Gran finale per la 60esima Sagra Musicale Lucchese: in San Paolino la musica degli antenati di Puccini
Il concerto si terrà sabato (30 settembre): a dirigere l’orchestra da camera Luigi Boccherini sarà il maestro Luca Bacci
Dopo una stagione che ha fatto registrare il tutto esaurito ad ogni concerto e dopo il successo dello spettacolo sulle mura urbane nella notte di San Lorenzo, La Sagra musicale lucchese si avvia verso il gran finale del programma. Anche l’ultimo appuntamento per i sessantanni della Sagra musicale, che si terrà nella basilica di San Paolino, è pronto “a riveder le stelle” .
Sarà infatti dedicato a “I quattro Puccini prima di Puccini”, avi del grande maestro Giacomo, il gran finale dei sei appuntamenti ideati per celebrare i 60 anni dell’Associazione, ormai tra le più antiche e longeve della nostra città. Il concerto – che vedrà esibirsi l’orchestra da camera Luigi Boccherini, diretta dal maestro Luca Bacci – si terrà sabato (30 settembre) alle 21 nella chiesa di San Paolino. Un appuntamento molto atteso – posticipato rispetto al programma tradizionale della Sagra Musicale – che vuole aprire la strada ai tributi per i cento anni dalla morte del Maestro Giacomo Puccini.
L’evento svelerà al pubblico note inedite di musica sacra recuperate da spartiti che, per diversi anni, sono rimasti chiusi negli archivi della città, nella biblioteca del Boccherini e alcune copie sono state rinvenute anche nella biblioteca personale del maestro Bacci.
A presentare il concerto: il presidente della Sagra Musicale Lucchese Giuseppe Conoscenti, il maestro Luca Bacci, il presidente emerito Luigi Rovai e Tommaso De Masi componente del direttivo della Sagra Musicale Lucchese.
“Sabato 30 settembre si terrà il concerto conclusivo di questa 60esima stagione della Sagra Musicale Lucchese che ha già offerto grandi soddisfazioni, con il sold out in tutti gli appuntamenti e tanti contatti anche su Youtube e social network. Nei prossimi giorni, però ci sarà una ulteriore sorpresa – ha commentato il presidente Giuseppe Conoscenti – Il prossimo concerto è un’occasione imperdibile per gli appassionati e per chi vuol conoscere le radici familiari di Giacomo Puccini, genio della musica che ha reso celebre la sua città nel mondo”.
“Saranno eseguiti brani di musica sacra a partire dal trisavolo e capostipite Giacomo senior per finire con Michele, padre di Giacomo junior. La famiglia Puccini – prosegue – è stata protagonista della scena musicale Lucchese per quasi due secoli tra Settecento e Ottocento, fregiandosi del titolo di ‘Maestro di Cappella di palazzo’e successivamente di ‘Organista della cattedrale’. Per questo motivo, il concerto del 30 settembre è anche uno specifico contributo della Sagra Musicale Lucchese alle celebrazioni dell’anno pucciniano – conclude – con lo scopo di valorizzare la grande tradizione musicale lucchese, humus fertile dal quale ha avuto origine il genio creativo, il grande Giacomo Puccini“.
“I brani, scritti dagli avi del maestro, saranno eseguiti in forma originale – ha aggiunto il maestro Luca Bacci – anche l’orchestra sarà condotta in ‘parti reali’, ovvero come voleva la tradizione dell’epoca. La Sagra Musicale Lucchese è l’unica associazione musicale cittadina che si mette in gioco proponendo musiche inedite in chiave moderna. Sono felice che mi dia sempre tanta fiducia. Un fiore all’occhiello per la città di Lucca, che propone il passato con note di presente, pensando sempre al futuro“.
“Scopo della Sagra musicale lucchese – ricorda il presidente emerito dell’associazione Luigi Rovai -, è anche quello di diffondere la cultura musicale. Proprio per questo cerchiamo di inserire nei programmi, brani che possono risultare popolari, in modo da attirare ed interessare il pubblico, per poi introdurlo ad un genere di musica più erudita e complessa”.
Entriamo nel vivo del concerto finale del programma: durante la serata saranno eseguiti brani di Giacomo Puccini senior (1712-1781), trisnonno del maestro, Antonio Benedetto Maria Puccini (1747-1832), Domenico Vincenzo Maria Puccini (1772-1815) e, infine, Michele Puccini (1813-1864), padre di Giacomo.
Tra i brani che saranno eseguiti, Dixit in Re maggiore (Puccini senior), Inno a Santa Francesca, brano dedicato alla patrona di Roma assieme a Pietro e Paolo, Romana(Antonio Puccini), Kyrie in Re maggiore (Domenico Puccini) e il Dominus Jesus a quattro voci a cappella (Michele Puccini), questi ultimi due sono brani liturgici.
