Paganini a Lucca, dall’archivio spunta un documento inedito: il programma del concerto del 1801
Il foglio ritrovato contiene l’elenco dei brani musicali eseguiti il 18 settembre al teatro pubblico della città
Quella di Paganini a Lucca è una vicenda che da sempre incuriosisce gli studiosi e inorgoglisce i lucchesi, fieri di poter annoverare il celeberrimo violinista e compositore tra i grandi musicisti che hanno avuto un legame con la città. Il diciannovenne Niccolò Paganini giunse a Lucca nel 1801, per suonare per la festa della Santa Croce, il 14 settembre.
Il violista abate Jacopo Chelini si dimostra un fine recensore del concerto, anche se – per motivi prettamente politici – lo critica.
La musica fu longa assai perché si ebbe l’indiscretezza, e il poco riguardo per il prelato, di fare eseguire, caso del tutto nuovo, un concerto di violino da un tal Paganini Giacobino Genovese, che era venuto alla musica, subito dopo il Chirie eleison, e questo concerto durò 28 minuti. Questo professore aveva una grande abilità ma non aveva né criterio, né giudizio musicale. Imitava col violino il canto degli uccelli, i flauti, le trombe, i corni etc. di modo che il suo Concerto terminò in un’opera buffa facendo ridere tutti nel tempo che restavano ammirati dell’abilità, e franchezza di costui. Dissi che non aveva né criterio, né giudizio perché l’imitazione e degli uccelli, e d’altri strumenti fatta con un violino mostra al certo l’abilità d’un professore, ma non potendo essere che assai discosta dal vero, non che un capriccio di gioventù da farsi soltanto in un’accademia, e con una certa moderazione, né mai in un posto sagro. Questo concerto però ebbe un grandissimo applauso, e così tutta la musica, essendo i primi li Giacobini a sostenerla dicendo che mai per S. Croce v’era stata una simile musica, e se taluno ne avesse detto male, si correva rischio d’andare Prigione
Paganini tenne altri concerti in quell’anno, il 18 e il 25 settembre al teatro pubblico, e fino a oggi non se ne conoscevano i programmi. Ora è possibile aggiungere un interessante tassello a questa vicenda storica perché nella primavera scorsa, nella mostra allestita dall’Archivio di Stato per il ciclo di appuntamenti dedicati a Paganini e inseriti nel programma del Lucca Classica Music Festival, figurava un documento che ci permette di saperne di più.
Il documento è stato presentato alla stampa questa mattina (28 giugno) all’Archivio di Stato di Lucca da Maria Sabrina La Pusata, direttrice dell’Archivio, da Gabriella Biagi Ravenni, musicologa, da Marco Cattani, presidente dell’Associazione Musicale Lucchese, da Simone Soldati, direttore artistico dell’Aml e del Lucca Classica Music Festival, da Veronica Bagnai Losacco, funzionaria archivista, da Fabrizio Giovannelli, membro del comitato artistico dell’Aml, da Gabriele Calabrese, esperto di storia lucchese e guida turistica. Con loro anche Mia Pisano, assessora alla cultura del Comune di Lucca.
“Paganini venne a Lucca per un concerto nel 1801 in occasione delle celebrazioni della Santa Croce – dice l’assessora alla cultura, Mia Pisano -, ciò significa che anche a quel tempo era un evento importante e molto seguito. Paganini suonò nel nostro teatro e queste informazioni sono preziose fonti storiche che ci raccontano del passato della nostra città”.
“Siamo molto contenti, noi dell’Associazione Musicale Lucchese, perché la scoperta di questo documento è avvenuta all’interno dell’evento Lucca Classica di quest’anno – dichiara il presidente dell’Associazione Musicale Lucchese, Marco Cattani -. Lucca Classica organizza tantissimi eventi tra cui degli incontri sulla musica, i luoghi e la realtà storica e socio-culturale della nostra città. In occasione di una mostra fatta qui all’archivio di stato in onore a Niccolò Paganini, è stato scoperto questo documento grazie al quale è stato possibile vedere un il programma di uno spettacolo fatto a Lucca da Paganini il 18 settembre del 1801”.
