Da Galimberti a Barbero, svelati gli ospiti di “Pianeta Terra Festival 2023”

14 settembre 2023 | 14:43
Share0

La manifestazione diretta da Stefano Mancuso in programma dal 5 all’8 ottobre, sarà dedicata alla “Rete della vita”

Da Umberto Galimberti a Massimo Recalcati, da Alessandro Barbero a Paola Bonfanti: sono solo alcuni degli oltre 90 ospiti, fra esponenti del mondo scientifico, artistico e umanistico, che arriveranno a Lucca da giovedì 5 a domenica 8 ottobre, per parlare della Rete della vita.

E’ questo il tema della seconda edizione di Pianeta Terra Festival ideato e progettato da Editori Laterza e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, sotto la direzione scientifica di Stefano Mancuso, che avrà come palcoscenico alcuni dei luoghi più suggestivi della città – la chiesa di San Francesco, Palazzo Ducale, l’orto botanico, l’auditorium del Suffragio – solo per citarne alcuni.

Fra i relatori Carlo Cacciamani, Alessandro Cinque, Elisabetta Erba, Giulio Ferroni, Piero Papik Genovesi, Robert Kropfitsch, Massimo Livi Bacci, Yadvinder Malhi, Valerio Magrelli, David Monacchi, George Monbiot, Vincenzo Paglia, Antonio Pascale, Chiara Pavan, Simone Pollo, Massimo Recalcati, Francesco Remotti, Dan Saladino, Guido Tonelli, Giorgio Vacchiano, Giorgio Vallortigara, Stefano Vella, Peter Wadhams, Luigi Zoja e molti altri.

Saranno loro a condurre i quattro giorni fitti di incontri, discussioni, confronti, laboratori a carattere multidisciplinare: si parlerà di ecosistemi, di clima, di nuovi modelli economici, di energia, di agricoltura, di alimentazione, di sviluppo urbano, ma anche di nuove visioni politiche, sociali, filosofiche, antropologiche, artistiche. Il filo conduttore “Sarà l’esplorazione della fitta, ingegnosa rete che tiene insieme tutti gli esseri viventi. […] Qual è la lezione? Una sola: non ci si salva da soli, ma soltanto attraverso la protezione integrale dei nostri ecosistemi, la protezione della vita di ogni singola specie che vive intorno a noi”  afferma Stefano Mancuso.

“L’anno scorso volevamo raccontare di cosa si sarebbe occupato il festival. Quest’anno avrà una caratterizzazione più forte: la rete della vita è un sottotitolo che apre una serie di enormi possibilità: il programma infatti è estremamente vario. Perché questo tema? Noi uomini inevitabilmente guardiamo alla vita e al nostro pianeta da un punto di vista antropocentrico, ma noi non siamo la misura di tutte le cose”.

Una questione che può essere affrontata e compresa “gettando uno sguardo su ciò che abbiamo ottenuto avendo come misura del pianeta, l’uomo: risultati drammatici nei confronti degli altri esseri viventi. La convinzione che la vita possa essere rappresentabile come una piramide aristotelica al cui vertice c’è l’uomo, è un’idea scientificamente sbagliata, almeno da Darwin in poi: l’evoluzione, come lui spiega, non è una piramide ma un albero dove l’apice di ogni rametto è rappresentato da una specie. Ciò significa che c’è pari dignità fra tutti gli esseri viventi, ed ogni essere vivente è nostro pari. Il contrario, è considerarli una nostra risorsa materiale”.

Ovvero la strada intrapresa fino ad oggi dall’uomo: una direzione che ha condotto a risultati catastrofici, documentati dal report pubblicato nel 2021 dall’università di Cambridge dal titolo Sul valore della biodiversità: “A scegliere di titolare questo festival La rete della vita, ci hanno spinto proprio i dati pubblicati da questo studio” spiega Mancuso.

