Una conferenza a Villa Guinigi fra arte e fumetto per i 500 anni dalla battaglia di Pavia
Lo storico dell’arte Mario Scalini traccerà un percorso piuttosto inusuale che lega alla ricorrenza la vocazione a celebrare grafica e fumetto
In occasione del quinto centenario della battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525, nella sala conferenze del Museo nazionale di Villa Guinigi, lo storico dell’arte Mario Scalini terrà la conferenza 1525. Pavia: la battaglia che cambiò l’Europa. Da Van Orley a Crepax, sabato 15 febbraio alle 11, ingresso libero.
Lo studioso traccerà un percorso piuttosto inusuale che lega alla ricorrenza dell’anno – il mezzo millennio dalla battaglia di Pavia – la vocazione di Lucca a celebrare la grafica e il fumetto. La cosa, che può apparire ardita, ha di fatto una base oggettiva nella constatazione che l’evento di cui si tratterà ha avuto grandissima presa popolare, come altrimenti pochi altri fatti storici dell’età moderna, divenendo addirittura, e con frequenza, oggetto di giochi infantili. Nulla a che vedere con autoritarismo e militarismo come qualcuno paventa, ma piuttosto presa di coscienza corale ed adesione emotiva, collettiva, ad un fatto che rivoluzionò i tempi e che per di più a tutt’oggi, genera e riverbera conseguenze nel nostro quotidiano.
Il 10 febbraio 2022 è scomparso, all’età di 94 anni, il grande sceneggiatore, fumettista e romanziere Mino Milani, noto per aver lavorato per il Corriere dei piccoli dal 1953, dove dal 1959 compaiono le prime grandi pagine con i soldatini di carta che rievocano i soldati della prima guerra d’indipendenza italiana e poi ogni tipo di armata, incluse quelle napoleoniche, come stimolo a ricordare il costume militare ed evocare storie come quelle degli eroi greci poi travasate negli odierni “war games” che vedono i loro primi antenati proprio in questi giocattoli poveri, cui è stato anche dedicato un bel libro con le immagini dei grandi disegnatori fumettisti italiani, da Crepax, a Pratt, a Toppi, a Battaglia, a Francesconi, e in certo modo persino Manara, solo per citarne alcuni. Premessa necessaria questa per ridare un giusto equilibrio alla documentazione storica raccolta e ad aprire la conversazione sulla imprescindibile conoscenza delle cose e dei fatti cui furono legate, per non cadere in banalizzazioni.
Dall’esame degli arazzi di Capodimonte, realizzati su disegno di Bernard Van Orley, poco indagati nel dettaglio, si vuol ricostruire il senso della commissione e la loro storia, ma ancor più le vicende della giornata e dei suoi protagonisti con particolare attenzione alle notazioni militari e di ‘archeologia’ delle armi antiche e tecniche militari.
Mario Scalini, laureatosi e perfezionatosi in storia dell’arte all’iniversità degli studi di Firenze, è stato funzionario (dal 1992), e successivamente dirigente (dal 2008 al 2022) del ministero della cultura. È stato Soprintendente di Modena e Reggio Emilia (2008-2010); di Siena e Grosseto (2011-2014); direttore del Polo museale dell’Emilia Romagna (2015-2020); direttore dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma (2020-2022). Ha svolto esperienze di ricerca all’estero come borsista della Fondazione Alexander Von Humboldt al Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera (1981-2, 1984) e ha curato mostre in Italia, in Europa e in Asia. Ha partecipato a convegni in Italia e all’estero presso prestigiose istituzioni museali. Ha svolto docenze presso l’Opificio delle Pietre Dure, e presso l’Università di Siena. Affiliato come membro ICOM (dal 2010), del board internazionale della ICOMAM (2013-2019), dell’Accademia Clementina (dal 2019), ed è l’esperto per le armi bianche della Gesellschaft für Historische Waffen und Kostümkunde.