Uscito il nuovo singolo del rapper lucchese Pare

17 luglio 2024 | 08:53
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Uscito il nuovo singolo del rapper lucchese Pare

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Dopo il successo di Il mondo collassa, Pare, al secolo Michele Pasquali, rapper di Forte dei Marmi torna con un nuovo singolo carico di emozioni e introspezione: Giorni di Pare. Questo pezzo, un conscious rap dai tratti nostalgici avvolto da un dark beat ipnotico, rappresenta un tuffo nelle inquietudini dell’artista, un racconto crudo e sincero delle sue giornate trascorse a combattere con le proprie ansie ed i propri demoni.

Ascolta su Spotify.

Nato da un’esperienza diretta del giovane rapper lucchese, il brano – il cui titolo ha una duplice accezione, riflettendo sia le paranoie dell’artista che il suo pseudonimo -,  è un vero e proprio fraseggio interno con le paranoie, un dialogo aperto con quei pensieri che martellano la mente e da cui ci si vuole liberare. Il testo, ricco di incastri evocativi, mette in evidenza la solitudine e la ricerca di una via di fuga attraverso la musica: “Ricordo i giorni da solo, avevo bisogno di un fuoco che mi scaldasse le tempie; sopra un foglio il mio unico sfogo”. Questi versi iniziali, ci trasportano immediatamente nel mondo di Pare, un luogo in cui “l’isolamento e il bisogno di esprimersi diventano urgenza, una necessità di evasione palpabile e incalzante. La musica diventa l’unica via di salvezza, un modo per scaldare l’anima e trovare un rifugio dalle proprie paure, dalle proprie incertezze e da un mondo che spesso ci relega «in un angolo buio, sempre distante”.

Nel silenzio assordante di questa battaglia interiore che strappa voce, parole ed energie, Giorni di Pare diventa il grido di chi è prigioniero di se stesso, “un grido che si trasforma in resistenza e Sentivo le voci dentro di me cantare, tu sminuivi il problema, io mi sentivo affondare. Farò musica per farle parlare”. In questo verso, personale e toccante, Pare esprime la difficoltà di vivere con le paranoie, la frustrazione di sentirsi incompreso e la risolutezza di utilizzare l’arte come strumento per dare forma alle proprie inquietudini, per rendere udibili le urla nascoste tra le ferite dell’anima. È una dichiarazione di intenti che mostra la volontà di trasformare il dolore in rinascita, liberandosi dalle proprie catene.

Nel suo stile inconfondibile, Pare non manca di lanciare uno sguardo critico alla società, sottolineando le sue contraddizioni e falsità: “Siamo in una stanza senza luce, per l’Italia è ancora il Duce che ti illude di essere qualcuno, ma davanti a Caronte prenderai solo schiaffi e tu non sei nessuno”. Liriche che racchiudono un duro attacco alle illusioni e alla superficialità che pervadono la nostra epoca. Un invito in musica a guardare oltre le apparenze e a cercare una verità più profonda, nonostante le difficoltà che questo comporta.