Migliaia di opere d’arte approdano online: nasce il nuovo database dei musei nazionali di Lucca
È il frutto del lavoro dei ricercatori della Scuola Imt e sarà consultabile da curiosi e addetti ai lavori nel 2025. Inaugurato anche il nuovo ingresso di villa Guinigi
La pinacoteca di Lucca? Può esistere su internet, ma non nella realtà. È anche per fronteggiare questo tipo di errori di buona fede che oggi assume un’ampia rilevanza scientifico-culturale il nuovo database online delle collezioni dei musei nazionali di Lucca, palazzo Mansi e villa Guinigi.
Un progetto che nasce nel 2020 e rimarrà ‘in corso d’opera’ negli anni a venire, frutto del lavoro di ricercatori e ricercatrici della Scuola Imt, condotto in sinergia con la direzione regionale musei e grazie al contributo della Regione e della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca. Migliaia di reperti e opere d’arte che raccontano la storica della città saranno quindi disponibili per essere consultate via web da curiosi, appassionati ma anche studiosi e addetti ai lavori, che fino a oggi hanno dovuto fare i conti con cataloghi datati o incompleti.
Un lascito che rimarrà – come spiegato dal direttore dei musei della Toscana Stefano Casciu – in dote anche al nuovo istituto che ‘accorperà’ i due musei lucchesi in un polo culturale autonomo rispetto al patrimonio regionale, così come prevedono le disposizioni del ministero della cultura. Una misura che se da un lato riconosce il valore artistico dei beni cittadini, dall’altro potrebbe comportare, nel prossimo futuro, anche un aumento delle risorse stanziate per palazzo Mansi e villa Guinigi. Qui, questa mattina (9 aprile) è stato inaugurato anche il nuovo ingresso con una grafica iconica che riproduce il ritratto di Paolo Guinigi dal rilievo in marmo, un lettering ispirato agli archi del portico a loggia e con una targa di geolocalizzazione su mappa che evidenzia la cerchia delle mura che cinge il centro storico e la posizione del museo nei pressi del baluardo San Salvatore.
A presentare le novità, oltre a Casciu, Gabriele Mazzi per la Regione Toscana, Marcello Bertocchini, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Luisa Berretti, direttrice musei nazionali di Lucca, Maria Luisa Catoni e Emanuele Pellegrini, Scuoia Imt, coordinatori del progetto e John Bianchi, Virginia Caramico e Pasquale Focarile ricercatori a progetto insieme a Elena Pontelli.
Tornando al catalogo le ricercatrici e i ricercatori della Scuola Imt hanno lavorato allo studio delle opere, dei cataloghi storici, delle provenienze, dei documenti esistenti, dei passaggi di proprietà e degli spostamenti degli oggetti, oltre alla creazione di un database online dedicato alle collezioni dei musei nazionali di Lucca, funzionale alla redazione del catalogo scientifico delle collezioni. Il programma dei lavori – seguito per i musei nazionali di Lucca inizialmente da Giulia Coco e quindi da Luisa Berretti – è stato realizzato in più tappe grazie a un finanziamento, ottenuto dalla Scuola Imt su base competitiva, della Regione Toscana per il biennio 2020-2022, con il progetto 100 assegni per la cultura, e con il supporto fondamentale delia Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della stessa Scuola Imt che hanno permesso la prosecuzione del lavoro di realizzazione del database e di messa a punto della catalogazione delle collezioni.
Il nuovo database nasce da un attento studio di quelli esistenti e dalla comparazione tra le maggiori realtà museali del mondo ed è stato creato con contributi specialistici interdisciplinari di archeologi e storici dell’arte che hanno lavorato a stretto contatto con gli informatici sviluppatori realizzando un modello di cooperazione tra istituzioni ed enti di ricerca, sia pubblici sia privati. Le singole schede, con differenti campi di ricerca e ampie descrizioni, sono state elaborate da Virginia Caramico, Pasquale Focarile ed Elena Pontelli, con il coordinamento di Maria Luisa Catoni ed Emanuele Pellegrini, professori della Scuola Imt e John Bianchi, sotto la supervisione di Gabriele Costa, professore in informatica della Scuola Imt.
“Il database al quale stanno lavorando dal 2020 le ricercatrici e i ricercatori della Scuola Imt – dichiarano Stefano Casciu e Luisa Berretti – potrà essere pubblicato online non appena verrà implementato con tutte le schede e rivestirà un ruolo fondamentale per l’accesso e la fruibilità delle collezioni dei musei nazionali di Lucca e per la loro conoscenza a 360 gradi. Studiosi, appassionati d’arte e visitatori, potranno agevolmente ‘navigare’ nella banca dati ed esplorare le collezioni, impostando le ricerche nei campi e nei sotto campi secondo le proprie preferenze, per trovare con facilità le informazioni richieste. Lo strumento ideato è pensato per soddisfare le esigenze di tutti, giovani e adulti, in linea con i moderni standard di accessibilità dei musei e della fruizione del patrimonio culturale indicati dal ministero della cultura.
“Il catalogo – dichiarano Maria Luisa Catoni ed Emanuele Pellegrini – è un elemento fondamentale per la tutela e la valorizzazione delle collezioni di un museo, perché costituisce il punto esatto in cui si incontrano ricerca scientifica e condivisione della conoscenza fra comunità differenziate e animate da diversi interessi. La Scuola Imt ha all’attivo numerosi progetti per l’analisi e la gestione delle collezioni museali. Il progetto sui musei nazionali di Lucca, voluto fortemente dalla Scuola Imt, ha saputo costruire una virtuosa cooperazione tra diversi enti (oltre alla Scuola Imt, la Regione Toscana, la direzione regionale dei Musei della Toscana e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca) che ha permesso di avviare un progetto di ricerca a carattere multidisciplinare, incentrato sull’analisi della gestione dei musei, sull’indagine scientifica delle collezioni e sulla costruzione di un innovativo database online. L’obiettivo del progetto, che arriverà a conclusione nel 2025, è quello di mettere a disposizione degli studiosi, dei curatori e responsabili della tutela, gestione e valorizzazione e del pubblico la schedatura scientifica delle collezioni esposte a Villa Guinigi e nella quadreria granducale di Palazzo Mansi, aggiornando quindi l’ultimo catalogo che risaliva al lontano 1968″.