Milo Manara a Lucca Comics parla della guerra in Medioriente: “Non condivido la scelta di Zerocalcare”

2 novembre 2023 | 16:09
Share0
Milo Manara a Lucca Comics parla della guerra in Medioriente: “Non condivido la scelta di Zerocalcare”

L’artista: “Voglio lo stop dei bombardamenti e delle atrocità, ma non per questo non partecipo alla manifestazione perché ha il patrocinio di Israele”

“Non voglio essere ricordato solo come autore erotico“. Esordisce così, davanti al pubblico di Lucca Comics and Games 2023 in una chiesa San Giovanni sold out, il fumettista Milo Manara, intervistato dalla direttrice del gruppo Qn-La Nazione-Il Giorno-il Resto del Carlino, Agnese Pini. 78 anni e una lunga carriera dedicata al graphic novel, che viene ripercorsa dall’artista sul letmotiv dell’erotismo, tema centrale dei suoi lavori. Anche se, dice Milo, “essere classificato così è un po’ riduttivo. Ho fatto molte altre cose”.

Tutto è iniziato nel ’69, “con la mia prima pubblicazione di fumetti realizzati appena l’anno precedente: un anno di grandi cambiamenti, nell’arte come nel mondo. Si iniziavano a disegnare le minigonne, i giovani diventavano interessanti per il mercato. L’erotismo – spiega Manara – aveva un che di libertario, si parlava appunto di liberazione sessuale. Ora, l’eros ha perso questo senso di libertà per diventare quasi una prigione. L’erotismo, così come lo raccontavo, in modo giocoso, ora è un argomento più complesso e delicato perché la società è cambiata”.

Un cambiamento che si riflette nell’arte e negli artisti. “Se si possono permettere di essere liberi nel proprio tempo, anche a costo di rompere determinati schemi morali e subire critiche? Assolutamente sì, l’arte – sottolinea – dovrebbe essere libera. Sempre. Non credo nella censura né nell’autocensura, sotto nessuna forma: dev’essere libera di esprimersi, poi sta al fruitore giudicare. Se parliamo di cinema e fotografia è un altro discorso, c’è la legge che pone dei limiti ad esempio rispetto ai bambini. Ma nelle opere di pensiero che non coivolgono le persone, non dovrebbe esistere censura né censurati”.

Fra loro, tuttavia, c’è anche Milo. ‘Vittima’ di una censura – “questa è solo la più recente” – arrivata da un colosso americano. La Marvel, infatti, aveva affidato all’artista la realizzazione di alcune copertine: il soggetto? Le supereroine. “È andato tutto bene finché non è arrivato il turno di Spiderwoman. Ha fatto molto scandalo”.

“È stata trovata scandalosa la posizione di questa supereroina, che è stata censurata: la Marvel ha deciso di pubblicarla coprendo il sedere con il titolo – sorride – Ma la vera censura è che da allora in poi non mi hanno più chiesto copertine”. Il colpevole, un fondo schiena: “Ma l’anatomia femminile per me è qualcosa di affascinante”.

“Non sto parlando dell’attuale reificazione del corpo della donna – tiene a precisare Milo Manara – la sua commercializzazione mi dà fastidio, la trovo una cosa sciocca e banalizzante. Umberto Eco nel Nome della rosa, cita una frase del Cantico dei cantici: ‘…il nudo femminile è terribile come un esercito schierato in battaglia’: credo che sia la sua temibilità, ad affascinare, sconvolgere e turbare”.

E a provocare condanne e indignazioni. “Non so se l’eros sia meno proibito negli ultimi anni rispetto a un tempo. La società è diventata multietnica e multireligiosa, e la libertà di raccontare l’eros sta subendo una compressione perché c’è il rischio di urtare alcune sensibilità. Proprio come su altri temi: un esempio, non sull’aspetto erotico, lo fornisce la vicenda di Charlie Hebdo. Io ero molto amico di uno dei disegnatori. Anche lui, nella sua carriera, aveva trattato un certo tipo di erotismo giocoso e libertario. Un tipo di gaudio complesso: ora – osserva – è ritornato di nuovo un certo oscurantismo. C’è stata una involuzione culturale: le immagini erotiche sono sempre più rare, la società considera l’erotismo un argomento sempre più sporco”.

Mentre per Milo Manara, l’erotismo, che “va al di là del nudo o dell’atto sessuale, ovvero la pornografia”, è bellezza: e la bellezza, anche oggi, “è lì dove è sempre stata. Dipende da noi se soffocarla o lasciarla libera. Oggi – prosegue – si sono infranti molti tabù, come per gli europei, quello della guerra: la bellezza è l’esatto contrario di questo istinto di uccidere, massacrare, imporre la propria volontà. L’esatto contrario della violenza”.

Dalla violenza che “dilaga nelle nostre società occidentali, soprattutto nei più giovani”, a quella cui assistiamo, impotenti, in Medioriente: qual è il ruolo dell’artista rispetto al conflitto fra israeliani e palestinesi? “Esattamente come le altre persone, l’artista si deve comportare esattamente come si sente di fare. Zerocalcare e FumettiBrutti, hanno scelto di non partecipare a Lucca Comics and Games. Io invece, non mi sento la statura morale per giudicare Israele”.

“Consideriamo ciò che dal ’48 succede in Israele: è la diretta conseguenza di ciò che è accaduto prima in Europa. Nel corso del tempo gli ebrei sono stati perseguitati, fino ad arrivare alla Shoah. Io in quanto europeo e italiano, non mi sento il diritto morale di giudicare ciò che sta accadendo in Medioriente, proprio perché questo è la conseguenza di come si sono comportati gli europei nei confronti degli ebrei”.

“Ovvio – conclude Milo Manara – che vogliamo si fermino i bombardamenti e le atrocità in corso, ma da qui a decidere di non partecipare a questa manifestazione, perché ha il patrocinio di Israele… E’ una scelta che rispetto, ma non condivido”.

Milo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese PiniMilo Manara, Agnese Pini