Al circolo Arci di Sant’Anna va in scena “Polvere”

15 febbraio 2024 | 10:35
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Al circolo Arci di Sant’Anna va in scena “Polvere”
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Al circolo Arci di Sant’Anna va in scena “Polvere”
Al circolo Arci di Sant’Anna va in scena “Polvere”

Nello spettacolo di Luca Barsottelli la storia del pugile Johann Trollmann

Domani (16 febbraio) alle 21 al Circolo Arci Laboratorio Sociale, di piazzale Sforza, a S. Anna, andrà in scena lo spettacolo Polvere di e con Luca Barsottelli, evento organizzato e promosso dall’associazione Sinistra Con.

Polvereè uno spettacolo di narrazione per un attore solo, ma sulla sedia si alternano molti personaggi e molte voci. Al centro della storia c’è il pugile Johann Trollmann, il primo pugile a portare in Europa uno stile di boxe nuovo, quasi danzato, fatto di movimenti veloci, spostamenti leggeri e pugni improvvisi. I giornalisti dicevano che era per metà un pugile e per metà un ballerino, uno che tirava pugni a ritmo di jazz.

Nel 1931 vinse tredici incontri di fila ed era destinato a diventare il Campione tedesco dei pesi mediomassimi.

Johann era un talento ed era anche bello. Il suo soprannome era Rukeli, albero. Perché era dritto come un tronco e aveva certi riccioli neri che parevano una chioma. Si dice che ai suoi incontri ci fossero più donne di quante se ne fossero mai viste ad un incontro di boxe e che Johann riuscisse a flirtare con loro anche durante i match. Johann era un talento si, ma era anche uno zingaro. Rukeli, significa albero in lingua sinti.

“Quando Hitler andò al potere nel 1933 e il Partito Nazista iniziò subito la sua opera di arianizzazione della Germania; la boxe non fu risparmiata – ricostruisce in una nota Sinistra con -. Il 9 giugno del 1933 Johann Trollmann fu chiamato a partecipare all’incontro per il titolo di campione dei pesi massimi. Di fronte a lui c’era Adolf Witt: da una parte uno zingaro che combatteva a colpi di jazz, dall’altra un tedesco che combatteva stando immobile nel centro del ring. Johann Trollmann vinse ai punti e per otto giorni uno zingaro fu campione dei pesi mediomassimi della Germania nazista. Otto giorni dopo però la Federazione gli tolse il titolo per comportamento antisportivo e gli propose di combattere di nuovo ma proibendogli di saltare e muoversi durante l’incontro. I gerarchi nazisti stavano cercando un campione che rappresentasse il loro ideale di combattente e Trollmann provò ad accontentarli: si presentò all’incontro con il corpo cosparso di farina e i capelli tinti di biondo e combatté immobile al centro del ring. Perse al quinto round: la caricatura dell’ariano andò al tappeto senza mai provare a difendersi”.

Nel 1941 la Gestapo lo arrestò e deportò al campo di concentramento di Neuengamme; nel 1944 venne riconosciuto da un kapò ed ex pugile dilettante, Emil Cornelius, che si impuntò per combattere contro l’ex campione di Germania. Trollmann pesava 40 chili ma mandò il kapò al tappeto a metà della seconda ripresa.

Johann Trollmann fu ucciso pochi giorni dopo dallo stesso Cornelius.