La musica elettro-dance di Peggy Gou incanta la Versilia






Apertura tutta da ballare per il secondo weekend della Prima Estate
Poche parole, tanta musica. Così la dj coreana Peggy Gou ieri sera (21 giugno) ha incantato il parco del BussolaDomani, per un’inedita serata elettro-dance nel cartellone 2024 della PrimaEstate.
Uno show andato avanti per circa due ore, con il pubblico che non ha smesso mai di ballare sulle note di brani più o meno noti. O almeno fino al momento di (It Goes Like) Nanana, la hit rimasta per mesi nelle orecchie di chiunque, anche dei non amanti del genere. Non era questo il caso, però, dei fan accorsi in Versilia che per l’occasione si è trasformata in una sorta di succursale a cielo aperto dei migliori club europei, dove la dj è solita suonare. Sullo sfondo, i consueti visual dal gusto orientale e un’enorme palla stroboscopica, un tocco di stile per scaldare l’atmosfera. Intento riuscito anche grazie al duo olandese Antor e al dj e produttore norvegese Todd Terje, che prima di Peggy Gou hanno portato la musica house sul palco di Lido di Camaiore.
Ma il secondo weekend al Bussoladomani è appena iniziato: stasera (22 giugno) toccherà a Paolo Nutini, il cantautore scozzese dalla penna e voce inconfondibile, incantare il pubblico della Prima Estate. Prima di lui sul palco Michael Kiwanuka con l’unica data italiana, artista pluripremiato che ha stregato pubblico e critica fin dall’esordio con i suoi paesaggi sonori ultraterreni, ammaliante commistione di soul e pop, afrobeat e rock. E acora, il rock sperimentale venato di post-punk e post-rock dei britannici Black Country, New Road (anche loro in esclusiva italiana) e dalla Scozia i Swim School, tra grunge anni ’90, indie moderno e dream-pop.
Gran finale poi domenica (23 giugno). Co-headliner della serata due delle band più interessanti in circolazione: gli irlandesi Fontaines Dc e il pop rock degli inglesi Kasabian. Con loro, il live dei londinesi Shame e Wu-Lu, produttore, polistrumentista e cantante britannico carico di profondità.
(Foto di Stefano Dalle Luche)