Mostra su Petroni: un concorso, un corso e un incontro fra gli eventi collaterali

24 gennaio 2025 | 12:01
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Mostra su Petroni: un concorso, un corso e un incontro fra gli eventi collaterali

Domani (25 gennaio) alle 17 l’inaugurazione con un omaggio musicale con Mattia Mazzola al sax e Marco Cattani alla chitarra

Un concorso, un corso e un incontro animeranno il calendario delle iniziative legate alla mostraGuglielmo Petroni. Il segno e la parola, che apre sabato (25 gennaio) alle 17 al Palazzo delle Esposizioni di Lucca con un omaggio musicale composto da Marco Cattani ed eseguito da Mattia Mazzola al sax e lo stesso Cattani alla chitarra.

Nell’ambito dell’esposizione dedicata allo scrittore, poeta e pittore lucchese nato a Lucca nel 1911 e scomparso a Roma nel 1993,voluta e organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Luccainsieme alla Fondazione Lucca Sviluppo con il patrocinio del Comune di Lucca nell’ambito di Vivi Lucca, del Cric – Coordinamento Riviste Italiane di Cultura e dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara e curata da Alessandra Trabucchi e Giovanni Ricci si collocano alcune iniziative tese a diffondere la conoscenza delle relazioni diGuglielmo Petroni con il mondo artistico e intellettuale italiano, oltre che delle sue opere.

Per le scuole superiori della regione Toscana è aperto un bando di concorso al quale si partecipa sviluppando attraverso la scrittura o un prodotto multimediale/grafico uno dei temi proposti: la biografia di Petroni e il rapporto con la città di Lucca; la Storia (l’Italia e Lucca durante il Fascismo, la guerra, la Resistenza), descritta con la testimonianza di Petroni; l’ambiente artistico e culturale tra Lucca, Viareggio e la Versilia, dagli anni ‘30 al Secondo Dopoguerra, i luoghi d’incontro di Petroni con gli intellettuali ed artisti. I premi in palio sono: 300, 200, 100 euro rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato per ciascuna sezione. I premi in denaro saranno assegnati alla Scuola di appartenenza dello studente / gruppo di studenti.

Nel pomeriggio di venerdì 7 marzo Daniela Marcheschi, critica letteraria italiana, studiosa di letteratura e antropologia delle arti, docente in università italiane e straniere fra le quali Uppsala, Salamanca, Firenze, attualmente al Clepul, Centro studi delle letterature europee e lusofone della Facoltà di lettere dell’università di Lisbona per letteratura e multiculturalismo, nell’auditorium del Palazzo delle Esposizioni di Lucca terrà un incontro sulla figura e sulla produzione narrativa di Petroni.

Sabato 8 marzo, dalle 9,30 alle 13,30 sempre in auditorium si tiene il corso di aggiornamento formativo per giornalisti ma aperto a tutti dal titolo Guglielmo Petroni giornalista, testimone della dittatura a Lucca e Roma, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana insieme a Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e a Circolo della Stampa di Lucca, nel quale oltre a Marcheschi interverranno il giornalista Gabriele Rizza (Il Tirreno, Il Manifesto, responsabile artistico della sezione cinema del Maggio Musicale Fiorentino), il giornalista Roberto Salotti e i curatori della mostra.

La mostra è arricchita dal catalogo edito da Maria Pacini Fazzi che, con testi di Alessandra Trabucchi, Giovanni Ricci, Giuseppe Appella, Paolo Petroni, Valdo Spini, approfondisce alcuni temi petroniani, le relazioni con l’ambiente artistico italiano, inoltre presenta una corposa bibliografia degli scritti vari di Guglielmo Petroni.

Chi è Guglielmo Petroni

Nato a Lucca nel 1911, trascorre la sua infanzia all’interno delle mura lucchesi, a breve distanza dalle case di Giuseppe Ardinghi e Arrigo Benedetti. Costretto a lavorare nella bottega di calzature della famiglia, abbandona precocemente gli studi. L’incontro con lo scultore Gaetano Scapecchi e la frequentazione del suo laboratorio (all’epoca sul baluardo di San Colombano), lo introduce nel mondo dell’arte e, insieme ad Ardinghi, apre un piccolo studio di pittura. L’incendio che lo distrugge, e la contemporanea pubblicazione di quattro sue poesie su L’Italia letteraria, lo convinceranno che la sua strada è quella della letteratura. Nel frattempo ha iniziato a frequentare i caffè letterari della sua città e le Giubbe Rosse di Firenze, dove consolida la sua amicizia con Mario Tobino e conosce, tra gli altri, Montale, Gadda, Soffici, Pea, Vittorini.

Chiamato a Roma nel 1938 da Malaparte per collaborare a Prospettive, entra nella Resistenza e viene catturato dai nazisti, che lo trasferiranno nel carcere delle SS di via Tasso a Roma (ricostruito da Rossellini in Roma città aperta), nel quale verrà torturato. Condannato a morte, scampa l’esecuzione all’ultimo momento per l’arrivo degli Alleati. Racconta la sua esperienza di prigionia e l’angosciante ritorno a Lucca dopo la scarcerazione nel suo libro più bello, Il mondo è una prigione, che diventa il suo regalo di nozze per Puci, Carlaluisa De Vecchi, sposata nell’autunno del 1945, da cui avrà due figli, Paolo e Luca. Nel dopoguerra continua l’attività letteraria e culturale, lavorando a  La Fiera letteraria e con Ignazio Silone alla Associazione per la Libertà della Cultura. Entra alla Rai ed è tra i fondatori del Terzo programma. Tra i suoi altri romanzi, La morte del fiume (Premio Strega, 1974) e Il nome delle parole (Premio Selezione Campiello, 1984).

“Io ero curioso di lui, mi chiedevo come fosse riuscito da povero semianalfabeta com’era stato, a diventare uno scrittore della sua grandezza. Ma ogni volta che toccavo questo argomento, ottenevo risposte vaghe. Non gli piaceva parlare di sé”. (Andrea Camilleri)