Dall’altare alla polvere, Vittorio Cecchi Gori ai talk del Summer Festival: “Trump mi disse: non tornare in Italia”
Successo e belle donne prima dei guai giudiziari e del fallimento: “Una vicenda che ha fatto male a me, al cinema italiano e alle relazioni internazionali”
Un personaggio fra luci e ombre ma che sicuramente ha dimostrato tutto il suo essere verace e sincero. È Vittorio Cecchi Gori, grande imprenditore cinematografico, ex presidente della Fiorentina, poi ‘caduto in disgrazia’ per alcune vicende giudiziarie che lo hanno riguardato e che hanno portato il suo impero a un inevitabile fallimento. Una questione che è rimasta una ferita aperta, anche fisica, sulla sua vita, rutilante e ricca di aneddoti.















È stato lui il primo protagonista dei talk show del Lucca Summer Festival nell’area hospitality dello show in Cortile degli Svizzeri. Un nuovo format che è destinato sicuramente ad aumentare attenzione e successo una volta che verrà metabolizzata da residenti e turisti di passaggio in città.
Stimolato dalle domande di Eleonora Daniele, Vittorio Cecchi Gori ha parlato di tutto: di cinema, di amori, di calcio, di processi e di difficoltà di salute, superate dopo una lunga riabilitazione.
Il percorso passa dai ‘suoi’ premi Oscar come produttore cinematografico: Mediterraneo, Il Postino, La vita è bella. Da Salvatores a Benigni, passando per Massimo Troisi e quella sua voglia di concludere il film il prima possibile perché sentiva che la morte si stava avvicinando a grandi passi.
Fra le sue frequentazioni americane anche quella di Donald Trump: “Da lui – ha raccontato – ho comprato una casa a Central Park. Mai mi sarei immaginato che sarebbe diventato il presidente degli Stati Uniti. Ci andavo poco in quella casa e una delle ultime volte che lo vidi mi disse di restare in Usa perché se fossi tornato in Italia sarebbe successo qualcosa. Purtroppo così è stato”.
Fra gli amori di Cecchi Gori quelli per le attrici Ornella Muti (“Ma ero io che mi ero innamorato, lei non tanto”), Rita Rusic, diventata sua moglie e Valeria Marini.
Il racconto, sempre con un profilo di gioia e di speranza, nonostante i dolori e gli acciacchi, diventa amaro solo quando parla delle vicende che hanno portato al tracollo del suo impero (cinema, calcio e tv): “Quello che mi è successo – dice – ha fatto danni enormi a me, al cinema italiano e alle relazioni internazionali che avevo creato. Bisogna esaminare il mio caso perché serva a qualcosa in futuro”.
Un dubbio anche sulla scelta di fare politica e diventare senatore: “I politici – spiega – per raggiungere un obiettivo invece di andare dritti vanno di lato poi indietro, poi accelerano e arrivano al punto. Io non ho quell’indole, la politica non era fatta per me”
Prossimo appuntamento giovedì 4 luglio con due protagonisti e una conduttrice (“investigatrice”) d’eccezione sempre in area hospitality. Rossella Brescia accenderà il faro su Andrea Scanzi e Veronica Gentili (Veronica ha appena concluso una stagione trionfante e da record alle Iene). I due non si risparmieranno davanti alle domande di Rossella Brescia, perché il 4 luglio saranno Vietati i segreti.