Summer festival, è già edizione da record. D’Alessandro: “Oltre 200mila biglietti venduti”

Il patron della manifestazione parla di un successo straordinario e smentisce il presunto flop del concerto di Muti: “Siamo già a 6mila prevendite”
Alle spalle La prima estate, davanti l’edizione record di Lucca summer festival. È un 2024 da incorniciare quello di Mimmo D’Alessandro, titolare di D’Alessandro & Galli, che archiviata la ‘vacanza musicale rock’ in Versilia con circa 26mila presenze si appresta a inaugurare il palco di piazza Napoleone con la cifra record di 200mila biglietti già venduti e 16 milioni di euro di incassi.
Un cartellone che ha visto andare sold out otto concerti già a dicembre e ospitato sugli spalti delle Mura Eric Clapton e le due date di Ed Sheeran, e che adesso si sposterà in centro storico dove dal 30 giugno sono attesi gli Swedish House Mafia, Tedua (3 luglio), Geolier (5 luglio), The Smashing Pumpkins (6 luglio), Rod Stewart (7 luglio), Calcutta (11 luglio), Lenny Kravitz (12 luglio), Diana Krall (15 luglio), John Fogerty (16 luglio), Salmo e Noyz Narcos (18 luglio), Mika (19 luglio), Sam Smith (20 luglio), Duran Duran (21 e 23 luglio), Toto e Marcus Miller (24 luglio) e Gazzelle (26 luglio).
Ma prima di ‘smontare’ il palco all’ex campo Balilla, l’appuntamento è al 28 giugno con il concerto Puccini secondo Muti, inserito nel calendario delle celebrazioni pucciniane e in quello delle “sterili polemiche”. Con queste parole, infatti, Mimmo d’Alessandro ha messo da parte le voci su un presunto flop dell’evento che sarà trasmesso in mondovisione su Rai 3.
“Non esiste nessun flop – ha chiarito -. Siamo a più di 6mila biglietti venduti ed è più di quanto avevamo previsto. A Lucca siamo infatti abituati ad ascoltare gratuitamente la musica classica, e di certo questo concerto non costa poco, anche se ovviamente è proporzionato alla bravura di Riccardo Muti, chiamato a dirigere sul palco oltre 120 elementi dell’Orchestra Cherubini. Un evento che ha riscosso adesioni e entusiasmo da tutto il mondo”.
Ma non è la prima volta che i costi dei biglietti vengono chiamati in causa quando si parla di musica a Lucca. Anche se, ci tiene a precisare il patron del Summer, in Italia abbiamo “i prezzi più bassi d’Europa”.
“Ascoltare gli stessi artisti nelle altre tappe delle tournée europee è molto più dispendioso – precisa D’Alessandro -. Per questo molto spesso arrivano a Lucca e in Versilia fan dalle nazioni vicine, perché pur aggiungendo le spese per volo e alloggio, da noi si paga meno che altrove. La musica, purtroppo, è molto costosa. Non solo per i cachet degli artisti. Da un lato per la pesante burocrazia, dall’altro per la manodopera oggi anche sempre più difficile da trovare. Pensate che solo quest’anno, intorno al Summer Festival, lavorano 4mila persone. Numeri inimmaginabili fino a qualche anno fa”.
Nonostante l’edizione 2024 da record in tasca, le ambizioni restano sempre più alte per la musica in provincia. “I numeri del Summer festival ci hanno positivamente stravolti e mostrano un brand in costante sviluppo – ha commentato D’Alessandro -. Ma anche la ‘scommessa’ della Prima Estate sta dando i risultati sperati. La prima edizione era infatti partita lenta, ma con il secondo e terzo anno è cresciuta molto. Il nostro obiettivo era quello di arrivare al 2025 con una manifestazione consolidata sul modello dei migliori festival europei, e i presupposti ci sono tutti”.