Lucca e ‘Magic’, un legame lungo trent’anni: a palazzo Arnolfini la storia del gioco di carte

4 novembre 2023 | 13:37
Share0

Il curatore Sam Gaglio: “Tutto è iniziato qui nel 1994”

C’è un forte legame tra Lucca e Magic, il gioco di carte collezionabili che in trenta anni ha rivoluzionato il mondo dell’intrattenimento.

Non c’era occasione migliore dunque che festeggiare questo anniversario proprio ai Comics. Non solo infatti l’italiano è stata notoriamente la prima lingua non inglese in cui il gioco è stato tradotto e distribuito, ma è stato proprio nella Lucca Games del 1994 che il gioco venne presentato in un ormai storico panel in cui lo stesso Richard Garfield fu intervistato da Beniamino Sidoti in presenza di Giovanni Ingellis, scomparso 25 anni fa. Alla memoria del padre di Stratelibri è dedicata Magic: the Gathering la mostra retrospettiva sul gioco, che cerca di restituire l’articolato tessuto di storie, comunità, umanità e passioni che hanno generato questo fenomeno incontenibile a cura di Tiziano Antognozzi e Sam Gaglio allestita a palazzo Arnolfini in piazza del Giglio.

“Questa mostra fa vedere tutta la storia delle Magic: l’arrivo in Italia e a Lucca e com’è cambiato il gioco in questi trent’anni, sia dal lato artistico sia dall’aspetto del game design – spiega Sam Miglio -. La mostra fa vedere ogni parte del gioco, ed è pensata per un pubblico che non conosce queste carte. Le Magic sono arrivate qui 29 anni fa ed era molto importante Lucca per lo sviluppo internazionale del gioco perché proprio da qui è nato un forte legame con l’America, ma Lucca era anche una prova per localizzare le carte e portare il gioco nel mondo. Il segreto del successo di queste carte è racchiuso nella qualità del gioco e dell’arte, ma anche nella comunità che in trent’anni non ha perso la voglia di giocare ancora“.

mostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comicsmostra magic lucca comics

La storia

Magic: the Gathering fece il suo debutto a Gen Con nell’agosto del 1993 con un enorme successo. Nell’ottobre dell’anno successivo, le prime carte tradotte in italiano furono presentate a un pubblico già affamato di bustine durante la seconda Lucca Games (1994). Magic: L’Adunanza, pubblicato da Stratelibri in collaborazione con Wizards of the Coast, segnò il primo passo verso la diffusione globale del nascente fenomeno ludico. Gli sforzi della localizzazione erano guidati da una grande passione verso i giochi e dalla radicata convinzione che Magic non fosse un prodotto ordinario. Era speciale. Come disse Giovanni Ingellis durante il festival di quell’anno: “Gli italiani sono un po’ scettici quando si parla di giochi… ma con Magic è diverso”. Culturalmente parlando, il pubblico italiano era ovviamente assai familiare con i giochi di carte. Una lunga storia fatta di partite a bridge e briscola durante le calde giornate d’estate aveva creato terreno fertile per il boom immediato che Magic ebbe in Italia.

Già nel 1994, Ingellis aveva capito quale trionfo di game design fosse Magic. Il gioco era così divertente, incalzante e rigiocabile da creare nuovi appassionati nell’arco di una singola partita. Nei lunghi viaggi verso la sede della Wizards of the Coast a Renton (Wa), Ingellis e Negri-Clementi giocavano a Magic. Terminate le riunioni operative, si riunivano nel seminterrato di Adkison per giocare a Magic. E sul volo di ritorno, ancora Magic per ammazzare il tempo. Negri-Clementi ricorda vivamente le sfide contro Ingellis, girando e rigirando Chaos Orb sui minuscoli tavolini reclinabili dell’aereo. Anche quando il team di Stratelibri non era occupato a tradurre o promuovere Magic, la loro testa era sempre lì, e quindi prendevano le carte: “Il gioco era bello, era più di un prodotto, era speciale”, dice ancora oggi Luigi. Nel corso degli anni ’90, Stratelibri ha continuato a lavorare in tandem con Wizards of the Coast per produrre e distribuire Magic nel resto d’Italia, gestendo le proprie responsabilità con orgoglio e considerazione. Questo fino al 1998, quando Giovanni Ingellis ci lascia dopo una dura battaglia con la leucemia. La sua morte fu sentita profondamente da tutti coloro che l’hanno conosciuto, in Italia e all’estero.