Sgarbi ‘gela’ Pardini: “Capitale italiana della cultura? E’ solo un premio di consolazione”

7 dicembre 2023 | 17:23
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Il sottosegretario in città: “Vittorie sempre aleatorie e i soldi sono pochi”. Il sindaco: “Per noi sarebbe un primo passo per puntare più in alto”

“La capitale italiana della cultura? E’ un titolo di consolazione. Auguro a Lucca di non vincerlo, mentre sono favorevole all’idea della città capitale europea della cultura nel 2033”. Quando Vittorio Sgarbi, incalzato dai giornalisti, scandisce queste parole ha a fianco il sindaco di Lucca Mario Pardini. Lo guarda, sorride e gli dà una pacca sulle spalle. Nulla di personale, vuol dire, ma per il sottosegretario alla cultura, in città per presentare la mostra su Canova e il Neoclassicismo a Lucca, che apre domani (8 dicembre), “il riconoscimento è un premio di consolazione ideato appositamente per le città scartate dal più importante titolo di Capitale della cultura a livello europeo. Per spiegare il suo punto di vista inizia a raccontare gli ultimi anni che hanno caratterizzato questi riconoscimenti”.

Matera vince il titolo di capitale della cultura europea nel 2015, quando concorreva assieme a Venezia e Ravenna – spiega Sgarbi di fronte al sindaco Mario Pardini -. Matera è una città meravigliosa, una perla del sud Italia e si pensava che il riscatto del meridione potesse partire da qui. Invece nel 2019 quando c’erano i festeggiamenti non è stato organizzato niente di culturale. Quindi un disastro dal punto di vista culturale un successo da quello turistico”.

La vittoria di Matera però, porta con sé il malumore della altre città scartate, Venezia e Ravenna.

“Quindi l’allora Ministro Franceschini, mio concittadino – prosegue Sgarbi -, inventa il titolo di Capitale italiana della cultura, che così rappresenta un premio di consolazione per chi non ha vinto il riconoscimento europeo. Dico premio di consolazione perché è un premio che dà un milione in confronto ad uno che ne da 50 milioni. Si mettono in gara posti come Aliano che avrà si e no mille abitanti, Recanati o Comacchio, con città come Palermo. Io che proteggo le città di Ferrara e Urbino non le faccio mai concorrere. Basta dire che nel 2017 la capitale italiana della cultura è stata Pistoia e non se l’è filata nessuno. Nel 2018 incredibilmente vince Palermo, io ero assessore e Palermo era in gara con Comacchio. Nel 2023 è invece Bergamo, nel 2024 vince per l’ennesima volta una città di sinistra, che è Pesaro. Quindi, da molto tempo sono contrario alle Capitali italiane della cultura, visto che la vittoria è aleatoria e i soldi sono pochi. Quindi se voi concorrete come Capitale europea della cultura nel 2033, avete il mio appoggio, ma se puntate alla capitale italiana della cultura, non me ne frega niente, perché è possibile che perdiate contro Vicopisano”.

Alla parole di Sgarbi è seguita la precisazione del sindaco Pardini: “Noi consideriamo che la candidatura di Lucca come capitale italiana della cultura del 2026 sia un primo passo di partenza. Per da questo si potrà eventualmente puntare a vette più alte”.

Tra dieci giorni si sapranno quali altre città si sono candidate assieme a Lucca come capitali della cultura italiana. Sicuramente tra queste ci saranno L’Aquila e Alba.

“Ci vorrebbero delle fasce a seconda della popolazione presente – insiste Sgarbi -, non puoi mettere Palermo contro Comacchio. Quindi sono favorevole a Lucca Capitale della cultura europea del 2033 e non lo sono a Capitale della cultura italiana, anzi spero che non abbia la sventura di vincere”.