“L’elisir d’amore”, al Giglio lo spettacolo con i giovani artisti del Boccherini

Special guest Bruno de Simone
L’elisir d’amore, capolavoro donizettiano amatissimo dal pubblico, andrà in scena sul palcoscenico del teatro del Giglio sabato 18 e domenica (19 novembre).
Il titolo, inserito nella stagione lirica 23-24 come evento fuori abbonamento, è frutto della sinergia tra teatro del Giglio e conservatorio Boccherini nell’ambito del progetto denominato I giorni dell’operapatrocinato dall’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara. Grazie a questo progetto il teatro del Giglio porta avanti la missione di tutela e promozione dell’opera lirica e del teatro musicale con un passo nuovo di prospettiva ampia e obiettivi precisi dedicati ai più giovani, siano essi interpreti che fruitori e spettatori.
Nuova produzione con allestimento scenico curato dal Teatro del Giglio, questo Elisir è firmato per regia, scene e costumi da Marco Sodini (le luci sono di Tiziano Panichelli), con GianPaolo Mazzoli alla guida dell’orchestra del conservatorio di Lucca. Chiara Mariani guida l’ensemble corale composto da coro polifonico Bruno Pizzi, società corale pisana e Stereo Tipi. La messa in scena, con un cast composto da giovani artisti, professionisti e allievi o ex-allievi del Boccherini – Marianna Giulio e Greta Buonamici (Adina), Yi Yao e Jiahvi Mo (Nemorino), Nicola Farnesi (Belcore), Omar Cepparolli (Dulcamara) e Beatrice Ballo (Giannetta) -, vanta la partecipazione di Bruno de Simone, uno dei cantanti-attori più apprezzati del mondo operistico internazionale, riconosciuto come punto di riferimento del repertorio belcantistico. De Simone è stato un Virgilio per i giovani e giovanissimi interpreti di Elisir, che in lui hanno trovato un tutor d’eccezione.
“L’ideazione di questo Elisir nasce da una domanda: ha ancora senso l’opera lirica nel nostro mondo, riguardo al nostro sentire, vedere, concepire cose e relazioni? […] – si legge nelle note di regia di Marco Sodini -. Il nostro piccolo esperimento consiste nel mantenere vivo il cortocircuito fra il nostro presente e un fenomeno lunare, uno spazio-tempo che atterra qui dopo duecento anni. Questa assoluta alterità costituisce un ostacolo insormontabile, rende l’opera una forma che non può avere alcuno scambio con le nostre esistenze, così pervasivamente plasmate dall’ininterrotto entertainment, o proprio quell’alterità è la vera ragione del senso che ancora può avere oggi? C’è forse una zona profonda, remota, sempre più trascurata del nostro vivere dove può ancora risuonare quel che vibra nella voce, nelle note, nelle parole che ci giungono da un altro mondo, come accade con Eschilo o Shakespeare. […] Quel che abbiamo provato a fare è stato anzitutto di sgomberare, fare spazio, lasciando campo aperto ai corpi, al dispiegarsi della musica assieme alle dinamiche affettive. Al suo riverberare che li innerva. Il luogo è esattamente quello in cui ci troviamo; non siamo nell’Ottocento o negli anni ’50. Non siamo in campagna o a NY ma al Teatro del Giglio; il tempo è quello di cui consiste il nostro essere qui, ora, insieme, cantanti, musicisti, tecnici, spettatori. Ecco, abbiamo cercato il senso piuttosto che la lettera”.
Le recite in programma sono tre: sabato 18 novembre alle 10,30 e alle 20,30, e domenica 19 novembre alle 16. La prova generale di giovedì 16 novembre alle 17,30 è aperta e riservata alle scuole. I biglietti per i primi posti costano 10 euro, per i secondi 7. Prenotazioni e acquisti online su TicketOne e alla Biglietteria del Teatro del Giglio.