Dati che parlano chiaro sulla condizione attuale del legame che tiene uniti gli esseri viventi, e ne permette l’esistenza sul pianeta: dal 1970 ad oggi, il numero complessivo degli animali sulla terra è diminuito dal 50 al 70 per cento; il 97 per cento dei mammiferi sono uomini e animali da allevamento, l’80 per cento degli uccelli è pollame. Il 99 per cento del pesce che mangiamo proviene da allevamento. “Per quanto riguarda le piante, ancora oggi il saldo è negativo di 20 miliardi: ciò significa che ogni anno se ne tagliano 20 miliardi in più”.

“Una situazione – sottolinea Mancuso – che scuote la rete della vita: una rete, come dice l’espressione stessa, che permette alla vita di esistere: la vita esiste perché c’è una rete che si autosostiene. Ogni specie è legata all’altra da una relazione diretta”: e proprio di questo, da differenti e variegati punti di vista e settori disciplinari, parleranno e sensibilizzeranno gli ospiti di Pianeta Terra Festival 2023.

La forza di Pianeta Terra Festival è proprio “il confronto fra persone che la pensano in modo diverso – spiega l’editore Giuseppe Laterza –  Il programma comprende infatti rappresentanti di realtà molto diverse fra loro, perché non c’è un unico modo di pensare questo mondo. La qualità della manifestazione risiede nel non essere neutrali di fronte alle questioni della sostenibilità, ma nel confronto continuo fra punti di vista differenti”. Un confronto che coinvolgerà in prima linea i giovani, perché “l’anno scorso abbiamo rilevato un’ampia presenza e partecipazione di ragazzi, cosa non ovvia: perciò, abbiamo pensato un programma interamente per loro anche quest’anno”.

“Le code e le sale piene, l’anno scorso hanno testimoniato il successo del festival – dice il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Marcello Bertocchini – La città sta aspettando questa seconda edizione, il cui motore saranno i suoi contenuti. L’obiettivo è far riflettere e confrontare le persone sulle tematiche proposte. La risposta della città dal punto di vista del coinvolgimento quest’anno sarà ancora ancora più intensa, anche grazie al rapporto con le scuole del territorio che è cresciuto, con la giornata del venerdì che sarà interamente dedicata a loro”.

“L’attività della fondazione sui temi trattai si snoda tutto l’anno, con interventi e bandi che mettono al centro e promuovono la sostenibilità e la transizione ecologica: Pianeta Terra Festival è la punta dell’iceberg di un nostro lavoro quotidiano: stiamo mettendo a dimora degli alberi nella piana di Lucca, a dimostrazione che mettiamo in pratica ciò che predichiamo”.

Il programma del festival è stato illustrato da Anna Gialluca, direttrice editoriale della manifestazione.

pianeta terra festivalpianeta terra festivalpianeta terra festivalpianeta terra festivalpianeta terra festival

Il programma

Durante i quattro giorni di festival, in oltre 80 appuntamenti, i molti ospiti italiani e internazionali esploreranno la straordinaria trama della vita nelle sue diverse declinazioni. Attraverso dialoghi, lezioni magistrali, workshop e spettacoli, con scienziati, antropologi, filosofi, economisti, storici, scrittori, artisti e innovatori si parlerà dei fenomeni climatici estremi, degli effetti su larga scala della riduzione del ghiaccio artico, della crescita esponenziale della popolazione mondiale, del rapporto di interdipendenza tra salute del pianeta e salute umana e animale, dei nuovi sistemi di salvaguardia della biodiversità animale e alimentare, di agricoltura, di cucina ambientale, di inquinamento luminoso, di come fare impresa e turismo sostenibile. Conosceremo la voce delle foreste primordiali e la loro resilienza, la natura della materia terrestre e di quella celeste, il legame inscindibile tra libertà e solidarietà, la nostra arroganza e fragilità, scopriremo che la coscienza non è un privilegio esclusivo di noi umani, e che la letteratura, l’arte, il cinema sono strumenti preziosi per porci in ascolto diretto dei dati allarmanti che il nostro pianeta ci sta lanciando ormai da tempo.