“Questo documento è molto importante perché fino ad ora sapevamo che Paganini era venuto nel 1801 a Lucca per Santa Croce, aveva destato entusiasmo e dopo pochi giorni erano stati organizzati due concerti al teatro del Giglio che al tempo si chiamava teatro Nazionale, ma fino ad ora non si sapeva che musica avesse suonato – spiega la professoressa di musicologia Gabriella Biagi Ravenni -. Grazie a questo documento è stato possibile risalire al programma. Si tratta di un repertorio che ha usato anche in altre città, infatti il solito programma viene ripetuto due mesi dopo a Reggio Emilia. E’ un misto tra musica composta direttamente da lui e musica della scuola violinistica francese. Paganini era aggiornatissimo era sul pezzo. Questo programma ci dice però che ci sono dei pezzi, un paio di brani, che lui suonò non ci sono più, tra cui un fandango per violino e chitarra che chissà quanto era bello, ma fino ad ora non è stato ritrovato”.
Catalogato come Archivio Garzoni 237 numero 272: manifesto col quale si rende noto un programma musicale che si terrà nel teatro pubblico con la partecipazione di Paganini, 18 settembre 1801, il foglio contiene l’elenco dei brani musicali in programma per questo concerto. Si tratta di un avviso, di un formato più piccolo rispetto a un foglio A4, quindi adatto alla distribuzione, un po’ come i flyer che si mettono oggi nei locali per fare promozione. Il documento è stato schedato anni fa ma gli studiosi paganiniani non hanno mai avuto la possibilità di vederlo e analizzarlo, probabilmente perché sono andati in Archivio di Stato prima del suo ritrovamento.
Nell’ultima monografia importante, quella di Danilo Prefumo, dal titolo Paganini. La vita, le opere, il suo tempo (Lucca, Lim 2020), si legge: “Non ci è rimasto, purtroppo, il programma del concerto di Lucca [ovvero della sua esibizione a Santa Croce], né degli altri due che, sull’onda del successo dell’esibizione del 14 settembre, Paganini tenne nel teatro cittadino [oggi Teatro del Giglio], il 18 e il 25 settembre”.




Il 18 settembre 1801, dunque, Paganini si esibì in una Accademia strumentale nel Pubblico Teatro. Questo il programma: Sinfonia della Lodoiska [R. Kreutzer 1791], “con scherzi a flageoletti [flageolet o flautini], eseguiti dal suddetto”, una trascrizione di Paganini, oggi perduta, di un brano di Rodolphe Kreutzer; Concerto per violino, con ripieno a grand’Orchestra di Pierre Rode Sinfonia a piena orchestra di Ignaz Joseph Pleyel; Carmagnola, con variazioni a capriccio, riducendo il Violino alle voci di Flauto, flageoletti, ed Organetti, composto ed eseguito dal suddetto brano nel catalogo delle opere di Paganini indicato M.S. 1 per violino e chitarra e datato 1795 che venne eseguito la prima volta a Genova per racimolare i soldi necessari per andare a studiare a Parma, poi è stato eseguito a Modena nel 1800; Concerto a violino principale di moderno stile del Sig. Kreutzer, eseguito dal suddetto; Altra sinfonia d’un celebre moderno Autore, a piena Orchestra; Fandango Spagnolo, con variazioni a capriccio, imitando nel frattempo le Voci, ed il Canto di diversi Animali, opera di Paganini andata perduta.
Sul documento è indicato anche il prezzo del biglietto (un paolo), ma Paganini si appella alla generosità dei presenti per sostenere le sue “inevitabili e gravose” spese. Sul documento si legge inoltre: “Il mentovato professore si fa un pregio di significare a tutti i professori, e dilettanti, che sarà pronto d’eseguire a prima vista qualunque Pezzo di Musica Istrumentale, che gli verrà dato”, il concerto si tenne “alle 8 e mezza della sera”. Questo stesso programma fu ripetuto da Paganini a Reggio Emilia, due mesi dopo.