Giungla, il festival di arte contemporanea entra al mercato del Carmine

29 aprile 2024 | 12:48
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Giungla, il festival di arte contemporanea entra al mercato del Carmine

Porte aperte da venerdì 3 a domenica 5 maggio

Giungla, festival di arte contemporanea giunto alla sua quinta edizione, quest’anno si interroga intorno al concetto di ‘radicale’ e alle sue derive di senso, chiamando a esprimersi artisti e ricercatori al mercato del Carmine di Lucca.

Un progetto espositivo a più voci, che coinvolge gli artisti Bertrand Dezoteux, David Lucchesi, David Paolinetti, Josse Renda, Gözde Mimiko Türkkan, Tatiana Villani e il progetto Five Radio Stations (con Keren Cytter, Benedikt H. Hermannsson, Hylozoic/Desires, Daniel John Jones e Seb Emina, Emeka Ogboh), ognuno con il proprio linguaggio espressivo, sul tema proposto dalla curatrice Irene Panzani. Per questa edizione, il festival si sviluppa in un primo momento espositivo dal 3 al 5 maggio, per poi proseguire dal 14 al 17 novembre 2024 con incontri e laboratori.

“Radicato e radicale derivano da radice, eppure rimandano a due significati distanti. Radicato ricorda l’appartenenza a una terra, ad un luogo fisso, ad un’identità, ad un qualcosa di stabile e saldo – ricordano i promotori -. Radicale ha per sinonimi innovatore, liberal, libertario, progressista, rimanda a chi affronta i problemi alla loro radice. Trovare oggi un equilibrio tra l’attaccamento alla propria terra e alle proprie tradizioni, e il desiderio di migrare, di rompere con il proprio passato per costruirsi un futuro altrove è sempre più forte ovunque nel mondo. Ai flussi migratori di popoli in fuga da condizioni di povertà e guerra, si aggiungono gli expats, i remote workers e chi ha voluto rompere con
la propria routine. Lucca continua ad essere tra le Province con il più alto tasso di emigranti in Toscana, seconda a Firenze, ed è proprio qui che Giungla Radicale vuole interrogare temi che vanno dalle migrazioni al digital divide, dalle pratiche artigianali a quelle artistiche del presente”.

“Per farlo, ha scelto, non a caso, il mercato del Carmine, il cui nome deriva da Carmelo, che significa vigna, frutteto, per esteso giardino. Da qui prendono nome i Carmelitani scalzi, che avevano la loro casa nel centro di Lucca, nel monastero che nell’800 fu trasformato in mercato cittadino – proseguono -. La continuità semantica è il fil rouge tra gli antichi abitanti di questo edificio e i futuri mercanti, entrambi rivolti alla terra, ai doni della natura, alla coltivazione di un giardino, di uno spazio fatto di scambio e condivisione, di radici e di preghiere. Dalla ricerca spirituale all’effervescenza culturale di un mercato, oggi il Carmine, peraltro in gestione alla società 4223, composta essa stessa da lucchesi fino a ieri expat, che oggi hanno deciso di ritornare nella loro terra per dare vita a un progetto innovativo, ci riporta a questa storia e in continuità con essa guarda all’arte come esplorazione della complessità umana, riflesso sia del rapporto con i beni della terra propri di un mercante di frutta e verdura, che con la ricerca di significato che caratterizza la spiritualità carmelitana”.

Porte aperte venerdì (3 maggio) alle 16, dalle 18 alle 20 opening in presenza degli artisti e delle artiste e alle 21,30 concerto con Senti Tuoni e Stato Brado sabato e domenica apertura dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19 con laboratori di modellazione d’argilla per bambini dai 6 agli 11 anni con Natur’arte alle 10,30 e alle 11,30. Prenotazioni a sofa.lucca@gmail.com.