Migranti, al Real Collegio una tavola rotonda e un reading teatrale per Sos Méditerranée
‘Mi chiamo Synthesis’ è il titolo dello spettacolo pensato da Sergio Talenti che andrà in scena nella sala del Capitolo mercoledì (20 dicembre) alle 21,15. Alle 10, invece, un momento di confronto tra realtà locali
“Le lacrime non hanno peso se non diventano azione”. È da questo presupposto che nasce il doppio appuntamento al Real Collegio sul tema dei minori e delle migrazioni: una tavola rotonda e il reading teatrale Mi chiamo Synthesis di Sergio Talenti con l’obiettivo di stimolare una riflessione sul tema e allo stesso tempo raccogliere donazioni da destinare a Sos Méditerranée.
Sullo sfondo i numeri di una tragedia umanitaria: negli ultimi dieci anni sono state oltre 28mila le persone migranti e rifugiate che hanno perso la vita lungo le rotte del Mediterraneo. Secondo le stime diffuse dall’Unicef, solo nel 2023 i minori morti o dispersi sarebbero 289.
Da qui la serata-testimonianza pensata dal giornalista e poeta Sergio Talenti – e subito accolta dal presidente del Real Collegio, Francesco Franceschini – per sostenere concretamente l’impegno di Sos Méditerranée, un network di organizzazioni umanitarie europee che conduce operazioni di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo centrale, collaborando anche con Medici senza frontiere.
L’appuntamento è per mercoledì (20 dicembre) alle 21,15 quando, nella sala del Capitolo, andrà in scena il reading teatrale a più voci Mi chiamo Synthesis scritto e interpretato da Sergio Talenti per la regia di Girolamo Deraco e di Alessandro J. Bianchi, direttori artistici rispettivamente delle associazioni culturali Cluster ed Experia. Lo spettacolo sarà preceduto, dalle 10 del mattino dello stesso giorno, sempre al Real Collegio, da una conversazione sui naufragi e le migrazioni dei minori non accompagnati.
“Sarà una sorta di tavola rotonda pubblica – precisa il presidente del Real Collegio, Francesco Franceschini – aperta al contributo di tutte le persone sensibili al tema. Stiamo invitando le scuole e i referenti di alcune associazioni del territorio impegnate nei percorsi di accoglienza delle persone migranti. Sarà una bella occasione di confronto e crescita. Ringrazio Sergio Talenti per il buon lavoro fatto insieme in questa direzione: il reading di mercoledì prossimo, infatti, segue quello andato in scena a luglio per Real Collegio Estate, dal titolo Naufragio, che permise di raccogliere importanti cifre per l’Ong Sea-Watch”.
Per la tavola rotonda, condotta dallo stesso Talenti in veste di giornalista, sono state invitate cooperative e associazioni del territorio che si occupano del tema e hanno già assicurato la propria presenza un rappresentante di Sos Méditerranée, l’editrice Francesca Fazzi, l’ex dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, Donatella Buonriposi e alcuni rappresentanti dell’associazione culturale giovanile Classicum, presieduta da Romeo Menchise. In questi giorni stanno arrivando ulteriori adesioni.
“Il lavoro della nostra associazione si basa, tra le tante cose, anche sulla cultura e sulle diverse forme in cui quest’ultima si può trasmettere. Spesso si è discusso a riguardo, soprattutto perché a volte il paragone cultura-immigrazione oppure cultura-accoglienza sembra essere inopportuno – commenta Carola Quarto, di Classicum -. Ci scordiamo invece quanto la cultura esista e possa vivere solo con il confronto con gli altri e attraverso l’accoglienza di mondi, modi e culture differenti. Il diritto della persona ad emigrare è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti, un diritto che si collega direttamente ad un altro aspetto fondamentale, come si legge nel discorso al IV congresso mondiale delle migrazioni del 1998 di San Giovanni Paolo II: ‘diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione’. Aspetti, dunque, molto importanti che spaziano dalla cultura sì, ma che passano da una dimensione politica e sociale ben precisa, da comprendere e da tenere in considerazione perché quando si analizzano più fronti, più idee, la nostra esperienza ci insegna che la risposta giusta spesso non esiste ma l’impegno e la cultura possono trovare la via migliore”.
L’autore, esponente di punta della beat generation e volto noto dell’emittente locale NoiTv, con Mi chiamo Synthesis torna alle letture pubbliche dopo gli ultimi grandi reading degli anni Novanta condotti insieme ai nomi che hanno fatto la storia della letteratura. Tra questi, quello di Mario Luzi, Edoardo Sanguineti, Elio Pagliarani, Antonio Porta; ma anche Alejandro Jodorowsky, Lawrence Ferlighetti, Anne Waldman, Fernando Arrabal, Jack Hirshman, Gregory Corso, John Giorno, Martin Matz, Ed Sanders.
Synthesis è il nome di un attrezzo telematico di prima generazione, un individuo post-umano a tutti gli effetti. Il testo, presentato nella sua prima versione alla Rotonda della Besana a Milano nel 1987, è interpretato per l’occasione in video da Pierpaolo Capovilla, fondatore del gruppo alternative rock italiano Il Teatro degli Orrori, che nel 2020 ha registrato il testo alle Murate di Firenze. Un omaggio alla città che dal 1997 al 2004 ospitò, in San Niccolò, la prima succursale al mondo della Peter Martin. Un’esperienza tanto breve quanto incisiva, in pieno stile beat, che vide Talenti impegnato nell’esercizio della poesia civile e nelle letture pubbliche lungo tutto lo Stivale al fianco, tra gli altri, di Antonio Bertoli, uomo di teatro e pioniere della psicogenealogia in Italia.
Sergio Talenti, in Mi chiamo Synthesis,interagirà sulla scena con nuove poesie, andando a comporre un ipertesto che abbraccia cinquant’anni di storia contemporanea.
“II risultato – spiega l’artista – è un viaggio fra vite e umanità sottratte, determinate dall’evo digitale, sempre più espropriate di relazioni affettive e perdite di senso, nella progressiva desertificazione dello spirito. Sullo sfondo devastazioni ambientali, esodi, deportazioni di popoli, violenze. Un mondo che rischia l’estinzione, se non resta umano”.
Sul palco del Real Collegio anche il musicista Alex Biagi al tubox, strumento di sua invenzione ricavato da un tubo dell’aspirapolvere; la chitarrista messicana Lucia Guerra, docente del Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca e concertista internazionale; il soprano-performer Maria Elena Romanazzi, sensibile alla musica e al teatro; la danzatrice Giselda Ranieri, nota per le espressioni caleidoscopiche dei suoi volti e per il suo corpo ritmico. L’esecuzione musicale elettroacustica è firmata dal sound designer Alberto Maria Gatti, docente della Scuola di musica di Fiesole; al film making ha lavorato Luca Incorvaia, regista anche del reading-movie Restiamo umani del 2015, mentre le colonne sonore sono del compositore e producer Fulvio Renzi.
L’obiettivo della serata a ingresso libero, che sarà replicata anche venerdì (22 dicembre) alle 21,15 nella Sala Suffredini di Castelnuovo di Garfagnana e, in data definirsi, al teatro Artè di Capannori, è raccogliere donazioni da destinare a Sos Méditerranée per sostenere le attività di soccorso delle imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’istruzione e del merito ed è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.