Lucca Comics and Games, Cecchini: “Si studi un progetto per alleggerire il centro storico”

Il consigliere di maggioranza: “Serve maggiore qualificazione dell’offerta, che non può essere unicamente demandata alle caratteristiche attrattive della città”
Lucca Comics and Games, il commento sulla manifestazione di Elvio Cecchini,
“Come ogni anno la città è stata invasa in questi giorni da una folla appassionata che coltiva i propri interessi culturali e condivide i propri sogni – dice – L’evento Lucca Comics & Games è cresciuto a dismisura e il sistema rodato negli anni da Lucca Crea (basato in parte sul noleggio dei capannoni disposti sui luoghi pubblici come nelle prime edizioni) richiede una riflessione progettuale per individuare nuove possibili soluzioni. Questa straordinaria manifestazione restituisce notevoli risorse economiche e culturali alla città, anche in termini di indotto, ma pare opportuno avviare un progetto di maggiore qualificazione dell’offerta, che non può essere unicamente demandata alle caratteristiche attrattive del nostro centro storico”.
“Occorre affrontare in modo pragmatico e strutturale il tema degli spazi e dei servizi della città nel rapporto con i flussi turistici e gli eventi pubblici annuali – dice Cecchini – Potremmo prendere in considerazione l’ipotesi dell’uso transitorio degli edifici dismessi, sia per avviare un percorso di restituzione di questi edifici o complessi non utilizzati alla città e ai cittadini, ma soprattutto per capire meglio le funzioni più adatte per la loro riutilizzazione e attrarre l’interesse di potenziali investitori privati su ipotesi di riuso. Proviamo a immaginare nuove soluzioni per alleggerireil centro storico, riqualificando con interventi strutturali i percorsi pedonali di accesso, che offrano possibilità di allestimenti temporanei in aree libere limitrofe alle mura urbane”.
“Non è semplice questo salto qualitativo, perché attualmente Lucca Crea utilizza organizzazioni che allestiscono spazi attrezzati “a norma” a canone certo, anche se ogni anno si riaffrontano gli stessi considerevoli costi di allestimenti e disallestimenti, senza un ritorno strutturale sui luoghi e sugli edifici dismessi della città. Per individuare alternative occorre imbastire un progetto, con risvolti sperimentali, da supportare con investimenti adeguati. In questo modo l’assedio della città provocato dai capannoni sarebbe distribuito anche fuori dalle mura e il centro storico sarebbe più fruibile dai visitatori e dai partecipanti attivi, nonché dai residenti. Valutiamo seriamente questa possibilità, che restituirebbe ai cittadini una città assediata ma non occupata”.