Archivio fotografico lucchese, un patrimonio di più di un milione e 300 mila immagini

13 marzo 2024 | 11:54
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La coordinatrice scientifica Francesca Concioni ha illustrato il lavoro dell’istituzione durante la visita della commissione cultura

L’Archivio fotografico lucchese conta più di un milione e 300mila immagini, di cui 125mila già catalogate, digitalizzate e caricate sulla piattaforma Selina a disposizione della cittadinanza. Ieri (13 marzo) la Commissione cultura del Comune di Lucca ha aperto le porte dell’archivio per farsi illustrare il funzionamento di uno dei luoghi in cui si respira la storia di Lucca. A guidarli nel percorso la coordinatrice scientifica dell’archivio fotografico lucchese, Francesca Concioni.

“L’archivio raccoglie una documentazione fotografica di oltre 1 milione e 300mila esemplari, di cui il 95 per cento è realizzato su pellicola e lastre di vetro – spiega la responsabile -. Per lo più le immagini provengono da autori professionisti e in piccola parte amatoriali. Il nostro compito è mettere in sicurezza questo patrimonio molto delicato e digitalizzarlo secondo le norme imposte dal ministero dei beni culturali e ricatalogarlo per renderlo fruibile online alla cittadinanza attraverso la piattaforma Selina”.

Il lavoro di catalogazione dell’archivio è un processo molto lungo e complesso che prosegue dal 2004. Oggi l’archivio fotografico gestisce un patrimonio documentale che va dagli albori della fotografia fino ai giorni nostri.

“Si occupa quindi di tutto ciò che è fotografia di valenza documentale – prosegue Francesca Concioni -. Inizialmente è nato come archivio della città di Lucca, quindi con i principali autori lucchesi come Ettore Cortopassi e Eugenio Ghilardi, oggi ha pressoché una dimensione mondiale, grazie anche alle numerose donazioni dei cittadini che hanno implementato l’archivio sviluppando le epoche meno conosciute per l’archivio”.

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Ci sono documenti che provengono dall’America, dalla Russia, da tutto il mondo. Non tutto però è pubblicabile ci sono delle immagini che non possono essere divulgate a causa della normativa sulla privacy.

“E’ un archivio che guarda la città di Lucca e alla sua storia da una molteplicità di punti di vista – continua la responsabile scientifica dell’archivio -. Per esempio la storia urbanistica, la storia architettonica, ma anche quella civile, religiosa, sportiva, affronta anche tematiche storiche non più locali. Abbiamo una documentazione che fa riferimento alla campagna di Russia del 1942, abbiamo, grazie ad alcune cessioni in custodia, la raccolta di documenti presenti realizzati dal fotografo Roberto Giovannini e che riguardano le tribù dei paesi dell’America Latina e dell’Africa. Tribù indigene in estinzione che lui ha fotografato con le sue campagne tra il 1980 e il 1990. E’ una documentazione ricchissima che veramente spazia sia per autori che per tematiche”.
“Il materiale viene gestito attraverso l’istituzione di fondi, che ci permettono la catalogazione del materiale e che prendono il nome del fotografo professionista al quale fanno riferimento, oppure alla tematica di riferimento – prosegue Concioni -. Abbiamo per esempio 3 fondi che sono dedicati agli uffici pubblici comunali, il fondo del sindaco che appunto riguarda tutta la produzione fotografica dei sindaci della città di Lucca”.

Molto importante il fondo che è quello della Cucirini Cantoni che raccoglie la documentazione di fotografi professionisti che hanno documentato tutta l’attività produttiva ed economica di questa realtà sul territorio lucchese.

“Ma anche tutta l’attività del dopolavoro, per esempio le gite sociali le attività sportive le attività ricreative e molto altro. Noi utilizziamo il programma Selina dove attualmente sono consultabili quasi 125 mila schede catalogate con il relativa immagine digitale. L’archivio fotografico lucchese nasce nel 1979 quando l’amministrazione di Mauro Favilla decise di acquistare l’archivio Cortopassi, fotografo simbolo della città di Lucca. La catalogazione è iniziata nel 2004 e prosegue tutt’ora”.