Voci, suoni e immagini dal Pianeta Terra

Assoli. Molti gli assoli in cui esperti italiani e internazionali approfondiranno le tematiche centrali del festival. In ordine sparso: Yadvinder Malhi, professore di Ecosystem Science all’Università di Oxford, ci farà capire perché il nostro pianeta è un organismo vivente con un suo metabolismo conoscibile e misurabile; un vero e proprio progetto di rigenesi che vede al centro il suolo con un ruolo primario e inedito è quanto illustrerà George Monbiot, giornalista del Guardian e attivista di fama internazionale; sarà invece un viaggio in giro per il mondo quello con Dan Saladino che ci racconterà degli alimenti a rischio di estinzione e le ragioni per cui dobbiamo impegnarci a salvaguardarli. Giorgio Vallortigara ci porterà alla scoperta della coscienza animale, scalzando l’idea che appartenga solo a pochi “animali superiori”; Massimo Recalcati proporrà una riflessione sul vincolo che unisce la libertà e la solidarietà e perché è necessario non comprometterlo; Simone Pollo ci inviterà a riflettere sulla responsabilità etica che abbiamo nei confronti degli animali; mentre con Piero PapikGenovesi scopriremo cosa sono le specie aliene e perché sono pericolose per l’ecosistema. A partire dalla significativa etimologia del termine, il fisico Guido Tonelli ci introdurrà al concetto sfuggevole di materia e alle sue variegate forme. Dopo averci portato dentro la sua ultima spedizione nei paleotropici del Borneo, David Monacchi ci renderà partecipi di un’inedita esperienza acustica del suono puro, inalterato, di un coro del crepuscolo, registrato nell’area di foresta pluviale probabilmente più vecchia del Pianeta. Massimo Livi Bacci, autorevolissimo demografo, ci metterà di fronte alla questione dell’aumento smisurato della popolazione mondiale e della quantità sostenibile dal nostro Pianeta. Di un’altra dismisura, quella dell’azione umana, si occuperà Umberto Galimberti, ponendo il problema di quale etica sia necessaria nell’età della tecnica. Andremo a lezione dagli alberi con Giorgio Vacchiano con cui scopriremo perché hanno molto da insegnarci; di disboscamento illegale, traffico di rifiuti e commercio di specie protette ci parlerà invece Lorenzo Colantoni. E infine, in occasione del decennale della riapertura della chiesa e del convento di San Francesco, Lucca dedica alla figura del santo cui si è attribuito un rapporto esclusivo con la natura, una lectio di Alessandro Barbero che ne ricostruisce un profilo storico dai tratti inediti.

Innesti. Straordinari, imprevedibili e preziosi sono i risultati degli innesti tra discipline all’apparenza assai distanti. Dell’alleanza virtuosa tra arte e scienza discute con Stefano Mancuso l’artista Thijs Biersteker che con le sue installazioni immersive rende emotivamente tangibili a ciascuno di noi fenomeni piccoli e grandi che stanno distruggendo il pianeta. Per parte sua, la letteratura ha da sempre cantato la natura, benigna, maligna, misteriosa e il suo rapporto con l’uomo. A ripercorrerne la storia sarà Giulio Ferroni con Edoardo Camurri. Molto hanno da dire sulla fragilità delle creature viventi e sull’arroganza umana la religione e la psicoanalisi ed è ciò che indagheranno Vincenzo Paglia e Luigi Zoja. Infine un confronto corale è quello proposto da Leonardo Caffo, Giorgio De Girolamo e Giacomo Moro Mauretto sui limiti e i traguardi della disobbedienza climatica.

