Dall’orchestra della Scala ai Wiener Philharmoniker, Zubin Mehta dirige al Giglio due concerti pucciniani

8 settembre 2023 | 15:52
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Ci sarà anche Ivan Fischer con la Budapest Festival Orchestra. Veronesi svela il programma dei prossimi eventi a teatro: “Iniziative di richiamo internazionale”

Grandi eventi nei luoghi di Puccini e nomi di primo piano della lirica per eventi di richiamo internazionale che caratterizzeranno i prossimi appuntamenti promossi dal comitato delle celebrazioni pucciniane e che sono stati presentati nel foyer del Giglio dal presidente Alberto Veronesi, insieme al direttore dell’azienda speciale Giorgio Angelo Lazzarini.

Si parte sabato 16 settembre, alle 18,30, con uno tra gli eventi più attesi del cartellone: si tratta del maestro Zubin Mehta che sarà al Teatro del Giglio di Lucca, alla guida dell’Orchestra Filarmonica della Scala, in gemellaggio con Milano, dove il concerto sarà eseguito – proprio alla Scala – alle 20 di domenica (17 settembre).

Il programma prevede il Preludio Sinfonico in La maggiore e il Capriccio Sinfonico di Giacomo Puccini e la sinfonia numero 4 in fa minore io. 36 di Pëtr Il’ič Čajkovkij.

Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 novembre il maestro Ivan Fischer sarà nella buca del Teatro del Giglio di Lucca alla guida della straordinaria Budapest Festival Orchestra e di grandi artisti come Nicola Alaimo e Giacomo Prestia, per tre recite di Gianni Schicchi e per eseguire brani sinfonici e lirici poco conosciuti del maestro.

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Mercoledì 29 novembre sarà ancora protagonista Zubin Mehta alla guida dei Wiener Philharmoniker e dei Wiener Singverein der Musikfreunde Gesellschaft, in gemellaggio con il Konzerthaus di Vienna, che eseguiranno il concerto il 28 novembre con la Messa a 4 voci a orchestra di Puccini ed il Libera me dal requiem di Verdi. I Wiener con il coro porteranno a Lucca ben 180 artisti di straordinario valore.

Le iniziative sono state messe a punto dal comitato promotore delle celebrazioni pucciniane sotto la presidenza e la direzione artistica di Alberto Veronesi: “Sono particolarmente onorato di queste manifestazioni – dice Veronesi -, con artisti di livello internazionale che arrivano a Lucca in uno spazio di tempo così ravvicinato. Peraltro è la prima volta che i Wiener accettano un progetto esclusivo in Italia, che non viene replicato in altre città”.

Non finisce qui perché il maestro Ivan Fischer porterà la Budapest Festival Orchestra, considerata un gioiello di virtuosismo. Nell’occasione saranno proposti Gianni Schicchi con Nicola Alaimo-Schicchi, Benedetta Torre- Lauretta, Elena Zilio-Zita, Wang Chuan-Rinuccio, Anna Maria Sarra-Nella, Giacomo Prestia-Simone, Antonio Giacobbe-Betto, Donatella De Luca-Ciesca, Matteo Peirone Spinelloccio, la regia di Asha Azagaroff e le scene di Luigi Perego.

“Con queste manifestazioni – aggiunge Veronesi – Lucca e le terre pucciniane si presentano al centro del mondo musicale internazionale e pongono Puccini su un livello celebrativo totalmente inedito rispetto ad ogni iniziativa del passato, anche per il livello delle partnership: Milano, Vienna e Budapest, le tre grandi capitali della musica del mondo alle quali Lucca si affianca, insieme alle terre pucciniane, come reale capitale del Maestro”.

Il comitato per le celebrazioni ha scelto di festeggiare l’inizio dell’anniversario del centenario nel novembre 2023, reale inizio del centesimo anniversario, con una inaugurazione anticipata già al mese di luglio: “Una scelta – dice ancora Veronesi – giustificata dal fatto che nel 2024 tutto il mondo festeggia Puccini. Torino eseguirà ben sette titoli, Milano tre titoli, il Festival Macerata sarà incentrato solo su opere pucciniane, riversando su Puccini una grande passione. Il Comitato oggi, a settembre 2023, ha già ampiamente svolto il proprio compito di promozione, richiamando il mondo intero sul nome Puccini e sulle celebrazioni che gli saranno dovute nel 2024. Queste manifestazioni determinano di fatto l’inizio di un vero e proprio nuovo festival pucciniano lucchese, che potrebbe anche avere un seguito prestigioso”.

Veronesi, nell’occasione, ha anticipato alcuni progetti del comitato: “Dovremmo occuparci dei progetti educativi della digitalizzazione e della ristrutturazione degli immobili legati alla figura del maestro insieme al potenziamento dei progetti con l’estero”. Veronesi non ha risparmiato di fare riferimento alle polemiche che hanno contraddistinto i primi passi del comitato promotore. “Nonostante le polemiche che ci sono state, questo programma di eventi è stato approvato all’unanimità.  Stiamo parlando del meglio degli artisti su scala mondiale e sono nomi che mettono d’accordo tutti. Grandi manifestazioni di carattere musicale: sono queste le iniziative fondamentali che possono avere una importante ricaduta sul territorio. Lucca sta vivendo una apertura delle celebrazioni straordinaria e dovremmo anche equilibrare la situazione rispetto agli altri territori. Qualcosa di significativo andrà fatto anche a Viareggio, Pescaglia e altri luoghi significativi legati alla figura del maestro. Lodevole è l’iniziativa del Lions Club Lucca Le Mura che sta raccogliendo fondi per un tema che stava molto a cuore a Puccini, i bambini.  I fondi raccolti serviranno all’ospedale Mayer con il progetto di hospice pediatrico”.

Sul programma delle celebrazioni per il 2024 Veronesi ha detto che “è necessario continuare su questa strada. Per il prossimo anno pensiamo di coinvolgere artisti come Kirill Petrenko, Daniele Gatti e Vladimir Mikhailovich Jurowski: sono i nomi dei più grandi artisti del mondo”. Poi Veronesi avverte: “Non dobbiamo pensare che un festival dedicato a Puccini si debba fare esclusivamente con Puccini, l’obiettivo è fare di Lucca un grande centro musicale. Se chiamano i grandi artisti, le grandi filarmoniche bisogna accettare e aprire la mente”. Non da ultimo Veronesi ha rilanciato la sua iniziativa Save Opera: “L’Italia sprofonda perché non mette le persone capaci alla direzione degli enti musicali e teatrali. Quando si dirige un teatro perché si è amici di un sindaco si possono creare scandali per avvantaggiare la parte politica che non c’entra niente con la musica”.