Giungla Festival, i sentieri di collina e le biblioteche come radici della storia e della cultura di un territorio



Il programma della seconda giornata del festival che coniuga arte contemporanea e riflessione sul presente
Cosa hanno in comune gli antichi sentieri delle colline di Camaiore, le biblioteche che racchiudono manoscritti e libri e le donne che hanno studiato botanica tra Settecento e Novecento? Apparentemente non molto, ma in realtà sono tutti esempi di “radici” culturali e storiche che hanno affrontato (o si teme debbano presto affrontare) uno sradicamento, con la relativa perdita di conoscenze, tradizioni e storia della civiltà. E sono gli argomenti della seconda giornata di Giungla Festival, in programma a Lucca da oggi (14 novembre) al 17.
Domani (15 novembre) alle 14.30 alla Casermetta San Regolo, Edoardo Cresci (architetto e docente di Progettazione architettonica e urbana all’Università degli studi di Firenze), propone il laboratorio La via dei borghi, dedicato alla secolare rete di sentieri che lega le frazioni montane del comune di Camaiore. Percorsi un tempo vitali, costellati da tracce dell’uomo e della sua storia, che temono oggi l’atrofizzazione e la perdita di memoria. Oggetto della riflessione sono gli antichi percorsi pedonali di Santa Lucia, Monteggiori, La Culla, Greppolungo, Casoli, Metato, Summonti, Agliano Peralla, Torcigliano, Gombitelli, Migliano, Orbicciano e Fibbiano, rispetto ai quali ci si chiede ‘cosa’ e ‘come’ fare o non fare, oggi, per mantenere queste “radici” identitarie.
Alle 17,30 alla Biblioteca Statale si parlerà di biblioteche e del loro ruolo nell’era dell’intelligenza artificiale. Lo farà Guido Segni, new media artist, docente all’Accademia di Belle arti di Carrara, con il laboratorio Fonti Sintetiche, scaturito da un progetto curato in collaborazione con Giungla e la Biblioteca Statale di Lucca, che indaga la complessa relazione tra storia e finzione nell’era dell’intelligenza artificiale, in cui le tecnologie più avanzate creano visioni allucinatorie che mettono in crisi la nostra capacità di distinguere il reale dall’immaginato.
Alle 21 all’auditorium di San Micheletto l’artista Lucia Veronesi presenterà La desinenza estinta, il suo progetto dedicato alla cancellazione culturale. Si parte da uno studio sulle lingue indigene e sulla perdita delle conoscenze medicinali per passare alla cancellazione delle donne che si sono occupate di botanica dal Settecento al Novecento e chiudersi poi connettendosi alla poetica dell’artista norvegese Hannah Ryggen, che insieme alle sue opere ha sviluppato anche una riflessione sulla relazione fra esseri umani e ambiente. In occasione della conversazione sarà presentata una delle sintesi formali del progetto, il video in stop motion realizzato da Lucia Veronesi incentrato sulle vite di alcune botaniche, illustratrici, esploratrici del passato e sulle loro scoperte scientifiche, accompagnato a tratti dal suono di lingue indigene in estinzione.
Giungla è realizzato grazie al contributo di Comune di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Laboratoire artistique du Groupe Bel. Mecenati sono Wolters Kluwer e Farmacia Sant’Anna di Sandro Maffei. Sponsor tecnici: Az. Agricola Colle di Bordocheo e Podere Al Carli.
Il programma completo di Giungla su www.giunglafest.it.