Alla radice. Molti i dialoghi e le interviste per approfondire tematiche più specifiche e tuttavia assolutamente centrali. Nevralgico è senz’altro il tema affrontato da Peter Wadhams, uno tra i massimi esperti a livello mondiale di ghiaccio marino e oceani polari, che ci porterà nell’Artico per spiegarci i molteplici e disparati effetti a catena che si stanno producendo a causa della riduzione dei ghiacci. Attualissimo il tema che affronterà Carlo Cacciamani, fisico e meteorologo, che spiegherà le ragioni della moltiplicazione degli eventi climatici estremi e cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro. Altrettanto attuale il tema della repentina diminuzione della disponibilità idrica affrontato da Edoardo Borgomeo e Stefano Mariani. Un viaggio a ritroso nel tempo è quello proposto da Elisabetta Erba, una micropaleontologa tra le più autorevoli al mondo, che ci porterà indietro di milioni di anni per scoprire i climi del passato attraverso i sedimenti degli oceani. Conosceremo il mondo invisibile sotto i nostri piedi con Paola Bonfante, biologa vegetale, pioniera degli studi sul rapporto tra piante e microorganismi, ed esploreremo i rapporti di collaborazione tra piante, funghi e batteri. Quanto le culture di diverse comunità siano attive e determinanti nell’interpretazione e nelle scelte nei confronti dell’ambiente naturale è ciò che scopriremo con il noto antropologo Francesco Remotti, che ci farà entrare nel vivo del rapporto fattuale e simbolico con la grande foresta equatoriale dei BaNande del Nord Kivu. Ci condurrà altrettanto lontano nella comunità degli Alpaqueros anche Alessandro Cinque che, a partire dal suo pluripremiato reportage fotografico, ci mostrerà quanto la cultura e l’identità di un popolo siano profondamente intrecciate con l’ambiente. Di inquinamento luminoso su scala nazionale e internazionale e delle sue ripercussioni parleranno Irene Borgna e Fabio Falchi; mentre l’infettivologo Stefano Vella discuterà di salute e spiegherà perché adottare un punto di vista che tiene insieme salute umana, animale e del pianeta intero, l’approccio denominato One Health. Manuela Monti e Carlo Alberto Redi discuteranno dei cambiamenti che la nostra alimentazione subirà nel futuro, mentre la cheffe stellata Chiara Pavan ci parlerà di cucina ambientale a partire dalla sua esperienza.

Semi. Tante le attività che coinvolgono bambini e ragazzi: in primo luogo, gli studenti di ogni ordine e grado saranno chiamati a immaginare, discutere e raccontare nuove soluzioni e buone pratiche per rispondere alle sfide del cambiamento climatico. È inoltre previsto un fitto calendario di letture e laboratori nonché due mostre rivolte ai ragazzi; il tutto, a cura dell’associazione Talea Aps, in luoghi speciali come l’orto botanico e la biblioteca Agorà. Ancora rivolta ai bambini si segnala l’iniziativa dedicata al tema del mare organizzata da Ecopol.

Focus. Molti gli apporti del mondo produttivo che racconta progetti in corso o realizzati per la sostenibilità ambientale. Giulio Grossi, Massimo Pasquali, Fabia Romagnoli e Mario Giorgio Valori si confronteranno sul ruolo che il settore bancario può avere nell’accompagnare le imprese verso un futuro sostenibile. Emanuela Evangelista e Riccardo Balducci ci parleranno del progetto di bioeconomia e restauro ambientale Together we plant the future che coinvolge 1400 famiglie della foresta amazzonica col fine di sostenere lo sviluppo della popolazione locale e di creare un corridoio di biodiversità in grado di collegare aree isolate tra loro. Del modo in cui operare per rendere non utopica la transizione ecologica parleranno Luigi Lazzareschi, Matteo Leonardi e Chiara Mio. Leonello Benedetti, Lorenzo Matteucci, Tiziano Pieretti e Fabio Reali si concentreranno sul rapporto tra acqua e industria sottolineando l’intenso impegno per la depurazione e il riuso, con particolare riferimento alle realtà di Lucca, Pistoia e Prato. Silvio Gentile, Evarist Granata, Giovanni Lo Storto e Alessia Montani affronteranno il tema della relazione tra sostenibilità e profitto, relazione possibile solo in un nuovo quadro di rapporti tra investitori, imprenditori e centri di ricerca. Sulla capacità reale dell’agricoltura italiana di affrontare transizione energetica, tecnologia e innovazione parlerà Massimiliano Giansanti insieme a Paolo Mascarino. Della gestione dei rifiuti discuteranno Daniele Fortini e Marco Frey partendo dal presupposto che il rifiuto non appartiene concettualmente alla natura e di come l’economia circolare, da questo punto di vista, offre reali possibilità di soluzione al problema.

