Nel sogno del bosco, il regista Tofanelli lancia l’anteprima a Lucca: “Volevo trasmettere il mio amore per la natura alle nuove generazioni”

La proiezione in programma domenica sera (21 aprile) al Palazzo delle Esposizioni
Il nuovo film di Alessandro Tofanelli Nel sogno del bosco arriva a Lucca in anteprima domenica (21 aprile), all’auditorium del Palazzo delle Esposizioni alle 21. Da sempre Tofanelli immerso nella natura, è un artista eclettico: pittore, fotografo, documentarista e regista di film, è diplomato all’istituto d’arte di Lucca.
Alessandro Tofanelli, da dove nasce l’idea di questo film?
“Dalla mia vita nel bosco e dall’amore verso questo ambiente in cui sono sempre vissuto. Da un po’ pensavo a come e che cosa fare per fermarlo nel tempo, soprattutto per trasmetterlo alle future generazioni perché, secondo me, vivere e trarre ispirazione dal bosco, dalla macchia e dai suoi animali è una delle esperienze più belle e significative che possano esserci. La storia del docufilm tratta il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda”.
E’ più un film o un documentario?
“E’ un docu-film, perché accanto a delle parti di fiction (quelle interpretate da Giulio Mancini e altri personaggi) si articolano parti documentaristiche che sono state realizzare all’interno del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli”.
Grande suggestione viene dalla colonna sonora originale di Riccardo Arrighini, pianista noto sulla scena toscana…
“Con Riccardo esiste un rapporto di amicizia e di stima che si protrae nel tempo. Con lui ho realizzato diverse colonne sonore sia per film che per documentari e la sua musica, data anche la sua profonda sensibilità, si adatta perfettamente ai miei obiettivi artistici. Oltre alle musiche originali di Arrighini, ho inserito anche una serie componimenti classici di autori come Paulanc, Bach, Camille Saint-Saëns, in armonia con il racconto filmico”.
Nel sogno del bosco, con la sceneggiatura di Barbara Baroni e Alessandro Tofanelli, produzione Un fiorino cinema&arte (2023), racconta una storia ambientata nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e racconta di un uomo (Giulio) che, giunto all’età della vecchiaia, ripercorre tutta la sua vita nel bosco tra passato e presente in un articolarsi di toni veri e fantastici. Perché la scelta di Giulio Mancini come interprete?
“Perché allo stesso modo di Truffaut – che aveva come alter ego Jean Pierre Leo – io ho come alter ego Giulio Macini: uomo di grande esperienza per quanto concerne il rapporto con la natura e l’ambiente. Tra noi c’è un’amicizia di lunga data e uno scambio continuo di memoria ed esperienza”.