Ipotesi di futuro, a Villa Bottini la mostra multimediale dedicata alle metamorfosi foto

Porte aperte dal 21 al 29 settembre

In occasione della nona edizione di Over the real, festival internazionale di video e multimedia art, dal 21 al 29 settembre si terrà a Villa Bottini  la mostra multimediale Ipotesi di futuro, a cura di Veronica D’Auria, Lino Strangis e Maurizio Marco Tozzi. Inaugurazione in programma venerdì 20 settembre alle 18.

Il tema della mostra verte su opere che hanno cercato di confrontarsi con i concetti di metamorfosi, cambiamenti e mutazioni che sono alla base del comportamento di tutto ciò che esiste in senso atavico ma anche espressione particolare di un’epoca come quella corrente, caratterizzata da importanti variazioni storiche.

Fra gli artisti partecipanti Chiara Passa, attiva nell’arte digitale dal 1997. Tra i pionieri, in Italia, nell’impiego del digitale come strumento di creazione artistica, Chiara Passa progetta le sue opere adoperando più mezzi: l’animazione, la video installazione interattiva e la realtà virtuale esplorando il confine tra reale e immaginario, utilizzando forme geometriche essenziali che sfociano in una visione dinamica e tridimensionale dello spazio. Le installazioni coinvolgono in prima persona lo spettatore spingendolo a confrontarsi con un’altra spazialità, un altrove digitale. Un’idea di performance è alla base delle sue opere, dove il luogo è autonomo e si muove oltre la sua funzionalità. Per l’occasione presenterà Null Void 0 un murale interattivo AR/AI che specula sulla pratica della visione artificiale e sul modello di intelligenza artificiale per il riconoscimento degli oggetti. Infatti, la maggior parte delle volte, l’Ia non riconoscerà la parte del muro-disegno, provocando inattesi e strani spostamenti di significato sulla sua stessa forma. L’opera d’arte invita al pubblico di attraversare il confine tra arte e gioco, esplorando le oscillazioni tra luogo tangibile e virtuale.

Nelle sale adiacenti esporrà le loro opere un gruppo di giovani autori under 35, riguardo i quali possiamo notare una poetica sviluppata e matura che già da qualche tempo ottiene importanti riconoscimenti pubblici. Matteo Donà presenta un’installazione multimediale dal titolo Doris Make Truffles nella quale esplora la potenza metaforica dell’astrazione per sviluppare una drammatrurgia conturbante quanto colma di significanti: un flussoso oceano di forme, luci e colori attraversato da apparizioni simboliche emergenti da un inconscio ottico visionario che surfa sull’onda del fenomeno sonoro. In The bleating sheep with my complaints agree Alberto Papotto propone una installazione mixed media che trova il suo centro nella dimensione sonora come strumento e lingua dominante in questo ambiente caratterizzato dal suono di cicale intese sia nel senso dei loro valori puramente organico-zoologici e crudamente fenomenologici che sul piano metaforico e politico.

Con l’opera audiovisiva Eleusi II Simone Cavallo prosegue in un’appassionata ricerca dei confini tra realtà e verità tramite le esperienze psichedeliche e rituali come strumento di conoscenza ulteriore che fin dalla notte dei tempi mostra agli esseri umani l’effimera e mutevole essenza della vita. Altra opera audiovisiva quella di Chiara Ciccarelli dal titolo Metamorfosi con la quale intente ipotizzare la visualizzazione del costante cambiamento tipico della natura di ogni cosa: il cosmo ed ella stessa, la vita naturale ed il mondo delle macchine in uno scorrere ticchettante che ci mostra il costante trasformarsi del tutto.

Infine sarà a disposizione del pubblico un collegamento interattivo con il Museo del metaverso, un museo virtuale nato nel 2007 in Second Life, da Rosanna Galvani, per la valorizzazione del patrimonio artistico creato in quel mondo virtuale. Si tratta di un museo digitale 3D, che ospita molteplici opere e installazioni di artisti di tutto il mondo, le quali possono essere visitate nell’ambiente immersivo. Dal 2020 ha aperto le porte agli artisti tradizionali, fotografi, acquerellisti, artisti digitali. La direzione del Museo si allontana quindi dalla concezione purista dei primi anni, aprendo ad un nuovo modo di concepire il museo virtuale. Il Museo del Metaverso può ospitare artisti di ogni tipo, perché i tempi sono maturi per approdare ad una concezione più inclusiva e nel contempo consapevole del valore del Museo del Metaverso, che è pronto ad accogliere tutta l’arte. Oggi il Museo è aperto a tutti i creativi e agli artisti, sia che operino nel mondo fisico che nei mondi immateriali.

La mostra è ad ingresso libero e sarà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

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