Con Fabio Iraldo e Fabia Romagnoli scopriremo quali criteri seguire se vogliamo consumare in modo consapevole e, al contempo, quali strategie e pratiche debba mettere in atto un’impresa per essere sostenibile. Dalla testimonianza di chi da anni si dedica con passione alla cura e alla coltivazione delle erbe capiremo le loro virtù e i loro benefici con Alessandra Viola, Reto Raselli e Luca Morari. Si parlerà di biodiversità, con un focus specifico sulle api, con Simona Alberti, Davide Briganti e Marco Miglioranza. Sul Green Deal Europeo, cioè sul piano per rendere sostenibili l’economia, la società e i territori dell’Ue, si confronteranno Arianna Censi, Luca Menesini e Giustino Piccolo. Ci si focalizzerà sul futuro sostenibile e sicuro del lavoro con Luisa Corazza, Pietro Curzio, Valeria De Lucia e Edoardo Zanchini; e si confronteranno sulle interconnessioni tra il lavoro della terra e le condizioni dei lavoratori Marco Omizzolo e William Chiaromonte. Della storia del disastro della Xylella e del piano di recupero ci racconteranno Luigi De Vecchi e Daniele Rielli. Il grande apporto del lavoro delle donne all’agricoltura sarà il tema trattato nel dialogo tra Deborah Piovan e Amedeo Alpi. È possibile calcolare l’impatto ambientale dei modelli di consumo e misurare quanto i cambiamenti di stile di vita possono migliorare l’impronta ambientale di ciascuno di noi? È quanto discuteranno Fabrizio Natale, Serenella Sala e Fabiana Scapolo. Infine le nostre città: con Rainer Winter e Luca Lanini si parlerà di edilizia sostenibile; con Robert Kropfitsch e Rico Maggi della possibilità di un turismo virtuoso dal punto di vista di chi viaggia, di chi ospita e di chi opera nel settore.

Lectures. Come sempre, è dalle istituzioni in cui si fa ricerca come Imt, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’università di Pisa, che possono venire le idee più brillanti. Gli incontri in programma, rivolti a un pubblico più generale, ne sono l’espressione più diretta. Pietro Pietrini, psichiatria e studioso di neuroscienze, ci mostrerà l’intreccio tra natura – biologia, genetica – e ambiente – clima, cultura, eventi di vita; di intreccio si tratta anche nel caso del rapporto tra religioni monoteistiche e sensibilità ecologica ed è quanto emergerà dal dialogo tra Noemi Di Segni, Monsignor Paolo Giulietti e Yassine Lafram; infine Claudia Chiozzotto e Fabio Iraldo mostreranno come produrre e consumare in modo sostenibile, superando la pratica del greenwashing.

Workshop. Quest’anno sono previsti anche due nuovi formati: Workshop: in collaborazione con L’Università di Pisa, in cui Marco Raugi, titolare della Cattedra Unesco su comunità energetiche, insieme ad altri esperti dell’Università di Pisa e dell’Enea, fornirà ai partecipanti gli strumenti di base per progettare la propria comunità energetica; Pitchday: a cura di A11 Venture, in cui sei delle più promettenti start up italiane presenteranno il loro progetti e il loro potenziale impatto sul futuro della sostenibilità.

