Via al cartellone di prosa al teatro del Giglio con ‘Il caso Jekyll’

Sul palco, dopo dieci anni di assenza da Lucca, Sergio Rubini affiancato da Daniele Russo
Sergio Rubini, assente dal palcoscenico lucchese da dieci anni, apre il cartellone della prosa 2024-2025 con Il caso Jekyll da Robert Louis Stevenson, pièce teatrale contagiata dal noir e dal thriller che ci trasporta in una Londra fumosa, povera e pericolosa.
Tre, come di consueto, le recite in programma, per l’occasione ripartite su due giorni (anziché su tre): domani (6 dicembre) alle 21 la prima, con due repliche concentrate nel giorno di sabato 7, alle 16 per il turno C di abbonamento, mentre quella delle 21 è riservata al turno B.
La regia dello spettacolo è dello stesso Rubini, che sarà anche in scena come narratore, affiancato da Daniele Russo nel doppio ruolo di Jekyll e Hyde; con loro, sul palcoscenico del teatro lucchese, Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri e Alessia Santalucia. L’adattamento, curato da Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini, propone una lettura psicanalitica del testo di Stevenson, esplorando l’inconscio umano e offrendo una riflessione sulle teorie sviluppate successivamente da Freud e Jung.
“Partendo dalla considerazione che il celebre romanzo di Stevenson Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde è un’apologia sulla condizione umana – scrive Rubini nelle sue note di regia -, avendo come tema centrale il doppio che poi è il doppio che alberga in ognuno di noi, abbiamo sviluppato una drammaturgia in chiave più chiaramente psicanalitica, più vicina a quelle teorie che si svilupparono quasi mezzo secolo dopo la pubblicazione del racconto stevensoniano e che ebbero il massimo dell’espressione negli approdi scientifici prima di Freud, poi di Jung. Il nostro testo, infatti, spogliato da qualsiasi soluzione allegorica usata da Stevenson – che dà il carattere fantastico a tutta la storia, come la metamorfosi di Jekyll in Hyde attraverso un esperimento chimico, la cosiddetta pozione -, è piuttosto un viaggio nell’inconscio, nella fattispecie di un famoso luminare della medicina, Henry Jekyll, che ambendo all’individuazione di quelle che sono le cause della malattia mentale, si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde. Da ciò si evince chiaramente come il racconto da cui siamo partiti sia in effetti solo d’ispirazione a una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità, offrendo allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi in quelli che sono i pericoli ma anche i piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività per evitare che la nostra ombra scavi in solitudine nel nostro io un tunnel di sofferenze e violenza”.
La stagione di prosa è realizzata dal Teatro del Giglio Giacomo Puccini con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus (quest’ultima riconosciuta dal Ministero della Cultura come primo circuito multidisciplinare in Italia anche per il 2023).
Info e acquisti su www.teatrodelgiglio.it e alla biglietteria del teatro.