Conferenza Unidel a Palazzo Ducale sulla figura di Ernesto Guidi, preside antifascista

24 maggio 2023 | 19:11
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Conferenza Unidel a Palazzo Ducale sulla figura di Ernesto Guidi, preside antifascista

Fu il primo dirigente del liceo Vallisneri ma si rifiutò di siglare l’atto di obbedienza alla Repubblica di Salò

Domani (25 maggio) alle 16 nella sala delle rappresentanze di Palazzo Ducale la professoressa Alda Fratello terrà per conto di Unidel una conferenza su Ernesto Guidi, primo preside del liceo Vallisneri dal titolo Da preside a lavoratore coatto. La vicenda del preside Ernesto Guidi del liceo Vallisneri.

Ernesto Guidi nacque a Ruosina, frazione del comune di Stazzema, nel 1897. Orfano di padre in tenera età, per le disagiate condizioni economiche della famiglia, venne accolto in un collegio religioso a Genova, poi proseguì gli studi a Pisa. Conseguita la licenza liceale, si iscrisse alla facoltà di lettere all’università di Genova. Chiamato alle armi nel 1917, venne inviato al fronte prima sul Piave poi sul Grappa. Congedato, riprese gli studi, si laureò in lettere nel 1920. Ebbe una lunga carriera nella scuola, prima come insegnante a Spoleto, Pavia, Perugia, Genova, poi come preside ai licei di Mantova e Lucca, fu il primo preside dell’appena costituito liceo scientifico Vallisneri.

Nella primavera del 1944 fu imposto ai capi di istituto di prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica di Salò pena l’estromissione dal ruolo. Ernesto Guidi fu il solo nella provincia di Lucca tra i capi di istituto a rifiutare l’atto di obbedienza, per questo fu arrestato dalla milizia fascista e deportato in Germania come “lavoratore volontario”.

Dopo la guerra rientrò in Italia dove ritornò alla sua attività di preside del liceo scientifico lucchese, dalla fine del 1945 al 1948 gli venne affidato il delicato incarico di preside del liceo italiano a Parigi, un compito non facile per le polemiche e il contenzioso che dividevano Italia e Francia appena usciti da una guerra che aveva visto i due paesi su fronti contrapposti. Rientrato a Lucca, ricoprì, per un altro decennio, la presidenza del liceo scientifico lucchese; concluse la sua carriera di uomo di scuola nel 1967 come capo d’istituto del liceo classico Galileo di Firenze. 

Meritevole anche la sua attività di storico e critico della letteratura. Apprezzati i suoi studi sulla poesia di Dante, Petrarca e Ariosto e sugli autori dell’Ottocento italiano: Foscolo, Manzoni, Leopardi, De Sanctis, Fucini e Carducci. Un’attività storico-critica che gli valse la libera docenza all’università di Pisa e la collaborazione con Luigi Russo, titolare della cattedra di letteratura italiana presso l’ateneo pisano. Morì a Viareggio nel 1988.