In San Micheletto ‘Recinti urbani’ di Francesco Cerrone

Appuntamento domenica (29 settembre) alle 21 nella sala Vincenzo Da Massa Carrara
Domenica (29 settembre) alle 21 nella sala Vincenzo Da Massa Carrara nel complesso di San Micheletto Acli, radice delle idee e Lucca film festival presentano Recinti urbani, un film di Francesco Cerrone.
Intervengono, oltre al regista, Roberto Budini Gattai architetto e urbanista, Antonio Fiorentino architetto, Alessandro Romanini docente di teoria della percezione e psicologia della forma e di teoria e analisi del Cinema e degli audiovisivi all’Accademia di Belle Arti di Carrara e Alessandro Tosi, storico dell’arte moderna, docente all’Università di Pisa.
Strade, piazze e quartieri: come cambia, si modifica e trasforma l’aspetto urbano delle città sotto la spinta dei fenomeni della turistificazione e della gentrificazione; in che modo le politiche che ne governano gli spazi e gli usi impattano sulla vita e sulle relazione che si instaurano tra gli abitanti stessi di quei luoghi. Città che vengono smembrate, ridotte in tanti pezzi, privatizzate e svuotate della loro funzione originale. Un’indagine che parte da Napoli ma che, risalendo l’intera penisola, raccoglie testimonianze di attivisti, giornalisti ed urbanisti che riflettono sull’impatto del turismo sulle città, sulle sue conseguenze e ne svelano i meccanismi nascosti. Centri abitati che si trasformano in grandi città-vetrina create a uso e consumo del passante, del consumatore e che finiscono per assomigliarsi tutte, una grande omologazione di gusti e sapori che tende a cancellare la peculiarità e l’anima stessa delle città.
Recinti urbani indaga tali trasformazioni urbane che, sotto i nomi di riqualificazione e rigenerazione, tendono a far posto ad un nuova immagine di città più pulita, brillante, accattivante e più instagrammabile possibile portando così all’allontanamento degli abitanti da quei luoghi con il conseguente svuotamento di interi quartieri e pezzi di città. Un’inchiesta che si interroga circa il ruolo che dovranno assumere le città, gli spazi pubblici, i decisori pubblici e chi invece, quei luoghi, li vive.