Cinema verde. Anche quest’anno Pianeta Terra Festival, in collaborazione con Lucca Film Festival e Green Cross Italia, assegna il Green Tree Award, premio rivolto al film europeo più attento e sensibile alle tematiche ambientali. I cinque film selezionati come finalisti verranno proiettati nella Sala Vincenzo da Massa Carrara e una giuria premierà, in occasione del Festival, il film vincitore.

Ecco la cinquina selezionata: Bentu (2022), diretto da Salvatore Mereu; Utama. Le terre dimenticate (2022), diretto da Alejandro Loayza Grisi; As bestas (2022), diretto da Rodrigo Sorogoyen; Le otto montagne (2022), diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch; Siccità (2022), diretto da Paolo Virzì.

In compagnia di Alberto Crespi, grande esperto di cinema e conduttore di Hollywood Party, si parlerà di quella che possiamo definire la linea verde del grande schermo.

Spettacoli. Non mancheranno concerti, spettacoli e dialoghi in musica: l’orchestra del conservatorio Luigi Boccherini eseguirà le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi; il poeta Valerio Magrelli e il pianista Simone Soldati si esibiranno insieme in uno spettacolo intitolato La poesia della natura illuminato dalla sola luce delle candele dell’installazione di Gregorio Botta; Edoardo Camurri porterà di nuovo a Lucca il format di Rai Radio 3 Tutta l’umanità ne parla insieme a tanti ospiti; Lorenza Zambon accompagnata da Ilide Carmignani, con le melodie di Gianpiero Malfatto, leggerà l’adattamento teatrale del libro Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, tradotto in italiano da Pia Pera; lo scrittore Antonio Pascale si produrrà in un monologo divertente sul destino nostro e del pianeta. Chiuderà il festival il direttore scientifico Stefano Mancuso e il Duo Bandini – Chiacchiaretta, che già dal titolo Evoluto come un tango! Promette uno spettacolo da non perdere!

Pianeta Terra Festival è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza, con la direzione scientifica di Stefano Mancuso, e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. La Città di Lucca e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea sono partner istituzionali dell’evento. La manifestazione è realizzata grazie anche alla compartecipazione della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest / The Lands of Giacomo Puccini e Confindustria Toscana Nord.

Il Festival deve inoltre moltissimo al supporto di numerosi sostenitori: a Banco Bpm che è partner dell’evento, a Sofidel, main sponsor, a Confagricoltura, Ecopol, Eos Im, Findus Italia, Green Utility, Retiambiente, Ricola, tutti sponsor del progetto, e al supporter Toscotec. Hanno conferito il loro patrocinio: la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, la Scuola Imt Alt Studi di Lucca, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara, la Fondazione Campus, l’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Rai per la Sostenibilità ESG.

Hanno partecipato attivamente al progetto anche A11 Venture, l’Associazione Musicale Lucchese, l’Associazione Talea, la Biblioteca civica Agorà, la Fondazione Giuseppe Pera, Green Cross Italia, il Conservatorio di Musica Luigi Boccherini, Lucca Comics&Game, il Lucca Film Festival, Lucense, l’Orto Botanico di Lucca e Photolux Festival. Media partner dell’iniziativa sono Rai Radio 1, Rai Radio 3 e Rai News 24. Trenitalia è vettore ufficiale del Festival. Hanno collaborato anche Audi – Center Terigi e Gli Orti di Elisa. Giorgio Tesi Group ha garantito il verde per l’allestimento delle sale.

Gli incontri di Pianeta Terra Festival sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Il programma completo e tutte le informazioni pratiche sono disponibili e costantemente aggiornati sul sito e sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.