetano Gnassi di Jesi, giovane studente di architettura nato il 7 agosto 1799, si era appena segnalato in qualche prova scolastica all’accademia romana di San Luca, di cui era allievo fin dal 1817, che già si ritenne pronto a prendere parte ad un’impresa così importante come la costruzione della carrozzabile Lucca – Modena attraverso la Foce a Giovo.

Tuttavia i suoi disegni, che si ispiravano ai principi del neoclassicismo di stampo greco-romano e si fondavano sul principio di nobile semplicità e pacata grandezza, vennero ridimensionati nei volumi (ma non solo) dall’architetto lucchese Giacomo Marracci (1787-1853), e trovarono esecuzione solo in parte per la morte prematura della sovrana Maria Luisa di Borbone nel 1824.

Rimane tutt’oggi un mistero la partecipazione di Gnassi a questa impresa in terra toscana; anche se è documentato che suo padre Domenico Gnassi, nel dicembre del 1819, aveva acquistato un podere denominato Buresti in provincia di Arezzo e che il giovane Gaetano era in stretti rapporti con l’impresario teatrale Alessandro Lanari (suo conterraneo in quanto nato a San Marcello a pochissimi chilometri da Jesi) che proprio nel 1820, a Lucca, aveva in appalto il Teatro del Giglio.

Infine, il suo legame con la città di Lucca è testimoniato dal suo disegno del colombario della Gens Caecilia, rinvenuto nel 1822 a Roma sulla via Appia, inciso da Filippo Trojani, con esplicita dedica a: A. S. M. Reine Marie Louise Infante D’Espagne, Duchesse de Luques – Protectrice illustre des Beaux Arts. Naturalmente, un semplice attestato di riconoscenza nei confronti di una nobildonna amante delle arti e della ricerca archeologica, specie durante i suoi soggiorni romani.

Nel corso della sua breve esistenza (l’architetto morirà a Roma il 2 luglio 1839), Gaetano Gnassi avrà altri due momenti di notorietà. Il primo, quando vincerà il primo premio al prestigioso Concorso clementino del 1824 con un progetto (non realizzato) per la ricostruzione della basilica romana di San Paolo fuori le mura, andata distrutta nell’incendio del 15 luglio 1823; il secondo, nel 1829, quando realizzerà i disegni (a suo tempo esposti ma oggi dispersi) per un ponte in ferro da innalzare sul Tamigi. Benché neanche quest’opera sia stata realizzata, molte gazzette italiane di allora ripresero la notizia e considerarono il progetto di straordinaria modernità.

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Contributo di Attilio Coltorti