Le melodie sognanti e psichedeliche dei Sigur Ròs ammaliano il pubblico del Summer Festival

Applausi a scena aperta per il gruppo islandese e per l’incantevole voce di King Princess
Dopo il successo di Bob Dylan, al Lucca Summer Festival ecco arrivare le melodie sognanti e psichedeliche dei Sigur Rós, la band islandese più famosa al mondo.
Piazza Napoleone questa sera (12 luglio) si è infatti trasformata in una location fatata, con un’atmosfera magica – e caldissima – rotta solo dal fragore degli applausi del pubblico.
Ad aprire il concerto della band l’incantevole voce di King Princess, artista newyorchese che in passato ha aperto gli show di artisti di fama mondiale come i Florence + The Machine, The Strokes e i Red Hot Chili Peppers. I suoi tour sold-out l’hanno portata in giro per il mondo finendo anche sulle copertine di V Magazine, GQ e molto altro, portandosi a casa, stasera, anche il cuore del pubblico lucchese.










Dopo ben 40 minuti di ritardo, i veri protagonisti sono saliti sul palco avvolti da nuvole di fumo e luci psichedeliche, rompendo subito il ghiaccio con i loro grandi successi.
La tournée della band islandese è partita poco dopo la pubblicazione del loro ultimo lavoro discografico (Átta), album atteso oramai da diversi anni. Il nuovo e ottavo album è stato infatti registrato agli Abbey Road Studio dopo il grande ritorno di Kjartan Sveinsson, che è stato lontano dal gruppo per ben dieci anni.

Dopo aver suonato all’Auditorium Parco della Musica di Roma per il Roma Summer Fest 2023 e al Faro Borbonico di Bari per il Locus Festival, i Sigur Rós sono tornati a Lucca prima della chiusura a Mantova del loro tour italiano.









Il gruppo, grazie al successo ottenuto quando erano ancora poco più che adolescenti, hanno fatto da spalla a gruppi come i Radiohead, oltre a partecipare a numerosi festival in giro per l’Europa, ricevendo anche recensioni positive da Entertainment Weekly e The Wire, negli Stati Uniti. Alla fine del 2001, Ágætis Byrjun è stato dichiarato “il miglior album Islandese del secolo”.
Una musica “per pochi” che in realtà emoziona tutti, che ha dato vita addirittura ad una nuova lingua. Proprio così: con il terzo e forse più celebre album, (), chiamato anche Svigaplatan, i Sigur Rós hanno infatti dato vita ad una lingua inventata, il vonlenska, tradotto in inglese hopelandic e in italiano speranzese. Le otto canzoni dell’album, senza titolo, sono cantate in questa lingua formata da sillabe senza alcun significato: ogni sillaba viene infatti scelta sulla base della sua musicalità. Il cantante Jónsi Birgisson, come ha dichiarato in una intervista, ha creato il vonlenska “per far sì che la lingua diventi uno strumento musicale in grado di esprimere concetti ed emozioni con i suoni”. E a giudicare dai grandi applausi ci è sicuramente riuscito.
Molti brani del gruppo, come noto, sono stati inseriti in tante colonne sonore di film, serie tv e videogiochi. Tra questi, Vanilla Sky di Cameron Crowe, 127 ore di Danny Boyle, Il Gusto Dell’amore di Giulio Berruti, Le Avventure Acquatiche Di Steve Zissou di Wes Anderson, Dragon Trainer. I Sigur Rós hanno poi scritto per intero la colonna sonora La Mia Vita È Uno Zoo di Cameron Crowe. Diversi brani sono presenti anchd nelle serie tv The Walking Dead, The Vampires Diaries e Game of Thrones e nei trailer dei videogiochi The Prince of Persia, Assassin’s Creed IV: Black Flag e Dead Space.
Un altro grande successo per il Summer, che domani sera si prepara ad ospitare un altro grande gruppo: i Placebo.
Foto di Andrea Simi