Le ricerche bizzarre che hanno dato un contributo alla scienza: Luca Perri conquista il pubblico del Festival della Sintesi

La rassegna in San Pietro Somaldi si arricchisce del contributo del divulgatore. Apprezzati gli interventi di Gian Paolo Parenti e i podcast di Francesco Specchia

Il divulgatore in sintesi. Una serata per comprendere come sia possibile fare allo stesso tempo informazione sulla scienza e farlo in maniera breve e diretta.

Festival della Sintesi Luca Perri Francesco Specchia

Protagonista della serata di ieri (21 giugno) del Festival della Sintesi l’astrofisico, astronomo e divulgatore scientifico Luca Perri. Al centro del suo intervento, che ha attirato l’attenzione dei tanti presenti nel giardino della chiesa di San Pietro Somaldi, gli Ignobel.

Cosa sono gli Ignobel? “La scienza che prima fa ridere e poi pensare” è il fortunato motto che dal 1991 accompagna i premi più bizzarri e divertenti conferiti alla ricerca dalla rivista umoristico-scientifica statunitense Annals of improbable research: gli IgNobel. Lo spirito goliardico e la curiosità che ogni indagine stimola anche nei non addetti ai lavori sono i due ingredienti che rendono di anno in anno il riconoscimento sempre più apprezzato dal grande pubblico, tanto che Perri ha riunito queste ricerche prima in un libro e poi in uno spettacolo.

Il pubblico, quindi, è rimasto incantato dalle storie sui gemelli omozigoti che hanno difficoltà a distinguere il proprio volto da quello del fratello o sullo studio dedicato al dolore avvertito nel guardare un’opera d’arte brutta – mentre Botticelli, al contrario, sarebbe un toccasana contro il mal di denti. Ricerche all’apparenza futili, ma tutte rigorosamente pubblicate su riviste scientifiche autorevoli, che rivelano inaspettati e interessanti risvolti.

Perri ha risposto anche ad alcune domande di Lucca in Diretta.

Come si coniugano scienza e brevità?
“In maniera difficoltosa, in realtà è più che altro potenzialmente pericolosa. Nel senso che la scienza è un sistema complesso, che non vuol dire complicato. Vuol dire che va osservato da tanti punti di vista perché altrimenti si rischia di finire in banalizzazioni e di trovare delle soluzioni sbagliate e purtroppo spesso la brevità ci porta a inseguire queste semplificazioni estreme. Quindi bisogna stare molto molto attenti. Bisogna lavorare in team, in squadra, magari da discipline diverse e ognuna con la sua brevità magari riuscirà alla fine a dare un contributo che possa essere ottimale. E appunto non una banalizzazione”.

Ignobel ovvero come ricerche che apparentemente sono assurde apparentemente sono uno spreco di tempo di energie in realtà nascondono dei grandi insegnamenti?
La scienza funziona così. Si parte da una curiosità che magari ci sembra completamente inutile. Ma poi con questa curiosità si arriva a una soluzione che viene poi riciclata in tanti altri ambiti e alla fine buona parte di quello che noi abbiamo, sia come conoscenza sia come tecnologia, ad esempio nella nostra quotidianità, deriva appunto da ricerche apparentemente insensate. Un esempio? Se noi prendiamo uno spaghetto crudo per le estremità e proviamo a fletterlo si spezza non in due parti ma si spezza spesso in tre o quattro parti. Questa cosa ossessionava un premio Nobel per la fisica Richard Feynman, che ha passato anni a spezzare spaghetti per cercare di capire perché non si spezza in due. Dalla ricerca noi siamo riusciti a trovare una soluzione e da quella soluzione, apparentemente inutile perché in fondo chi se ne importa di uno spaghetto, oggi noi abbiamo tratto le nuove modellizzazioni su come funziona ad esempio il Dna all’interno del nucleo della cellula oppure stiamo progettando dei tiranti per ponti molto più sicuri”.

Festival della Sintesi Luca Perri Francesco Specchia

Ma l’intera giornata di ieri è stata dedicata alle brevità intelligenti. Prima di Luca Perri spazio a Gian Paolo Parenti, channel manager del canale tv Focus che ha introdotto l’incontro con una riflessione sulla sintesi necessaria alla divulgazione in televisione. Pomeriggio con Francesco Specchia che ha presentato il primo di due appuntamenti con i suoi podcast in dieci minuti.

Dopo la serata di oggi, dedicata alle donne di Puccini con la voce di Laura Morante, domani la conclusione del Festival alle 11 con il biblista e vescovo emerito di Pescia Roberto Filippini e l’incontro L’arte divina della sintesi. Marco, il Vangelo essenziale. Il vangelo di Marco, il più breve fra i quattro, è stato considerato per secoli il compendio del Vangelo di Matteo e il suo autore veniva definito sumptator o breviator. Dalla metà del 1800 gli studiosi hanno invece riconosciuto in Marco il primo ad aver scritto una narrazione essenziale delle principali vicende di Gesù di Nazareth, con l’intento di condurre il lettore alla fede. Da riassunto, Marco è stato promosso a fonte e nonostante la lingua, piuttosto povera e popolaresca, è emersa la qualità straordinaria della sua composizione: una sublime sintesi che fornisce i fondamentali della fede cristiana.

Gli appuntamenti sono tutti gratuiti e a ingresso libero. Il programma è online su www.dilloinsintesi.it.

Il Festival della sintesi è realizzato grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Comune di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Comitato nazionale celebrazioni pucciniane. Il festival gode del patrocinio della Fondazione Giacomo Puccini e del sostegno di I gelati di Piero, Guidi Gino, Vebex, Gruppo Giannecchini e Laura Depaolantoni Fideuram.

Foto e video di Martina Del Grosso

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