Manon Recomposed debutta al Carmine: il lavoro su Puccini in un’intervista a Zeno Gabaglio del trio Niton



Per la prima volta in Italia, domenica 27 ottobre sarà ad ingresso gratuito
Il Mercato del Carmine è pronto a presentare per la prima volta in Italia nell’anno pucciniano, una rivisitazione in chiave contemporanea di un’opera di Giacomo Puccini. In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla morte del grande compositore lucchese, nella chiesa del Carmine andrà in scena “Manon Recomposed”. Una rivisitazione di Manon Lescaut tra lirica e musica elettronica a cura di Niton, con la soprano Sandra Merz e i live visuals di RO-M, che si terrà domenica 27 ottobre alle 19.
La storia del gruppo musicale Niton è legata a quella del maestro Giacomo Puccini, perché proprio Vacallo, dove si è formato il gruppo, è stato il villaggio in cui il maestro passava le vacanze e al quale è stato dedicata un’osteria. Il gruppo è composto da tre musicisti due italiani, Enrico Mangione e Luca Xelius Martegani e uno svizzero, Zeno Gabaglio.





“Il dato curioso è che lo studio dove la band si riunisce regolarmente per provare si trova proprio in via Puccini a Vacallo – precisa Zeno Gabaglio -, dove il maestro soggiornava e dove ha scritto Manon Lescaut. Ecco, non potevamo perdere l’anno delle celebrazioni pucciniane senza un omaggio al grande compositore e anche nostro vicino di casa”.
Il trio Niton ha ricomposto le musiche che il Maestro creò con Manon Lescaut attualizzandole in chiave elettronica, un esperimento già testato nel 2016 con la Bohème, che aveva raccolto il plauso di pubblico e critica.
“Quando si mette le mani a certi capolavori è sempre un’operazione delicata – spiega Zeno -. Ci sono sempre molti puristi che vorrebbero vederle e conservarle sempre nella loro classicità. La storia della musica però è costellata da esperimenti, stravolgimenti e contaminazioni. Noi comunque abbiamo voluto mantenere l’elemento tradizionale dell’opera unendola ad una musica contemporanea. Lo sappiamo che è sempre un rischio quando si fanno delle operazioni di attualizzazione, ma è un rischio che voglio correre”.
“Anche il pubblico di riferimento di Manon Recomposed, è un pubblico trasversale, perché l’opera tocca vari ambiti – prosegue -. Sono sicuro che possa piacere ad un pubblico che ama la musica elettronica, ma alla fine l’ascoltatore ideale è colui che si fa trasportare dalla musica in quell’ora di spettacolo. Un’ora è un tempo relativamente breve per uno spettacolo come questo. Se una persona conosce Manon Lescaut di Puccini potrà riconoscere le melodie e l’atmosfera, ma non c’è bisogno di una conoscenza approfondita dell’opera. Anche perché le musiche saranno accompagnate dall’aspetto visivo dello spettacolo. Un elemento che aiuta a seguire il flusso della musica e che crea trasporto”.
Quindi quale sarà lo spettacolo a cui assisterà il pubblico domenica 27 ottobre nella chiesa del Carmine?
“Sarà un concerto, un’esperienza e anche un’installazione visiva – precisa Zeno -. Si potrà ascoltare con le orecchie e guardarla con gli occhi, ma lo spettatore potrebbe benissimo decidere anche di chiuderli per farsi trasportare dalle note. Sarà presente anche un soprano, Sandra Merz, che porterà un tocco di lirica”.
Manon Recomposed sarà presentata per la prima volta a Lucca, terra natale di Giacomo Puccini e anche per il gruppo Niton è un onore e una responsabilità.
“A Lucca sono stato varie volte – dice Zeno -, sappiamo che è una grande responsabilità, perché se c’è un posto in cui Giacomo Puccini è conosciuto e amato questa è Lucca, sua terra d’origine. Però siamo anche molto felici di giocarci questa opportunità, portare la premier di Manon Recomposed a Lucca è un sogno, è la cornice ideale”.
Anche la location in cui si svolgerà la prima di Manon Recomposed è da ricordare. La chiesa del Carmine è rimasta in stato di abbandono da 50 anni e oggi grazie alla 4223 srl, torna ad essere il centro della cultura cittadina.
“Il fatto che la location non sia un teatro a mio avviso è un vantaggio – dichiara Zeno -. Perché porterà ad una fruizione diversa, un modo nuovo di vederla rispetto alle attese. In quanto strumentista ho avuto una formazione da conservatorio, quindi più legata alla musica classica e meno a quella lirica, oggi avvicinandomi anche a questa l’apprezzo ancora di più. Puccini è riuscito in una sintesi, che ancora oggi funziona nel rapporto con il pubblico non specialistico. Puccini ancora oggi, tra i molti operisti è quello più rappresentato a livello mondiale, è un valore assoluto e inarrivabile. Siamo quindi molto felici di portare la nostra versione di Manon Lescaut a Lucca, terra di Giacomo Puccini. Poi l’appuntamento successivo sarà in Svizzera, nella locanda che un tempo frequentava Giacomo Puccini”.
Ad ospitare l’evento sarà quindi la storica chiesa ristrutturata del Mercato del Carmine in gestione alla società di giovani lucchesi, 4223 srl, che è anche coproduttrice dell’iniziativa, con il patrocinio del Teatro del Giglio di Lucca e il sostegno del comune di Vacallo e la partecipazione dell’Osteria Teatro Puccini di Vacallo in Svizzera. La giornata è ad ingresso libero e tutto il pomeriggio sarà dedicato a Giacomo Puccini.
“Con questo spettacolo vogliamo dare un assaggio di cosa sarà il Mercato del Carmine in futuro – spiega l’amministratore delegato della 4223 srl, Bartolomeo Pampaloni -. Sarà sicuramente un luogo dove trovare prodotti enogastronomici e del territorio, con i banchi e il mercatino di prodotti locali, ma sarà anche un luogo dove si ospiteranno performance culturali e artistiche. Infatti abbiamo voluto partecipare alla produzione dell’opera Manon Recomposed. Perché? Quando Zeno mi propose l’idea abbiamo scelto immediatamente di non perdere questa occasione, perché è l’esatto esempio di cosa è per noi la cultura. Prendere a piene mani dal passato e attualizzarlo, questo succede in molti campi, si cerca di recuperare dal territorio le tradizioni, le cose sane, ma non per un ritorno al passato, ma per creare le fondamenta e le basi per il futuro. Il futuro ha sempre a che vedere con la storia. In questo caso, con Manon Recomposed vogliamo stimolare e far leva sul passato per spingere il futuro. Questa è la prima riscrittura in chiave contemporanea di un’opera di Puccini ad andare in scena durante l’anno pucciniano. E’ un onore per noi presentare un’opera così importante”.
“La nostra idea è quella di ricordare la figura del Maestro attualizzandola – prosegue Pampaloni -, togliendogli quella polvere di classicismo. E’ con la stessa intenzione di attualizzare e avvicinare a noi la figura del grande maestro lucchese che abbiamo scelto di ospitare in apertura di giornata lo spettacolo di Elisabetta Salvatori ‘Piccolo come le stelle’. Il suo studio è partito dalle lettere di Giacomo Puccini, che sono ciò che più si avvicina all’uomo. Vogliamo celebrare anche l’uomo Puccini, non solo il famoso compositore. Vogliamo renderlo umano e non un persona del passato”.
Foto di Alia Chakukova