“Basta divisioni interne”: il Giorno del Ricordo per il Comitato 10 Febbraio

11 febbraio 2025 | 10:02
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“Basta divisioni interne”: il Giorno del Ricordo per il Comitato 10 Febbraio

“Abbiamo ritenuto che uno strumento potente ed evocativo come il teatro, fosse l’ideale per far comprendere alla cittadinanza lucchese cosa è successo ai nostri connazionali”

“Abbiamo ritenuto che uno strumento potente ed evocativo come il teatro, fosse l’ideale per far comprendere alla cittadinanza lucchese cosa abbiano significato per i nostri connazionali d’Istria, Fiume e Dalmazia l’orrore delle Foibe e il successivo dramma dell’Esodo dalle proprie terre”. Per questo il Comitato 10 Febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, è stato il promotore della messa in scena dello spettacolo teatrale Giulia e ha inoltre partecipato, lunedì 10 febbraio, alla commemorazione organizzata dal Comune di Camaiore al pontile intitolato ai Martiri delle Foibe e al consiglio comunale aperto della città di Lucca.

“Grazie al pieno appoggio del Comune di Lucca – prosegue il comunicato –, che ha organizzato l’evento e messo a disposizione gli spazi, ciò è stato possibile. La bravura del Teatro Impiria di Verona e dei suoi 12 attori hanno permesso che l’intento iniziale si realizzasse in pieno, con una sala che ha seguito colpita e commossa questo coinvolgente spettacolo corale.

Molto gradita la presenza in sala di una rappresentanza della Consulta Provinciale degli studenti, che tramite la sua giovane presidente Lara Costagliola, ha espresso un concetto che dovrebbe esser indissolubilmente legato al Giorno del Ricordo: basta divisioni interne. Il Giorno del Ricordo dovrebbe esser un’occasione di cordoglio e comunione nazionale, non di diatribe fra opposte tifoserie.

Un concetto che abbiamo cercato di veicolare anche durante il consiglio comunale aperto a Lucca, a cui abbiamo partecipato per la terza volta, cercando, inoltre, di far capire tanto l’importanza del momento commemorativo e il senso di rispetto ad esso connaturato, quanto il necessario approfondimento storico che ne deve seguire, per non esser preda di tesi elusive, giustificatorie o, peggio, negazioniste. Anche perché, mentre in Italia si battibecca come i capponi di manzoniana memoria, c’è chi non mostra alcun rispetto per i nostri morti e i nostri esuli – vedi le scritte oltraggiose al monumento di Basovizza – e non si fa scrupoli, quando opportuno, a utilizzare la storia in modo strumentale per i propri tornaconti politici. Dobbiamo prenderne coscienza, sia a livello popolare che, soprattutto, politico, se vorremo parlare in futuro di una vera e proficua pacificazione”.