Quattro appuntamenti alla riscoperta di villa Puccini

23 maggio 2023 | 20:24
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Quattro appuntamenti alla riscoperta di villa Puccini

Gli appuntamenti organizzati da Fondazione e delegazione Fai

Saranno ben quattro gli eventi estivi che la delegazione Fai di Lucca in collaborazione con la Fondazione Puccini proporrà a partire da sabato 3 giugno per ogni primo sabato di ciascun successivo. Gli altri appuntamenti alla scoperta di Villa Puccini luogo tanto caro al Maestro Giacomo Puccini, sarà aperto al pubblico anche  sabato 1  luglio, sabato 5 agosto ed infine il 2 settembre.

Cosa vedranno i visitatori

Quando nel 1892 la famiglia Puccini si trasferì a Torre del Lago, l’ambiente naturale rappresentò per Giacomo un habitat ideale per comporre alcune delle sue opere più celebri tra cui Bohème nel 1896 la Tosca nel 1900 e Madame Butterfly datata 1904. 

Questa condizione venne però meno quando le torbiere portarono l’ecosistema lacustre  a perdere quella quiete tanto apprezzata dal maestro.

Da qui maturò in lui la decisione di acquistare un terreno a Viareggio in viale Buonarroti di fronte alla Pineta di Ponente dove decise sarebbe sorta la sua dimora, decisione che si concretizzò anche grazie all’intervento dell’ingegnere architetto Ulderico Orzali incontrato nel 1914.

Nel 1916, dopo alcune trattative per avviare i lavori di costruzione, sfumati a causa dei costi eccessivamente onerosi, Puccini incontrò al Caffè Margherita di Viareggio con l’arch. prof. Vincenzo Pilotti a cui venne affidato il progetto al quale collaborò anche l’ingegnere Federigo Severini dando vita ad uno spazio che si rivelò volano di sperimentazione architettonica e stilistica ispirata alle forme nordiche con un tocco di Decò a cura del ceramista Galileo Chini uno dei grandi protagonisti del Liberty viareggino e versiliese.

Particolarmente significativa del temperamento di Puccini le accortezze da lui richieste a protezione della propria privacy: un tendaggio ancorato e trattenuto da aste collegate al parapetto in legno che schermava la scena sulla privacy del Maestro come sipario creando una sorta di teatro casalingo.

Altrettanto curiosa la diatriba tra Puccini e Pilotti in relazione alla necessità di abbattere il grosso pino per ricavarne l’area adatta a costruire l’abitazione.

Complice l’assenza del Maestro  per motivi di lavoro il Prof. Pilotti attuò la propria intenzione incassando il suo malumore.

L’area sulla quale si erge l’abitazione è  vincolata, ed ha subito uno scempio a causa della forte speculazione edilizia attuata in concomitanza della Seconda Guerra Mondiale durante la quale sono stati costruiti palazzi che hanno offuscato deturpando la bellezza della casa.

Iniziato nel 1918 e concluso nel 1921 il Villino costò a Puccini un milione di lire, abitazione di cui purtroppo godette per poco tempo poiché si spense nel 1924 a causa di un cancro alla gola.

Fu un tempo sufficiente però per comporre Turandot, ultima tra le sue opere che prese vita in questo luogo, rimanendo incompiuta  com’è ben noto, a causa della dipartita del compositore: “E se l’opera dovesse rimanere incompiuta – affermò – cioè senza duetto finale e con cui dovrebbe chiudersi il terz’atto – in tal caso l’opera rimarrà così, e giunti a quel momento della mia musica, l’orchestra si fermerà e uno verrà dalla scena alla ribalta per dire agli spettatori”. L’opera non finisce perché a questo punto il maestro è morto.

Le visite sono curate con attenzione dai volontari e dai ciceroni della Delegazione Fai di Lucca.

Ogni visita della durata di 45 minuti ciascuna si svolgerà ogni ora a partire dalle 15.00 (primo ingresso) mentre alle 18.00 è previsto l’ultimo, a gruppi di un massimo di 20 persone.

La visita per la quale è richiesto un contributo minimo di 5 euro, è prenotabile al seguente link: (clicca qui).