La famiglia del maestro – originaria di Celle – ebbe nelle mani la musica ufficiale della città di Lucca per oltre un secolo, dal 1740 agli ultimi decenni del 1800. È quindi una ‘dinastia musicale’ che si distingue anche per aver operato sempre nello stesso luogo. Una famiglia di grandi talenti davvero unica, ma anche rara. La dinastia dei Bach e dei Puccini sono infatti le uniche dinastie note di musicisti.
Ma le novità per l’associazione della Sagra Musicale Lucchese non finiscono qui, a giorni infatti, verrà presentato il volume edito da Pacini Fazzi editore: Tra terra e cielo – sessanta anni di musica sacra a Lucca, a cura di Giuseppe Conoscenti, Angelica Giorgi e Francesca Pacini. Il libro ripercorre i 60 anni di storia della Sagra Musicale Lucchese, che negli anni ha portato in città musicisti e direttori d’orchestra di grande spessore e soprattutto ha saputo recuperare brani storici della nostra tradizione, che negli anni erano letteralmente spariti dalla circolazione.
Tutti i concerti sono a ingresso gratuito. È consigliata la prenotazione scrivendo una e-mail a: prenotazioni@sagramusicalelucchese.com.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito internet della Sagra Musicale Lucchese.
La famiglia Puccini
Giacomo Puccini senior (1712-1781)
L’importanza dei Puccini nella vita musicale di Lucca è grande, soprattutto per i primi due ed in particolare per il capostipite Giacomo che con la sua figura domina la gestione della musica sia statale che privata in chiese e conventi. A Bologna entra in rapporto con Padre Martini al quale sarà legato da riverente amicizia. Lo stile della scuola di Bologna privilegiava il linguaggio polifonico contrappuntistico che ben si conciliava con la predilezione di Giacomo per la musica sacra e per l’ambiente lucchese. Maestro di Cappella dal 1739 e organista della cattedrale dal 1740 divenne anche organista e maestro delle maggiori chiese lucchesi. Dal 1743 è Accademico Filarmonico di Bologna, dal 1748 alla morte scrive un dettagliato diario musicale che oggi costituisce una preziosa fonte per la conoscenza della vita musicale in Lucca di quel periodo.
Antonio Puccini (1747-1832)
L’opera e la vita del figlio di Giacomo senior si intreccia con quella del padre di cui seguì le orme. Studiò dapprima presso il Seminario di San Michele e successivamente, grazie ad una sovvenzione del Governo, si recò a Bologna a perfezionarsi con il Maestro Giuseppe Carretti e l’abate Domenico Zanardi. Non si può stabilire l’anno preciso in cui iniziò la sua attività come Maestro di Cappella perché in virtù di una ‘grazia’ di ‘sopravvivenza’ (si chiamava così l’assicurazione del posto di direttore alla morte o per invalidità del padre) incominciò a sostituire Giacomo negli anni Settanta del Settecento. Lo sostituì anche come organista in San Martino e curò le musiche di Santa Croce come i servizi in altre chiese lucchesi.
Domenico Puccini (1772-1815)
Anche Domenico Puccini grazie ad una sovvenzione della Repubblica Lucchese si recò a studiare a Bologna con Padre Mattei ed in seguito a Napoli con Paisiello col quale intrattenne amichevoli rapporti epistolari. Fu direttore della Cappella di palazzo alla corte dei Baciocchi e successivamente della Cappella municipale ed organista della Cattedrale. Nella sua produzione si avverte un cambiamento in quanto la musica sacra è bilanciata da musica locale profana, da opere per lo più buffe (L’ortolanella o La moglie capricciosa, Il ciarlatano o i finti savoiardi) e dall’opera drammatica Il trionfo di Quinto Fabio. Una di queste opere (Il ciarlatano) ha avuto alcune apprezzate riprese negli anni Settanta-Ottanta del Novecento.
Michele Puccini (1813-1864)
Il figlio di Domenico Puccini, Michele, rimasto orfano del padre a due anni fu seguito dal nonno Antonio. Dopo aver studiato a Lucca pianoforte e organo con Domenico Fanucchi e armonia con Marco Santucci, anch’egli si recò a perfezionarsi a Bologna (studiando con Giuseppe Pilotti) e quindi a Napoli con Donizetti e Mercadante. Cresciuto al tempo del Ducato di Maria Teresa e Carlo Ludovico di Borbone, assisté alla fine dell’indipendenza plurisecolare dello Stato lucchese che venne annesso al Granducato di Toscana (1847) e successivamente al Regno d’Italia. Durante questi cambiamenti si era arrivati nel 1842 alla creazione a Lucca di un Istituto Musicale, fondato da Giovanni Pacini, un operista famoso in Italia nell’Ottocento, nato a Catania ma vissuto sempre a Lucca. Dell’Istituto, in cui confluì la Cappella municipale, Michele fu dapprima insegnante poi condirettore ed infine direttore. Michele fu grande compositore di musica sacra per soli, coro e grande orchestra e compose anche due opere (Gianbattista Cattani e Antonio Foscari). Forse può considerarsi la più alta personalità all’interno della famiglia Puccini prima dell’ultimo Giacomo suo figlio.